LA SANITÀ DI BALDI: «SE HAI I SOLDI TI SALVI: ALTRIMENTI… CREPA!»

Massimo Baldi
Massimo Baldi

PISTOIA. Siamo rimasti esterrefatti nel leggere le recenti dichiarazioni del candidato Pd al consiglio regionale Massimo Baldi, non tanto per i contenuti, a noi ben noti, quanto per aver espresso apertamente quale sarà la politica sanitaria di questo partito per i prossimi 5 anni, fino ad oggi ben mimetizzata (Sanità. Le dichiarazioni di Massimo Baldi).

Baldi ci spiega che a salvare la sanità territoriale in tempi di coperte troppo corte sarà un modello pratico che lui ha intenzione di portare avanti con forza: una politica che valorizzi il volontariato (che produce servizi ma non si paga, precisiamo noi) ed “un socio sanitario che parte dal privato”.

Perché, ribadisce Baldi, mentre il privato convenzionato o il privato puro fornisce “servizi più ‘umani’, rapidi ed efficienti” il pubblico è accostato ad un carrozzone da mantenere. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensano gli operatori socio-sanitari pistoiesi che ogni giorno attraverso quel carrozzone forniscono servizi ai cittadini ed ogni giorno portano avanti il sistema nonostante un apparato burocratico ed amministrativo elefantiaco che nessuno tocca e nonostante i tagli imposti dalla politica di Renzi & Rossi.

La sanità di Rossi prima e dopo la sua riforma toscana
La sanità di Rossi prima e dopo la sua riforma toscana

Dopo le contestatissime uscite del presidente Enrico Rossi sugli infermieri stressati e in burn-out da sostituire con Oss, dopo il pensionamento forzato per 1.500 operatori che non saranno sostituiti, ecco la soluzione alle liste di attesa lunghissime per diagnostica e visite specialistiche o per le carenze dei servizi territoriali: sostenere e affidarsi al volontariato con “vocazione professionale” e guardare senza pregiudizi ideologici al privato.

Cosa ne pensano gli altri candidati provinciali del Pd? Sicuramente tutto ed il contrario di tutto. Il presidente uscente Enrico Rossi sta andando in giro a fare campagna elettore arrampicandosi sugli specchi per convincere i toscani che i tagli mascherati da riorganizzazioni effettuati negli ultimi anni sono stati fatti per migliorare le inefficienze e salvaguardare un sistema socio-sanitario pubblico d’eccellenza.

Il nostro candidato smonta con un solo comunicato tutta la propaganda rossiana e finalmente mette in luce ciò che era evidente da tempo ma troppo scomodo da dire: la Sanità toscana che conoscevamo è stata smantellata pezzo per pezzo, è stata portata al limite del collasso ed il percorso prenderà una strada ormai delineata: accentramento, periferie e zone rurali o montane dimenticate, ricorso al privato.

Fra qualche anno, se questi politici andranno al governo regionale, la Sanità pubblica sarà solo un ricordo e ci troveremo con due percorsi:

  • la sanità pubblica per i poveri, svuotata di risorse ed investimenti, e
  • la sanità privata convenzionata (foraggiata dal nuovo business delle assicurazioni private) “eccellente e accessibile” per chi se la potrà permettere.

Se hai i soldi per sostenere le spese (o i ticket) ti curi, se non hai soldi, se sei pensionato con la pensione minima, se sei famiglia monoreddito, se sei precario, se sei in mobilità… aspetti, aspetti, aspetti. Non ci sembra la soluzione che garantisce equità ed universalità di accesso alle cure.

Baldi sembra dimenticare che i cittadini pagano ogni mese le tasse, fra le più alte d’Europa, per ricevere dei servizi. Perché non riceviamo il corrispettivo in Sanità efficiente e moderna? Chi ha reso la coperta corta? Il candidato Baldi, ma soprattutto i cittadini comuni, provino a rispondere ad alcune delle seguenti domande:

  • Si sono fatte lotte agli sprechi, alla corruzione, alle poltrone inutili, ai veri carrozzoni in Toscana?
  • Qualcuno vuol rendere conto delle scelte fatte nell’ultima legislatura?
  • Se le risorse sono risicate, perché si sono costruiti 4 nuovi ospedali inutili con posti letto insufficienti, con il cappio del project financing che costringerà i toscani a pagare al concessionario dei servizi non sanitari (mensa, parcheggi, pulizie…) 19 milioni l’anno per 19 anni?
  • Le riorganizzazioni sanitarie sono state migliorative o peggiorative?
  • I cittadini trovano risposte alle necessità socio-sanitarie nel loro territorio o sono costretti ad allontanarsi sempre di più dal luogo di residenza anche per bisogni semplici o a pagare profumatamente per ricevere risposte adeguate?
Valerio Bobini con Carla Breschi in audizione alla Camera
Valerio Bobini con Carla Breschi in audizione alla Camera

In provincia di Pistoia abbiamo avuto figure politiche deboli, con sindaci che non hanno saputo o voluto – chissà – programmare, controllare e difendere i servizi socio-sanitari dei loro territori piegandosi a direttive regionali.

A San Marcello si è chiusa la Chirurgia e l’ospedale è diventato un ibrido con un punto di primo soccorso utile per curare le punture di insetto e poco più.

A Pescia è stata chiusa la pediatria e depotenziata l’attività chirurgica a favore di Pistoia.

Al San Jacopo ci sono 13 sale operatorie ma in tutta la provincia l’attività chirurgica programmata viene periodicamente sospesa o rallentata perché manca il personale e soprattutto mancano i posti letto. I pronto soccorso sono perennemente in affanno.

E questo si chiama razionalizzare, programmare, risparmiare?

  • Con la riforma sanitaria in atto che vede l’accorpamento della Asl3 con quelle di Firenze, Prato e Empoli, fortemente voluta da Rossi e sostenuta da tutti i candidati Pd, chi sarà in grado di tutelare il diritto alla salute dei cittadini?
  • I sindaci, che ne hanno le prerogative, ma non lo hanno fatto ieri?
  • Questi candidati, futuri consiglieri, che sviliscono il pubblico in favore del privato o del volontariato che con tutto il rispetto non può assumersi responsabilità e compiti che appartengono ad altri?
  • Cosa dobbiamo aspettarci per la prossima legislatura?
  • Quale mutazione genetica sta avvenendo in questa regione?

Il Presidente
Valerio Bobini

[comunicato]

Scarica: Sanità. Le dichiarazioni di Massimo Baldi

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