LA SANITÀ MONTANA SQUARTATA E LE BIZZE DEL DOTTOR ABATI

Il dottor Roberto Abati
Il dottor Roberto Abati

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Ammansiti con un bicchiere di spumante? Ci spiace per la “Zeno Colò” ma la sua partecipazione all’anniversario del “gommone” San Jacopo avvalora la teoria che l’avversario si batte con spumante e pasticcini. Altrimenti, che italiani saremmo?

La stessa rimpatriata programmata – si dice in quella circostanza – fra un “remo” del gommone, il dott. Abati, e l’allegra, solidale ed istituzionale rappresentanza della “Zeno” per il 1° agosto in Montagna per prendere direttamente visione dello scempio sanitario perpetrato, è uno schiaffo civile che la popolazione non meritava.

C’è aria di “normalizzazione” da parte di certe rappresentanze territoriali, ci sembra. Se così fosse, si può mettere la parola “fine” ad una battaglia per ripristinare una sanità giusta sul territorio.

A ciò si aggiunga un fatto che, almeno per noi, è di una gravità eccezionale. Non è stato accettato un rappresentante delle “pettorine” perché anche consigliere comunale.

Il dott. Abati emanazione del rosso-Rossi , si permette di eccepire sulla presenza e la partecipazione di un consigliere comunale, membro delle “pettorine” che hanno sputato l’anima per l’Ospedale, perché si sarebbe così violata la “parità istituzionale”.

Dunque, nel caso specifico, Marco Ferrari avrebbe disturbato l’amichevole scampagnata organizzata dalla “Zeno Colò2, sotto traccia e senza alcuna pubblicità fra la popolazione interessata. Ognuno ha il suo 8 settembre.

Invece di avvisare la popolazione affinché potesse lanciare fiori ed applausi al dott. Abati, uno dei “remi” del gommone San Jacopo, durante la sua cavalcata nelle terre dimenticate, si è addirittura preteso di scegliersi gli interlocutori – compiacenti, aggiungiamo noi – per verificare una situazione che anche un cretino, un mentalmente disabile, avrebbe potuto appurare dagli atti, dai documenti e dalle disposizioni partorite dalla centrale di Pistoia.

Serena Magnanensi e Roberto Abati alla festa per la prima candelina del San Jacopo
Serena Magnanensi e Roberto Abati alla festa per la prima candelina del San Jacopo

E, somma presa di culo, l’Asl (ci dice il comunicato delle pettorine) ha scaricato la colpa sui patti territoriali firmati da quei fessacchiotti (politici) dei Sindaci di allora, dimenticando che lo smantellamento del reparto di chirurgia era già in atto precedentemente ai patti stessi.

Ma non finisce qui: il Pacini è, sempre secondo le veline dell’Asl 3, un ospedale potenziato per merito anche dell’altro “remo” del gommone, che è il direttore sanitario e che si chiama Turco.

Il motore del gommone, quello che lo fa restare a galla sulla melma del campo di volo di Pistoia, è composto dai tanti ingenui che offrono la facile benzina di un dialogo a senso unico nel quale “il capoccia di Pistoia” ha sempre ragione e il montanino, in odore di pecore, è pronto a ingollare tutto.

Allora non lamentiamoci, ciascuno ha quello che si merita. Però la soddisfazione di portare a pedate nel culo “qualcuno” a osservare la differenza fra un Pronto Soccorso e un Piot avrebbe potuto essere parziale, umano e civile risarcimento temporaneo.

Ma se a qualcuno va bene così…

f.d.m.

 

L’ASL E IL SUO DIRETTORE GENERALE “PURISTA”

 

 

Marco Ferrari, membro delle Pettorine, collaboratore di «Linee Future» e consigliere comunale di Cutigliano
Marco Ferrari, membro delle Pettorine, collaboratore di «Linee Future» e consigliere comunale di Cutigliano

DOPO 47 ANNI di attività giornalistica, ancora gli umani mi colpiscono e mi stupiscono con certi loro comportamenti.

Mi riferisco al risentimento del dottor Roberto Abati, Direttore Generale dell’Asl 3 di Pistoia – a quanto si sente dire la peggiore della Toscana –, che ha battuto i piedi per terra impedendo (accidenti al politically correct e, indistintamente, a chi l’ha inventato: catto e comunisti) a Marco Ferrari di poter seguire il tour montano di cui stiamo parlando. E solo perché Ferrari era consigliere di minoranza di Cutigliano.

Se un manager che becca quello che becca Abati alla faccia nostra, trema per la presenza di un comune cittadino solo perché è anche consigliere comunale e di minoranza, che dire di tutte le incompatibilità che hanno indecentemente caratterizzato tutti i partiti, i sindacati, i magistrati, i porporati, i dannati e i beati, i tricosi e gli spelati d’Italia della seconda Res Pub[l]ica, senza esclusione di nessuno, banche vaticane comprese? Che dire?

