LA SANITÀ DI ROSSI, PARTO IN ACQUA DEL NEO-PD CAPITALISTA

1. Con Rossi a Bonelle [foto dal profilo facebook Per Samuele Bertinelli]
1. Con Rossi a Bonelle [foto dal profilo facebook Per Samuele Bertinelli]
BONELLE-PISTOIA. Lo scorso martedì 31 marzo sono passato a sentire il Serenissimo Granduca alla casa del popolo di Bonelle. Ne abbiamo già parlato qui: San[t]ità, e Rossi fu a Bonelle tra sassate del pubblico e carezze dei suoi.

Ho raggiunto Bonelle a iniziativa già iniziata, notando che le persone al piano terra, tra capannelli di piddini e trai numerosi giovani e meno giovani impegnati nella sala da ballo al ritmo di una musica incalzante, erano in numero non inferiore a quelle del primo piano. Dove mancava la musica ma erano presenti ugualmente alcuni giovanotti, verosimilmente rubati alla movida della Sala, se non palesemente sfollati dalle notti brave del Tenax e del Naïf.

Sono stato particolarmente colpito dal tono saccente, un po’ da zitella inacidita, del diacono Abati, il direttore generale dell’Asl3, che ha tambureggiato con insistenza sul fatto che a San Marcello un vero pronto soccorso non è mai esistito. Questo “sociologo prestato alla sanità finanziaria” (quella cioè dove le persone sono solo numeri e se hai bisogno di una prestazione urgente o sei qualcuno che conta oppure ti attacchi – si veda la rocambolesca vicenda accaduta recentemente a un big del Pd), ha addirittura ribadito che mentono coloro che si permettono di dire che il presidio sanitario montano è stato chiuso.

Ho scommesso la casa, tra me e me, sul fatto che non sarebbe stato possibile sentire altre (vere e proprie) cazzate di questo livello che evito di commentare: invece (mai scommettere!), ascoltando le parole di Sua Altezza Imperiale Enrico Rossi, mi sono dovuto ricredere. Tra le emerite idiozie di sua Eccellenza – su cui ugualmente sorvolo – si deve segnalare il concetto di “regressione culturale” associato al malcontento diffuso della popolazione nei confronti del parcheggio a pagamento ospedaliero.

Le proteste per i parcheggi a pagamento riguardano non solo il San Jacopo di Pistoia, ma anche gli altri nuovi ospedali. «Ora sarà un problema pagare un euro di parcheggio? Ma anche prima al vecchio ospedale si pagava uguale, mi risulta» ha sbottato il Presidente Rossi, con paternalismo e convinzione, asserendo poi che «bisogna essere contenti di avere e pagare dei servizi» rivendicando inoltre la scelta del project financng e dei risultati conseguiti dalla sanità regionale durante la sua gestione. È stato pure applaudito; era passata la mezzanotte, ma non era un pesce d’aprile.

Tra le altre parole surreali della serata merita una nota anche un inciso nel discorso del Sindaco Bertinelli, in particolare quando ha definito giusta la decisione di [de]potenziare l’ospedale di San Marcello (chiusura sala operatoria), compensata dalla garanzia di un elisoccorso funzionante h24. «Anche con la neve o la nebbia?» ha chiesto dal pubblico Flavio Ceccarelli, che si è sentito rispondere: «Sì, anche con la neve» e con la nebbia.

Paradossalmente però l’unica espressione seria venuta dai relatori istituzionali è stata una frase del Sindaco di Pistoia, quando ha citato la canzone petrarchesca Nel dolce tempo de la prima etade, un componimento in cui il dramma esistenziale del poeta viene messo in rima in maniera concettosa ed erudita. Fa parte del CanzoniereRerum Vulgarium Fragemnta, un’opera che rientrerebbe senz’altro tra quelle da salvare, se mai mi obbligassero a elencare dieci libri da conservare e preservare dall’Apocalisse. Una simile sensibilità è enormemente apprezzata dalla redazione di Linee Future, quasi in maniera incondizionata e senza alcuna ironia.

2. Dibattito-sanità a Bonelle [foto dal profilo facebook Per Samuele Bertinelli]
2. Dibattito-sanità a Bonelle [foto dal profilo facebook Per Samuele Bertinelli]
Per incensare la bontà delle occasioni di dibattito come quella di Bonelle sulla sanità, perché «cantando il duol si disacerba», Samuele Bertinelli ha pronunciato il calzante verso proprio mentre io e Flavio Ceccarelli convenivamo sul fatto che in Italia si sta ancora troppo bene, motivo per cui gli elettori si possono permettere di continuare a votare il Pd e perdersi in Leopolde e cazzate varie (cit. Maurizio Landini), disacerbando così la nostra amarezza di fronte ad una sala piena di sepolcri imbiancati, ciechi e felici di fronte alle crisi e ai disastri causati dai nostri politici e burocrati.

P.S. Vorrei che il diacono/direttore generale Roberto Abati e il Granduca/Presidente Enrico Rossi si facessero spiegare da qualcuno, magari dal buon Ledo Gori, capo di gabinetto del Presidente/filosofo, presente in sala, che:

– Esiste in distribuzione un libro-inchiesta, scritto da Daniele Rovai, La nuova sanità toscana. I 4 nuovi ospedali toscani e la legge truffa del project financing, di cui abbiamo parlato (vedi). Il libro argomenta con numeri, dati e documenti, una serie di superficialità amministrative che andrebbero ricordate, solo per non ricascarci, visto al peggio non c’è mai fine. La tragedia economica e prestazionale della sanità pistoiese (e toscana), negata dai piddini, nasce infatti nel 2005: quel famoso accordo di programma costituisce il peccato originale e i tagli alle risorse umane e il decadimento dei servizi ospedalieri ne sono solo la naturale conseguenza.

– Ho chiesto al centro trasfusionale di Pistoia di ricevere i referti delle analisi, che mi arrivano mensilmente in quanto donatore universale di plasma, tramite posta elettronica, certificata o meno. Mi hanno detto che non è possibile e ripeto pubblicamente che questa situazione è una vergogna: quello che chiedo farebbe risparmiare carta, soldi dei francobolli e carburante (benzina o elettricità se il motore è elettrico a batterie) all’Asl 3 di Pistoia. Come Fiordaliso Non voglio mica la luna, chiedo solo di avere lo stesso servizio senza che i soldi della comunità vengano sprecati inutilmente: lo stesso risparmio va infatti valutato per circa 250mila utenti della sanità, che annualmente si vedono recapitare una media di 3/6 referti cartacei ugualmente consegnabili telematicamente come avviene in tutta Europa.

Vedi anche: Tac urgente solo dopo un mese, l’odissea dell’ex segretario del Pd, Paolo Bruni: “Finalmente è arrivato l’appuntamento, ma che fatica”

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