PRATO. Nel pomeriggio di ieri, una parte della popolazione detenuta presente nel carcere di Prato ha messo in atto un tentativo di rivolta compromettendo così quegli aspetti fondamentali che riguardano principalmente l’ordine, la disciplina e la sicurezza.
Nella fattispecie, durante la fruizione del regime aperto, alle ore 13:00 circa, i detenuti iniziavano a barricarsi e a manifestare il rifiuto di non rientrare nelle proprie celle all’orario previsto creando disordini e minacce a carico degli agenti in sezione.
Inutili sono stati gli interventi mediativi-comunicativi da parte di Direttore, Comandante di reparto, Ispettore di Sorveglianza Generale e dei Preposti.
Dopo l’intervento da parte del personale di Polizia Penitenziaria in servizio e non, con agenti trattenuti in servizio anche 4/5 ore dopo l’orario di fine turno previsto, la situazione rientrava.
Le ragioni che hanno determinato questa protesta non sono ancora chiare ma una parte di detenuti autori della rivolta in questione sono già noti per azioni di autolesionismo, aggressioni al personale e agli altri detenuti.
Quanto accaduto ieri rappresenta un quadro abbastanza inquietante e molto delicato che si protrae da tempo e che dovrà far necessariamente meditare l’Amministrazione su una presa di posizione forte a tutela della sicurezza dell’Istituto ma anche al fine di tutelare l’incolumità fisica e personale di tutti gli agenti che montano quotidianamente in servizio presso i reparti.
Il personale è letteralmente stufo di espletare il proprio mandato in condizioni precarie, con posti di servizio scoperti, con gravosi carichi di lavoro e di responsabilità.
Cosi, si dimostra e si conferma la mancanza di una posizione per affrontare e risolvere con serietà e responsabilità un’emergenza come successo ieri pomeriggio nella circondariale di Prato.
Vista la totale assenza di provvedimenti la polizia penitenziaria di Prato metterà in atto ulteriori forme di protesta e chiede l’avvicendamento dei vertici.
[fp cgil prato]