E se proprio Abati voleva fare il “purista” della lingua e dell’Asl, che dire di lui quando – nonostante il vergognoso contenzioso Aias/Apr-Bardelli/Santa Maria Assunta in Cielo: contenzioso sempre più definito e chiarificato dal Tribunale civile di Roma – firma mandati per centinaia di migliaia di € dei contribuenti toscani a favore – allo stato attuale – di chi non è legittimato a riceverli, ma li riceve ugualmente e li manipola e li usa e li utilizza senza neppure uno straccetto di commissario pubblico che osservi, puntualmente, puntigliosamente, attentamente, accuratamente (almeno come ha fatto Abati con Ferrari) e controlli e segua il flusso dei dindi? O per gli amici la legge si interpreta e per gli avversari si applica e basta?

Coerenza – sia laica che cristiano-cattolica o cattocomunista, a scelta – non può esserci solo nei confronti delle zanzare perché pungono e non anche degli elefanti (che non pungono, ma fanno fuori 300 kg d’erba al giorno) solo perché la loro mole li redime e li affranca da ogni controllo. Non credo proprio che Cristo avrebbe apprezzato questa discriminazione.

Infine: personalmente ritengo che andarsene a giro con la dirigenza Asl sia stata solo una ingenuità. E lo si capisce in maniera empirica sommando, anche semplicemente a occhio, gli stipendi annuali dei notabili e maggiorenti che hanno preso parte a questa “gitarella montana delle beffe”.

e.b.

P.S. – O è successo solo per via della Cormio? Ma su questo, magari, ci torniamo un’altra volta…

Vedi: http://linealibera.it/in-giro-con-abati-per-sentirsi-ripetere-le-solite-panzane/

Print Friendly, PDF & Email

10 thoughts on “LA SANITÀ MONTANA SQUARTATA E LE BIZZE DEL DOTTOR ABATI

  1. Cadono le braccia a leggere, e poi a riflettere sopra a quanto hanno scritto, nella loro perfetta ricostruzione dei fatti e nelle loro lucidissime conclusioni, sia Bianchini che De Matteis e, nel precedente articolo “In giro con Abati per sentirsi ripetere le solite panzane”, dal presidente della Zeno Colò. Intanto appare chiaro che Abati non ha il senso del ridicolo, se si lascia andare alla sceneggiata che è stata descritta solo per contestare la presenza di Marco Ferrari. Evidentemente Abati, insieme a tanti come lui, non gradisce il contatto con persone che hanno la caratteristica di essere teste pensanti, lucide, informate e capaci di esprimere con equilibrio le proprie idee; e Marco Ferrari è indubbiamente uno di queste. Per il resto, ho purtroppo poco da aggiungere, così, a caldo.
    Vorrei solo ricordare una frase che, come molti ricorderanno, è di un grande ex Procuratore della Repubblica di Milano: Francesco Saverio Borrelli. Una frase pronunciata il 12/1/2002 in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario. Oltre dodici anni fa, quindi, ma più attuale che mai in una incredibile miriade di occasioni. Come in questo caso, contro questi apparati, queste lobbies, queste accozzaglie di potere arrogante:
    RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE
    Ed auguri a chi saprà farlo.
    Piero Giovannelli

  2. La Montagna si sente offesa e ridicolizzata. Offesa dall’atteggiamento di una ASL agli ordini di un Rossi che con le sue emanazioni, Venturi, Cormio, Braccesi, Marmo, sulla Montagna non perde occasione per farlo. Ridicolizzata da una Zeno Colò e dal suo presidente Emiliano Bracali, comandata e agli ordini tanto, o forse più di quei “neroni” politici. Quella Zeno Colò che sotto una protesta crescente ha fatto, solo per buttare un po’ di fumo negli occhi un ricorso al TAR del quale nessuno ne parla e non sappiamo più nulla. Bracali, Lei non è degno di rappresentare un’associazione che porta quel nome, di un uomo libero e mai disponibile a compromessi e sudditanze. Forse Lei Zeno non l’ha conosciuto, se fosse ancora vivo, la prenderebbe a calci non ritenendola degno di quell’incarico. Se la Zeno Colò voleva fare una cosa seria, legava l’Abatino su un lettino di un’ambulanza, metteva alla guida un certo “Terribile” e quello era il test e dopo averlo fatto vomitare 10 volte per arrivare a San Marcello, lo portava al pronto soccorso, ma non al PIOT del Pacini, ma a quello di Pistoia per farlo vomitare lungo le Piatre altre 50 volte e forse svenuto. Lei Bracali, cerca solo il palcoscenico e di farsi vedere accanto ai potenti come nel caso di quella ridicola sceneggiata del compleanno del San Jacopo. E’ andato a festeggiare cosa? Lei, come presidente della Zeno Colò non doveva andare, anzi, doveva mettersi a capo di un gruppo per andare a protestare mentre gli uomini di Rossi festeggiavano.
    Una domanda sorge spontanea, perché l’Abatino e la cerchia dei servi di Rossi, quando si è trattato di incontrarsi con la Cormio o altri della stessa parte, anche in riunioni carbonare, non ha chiesto per par condicio che fosse presente un Marco Ferrari qualsiasi come amministratore che la pensa come lui?
    Adesso Braccesi cosa fa? Non può rimanere indifferente, far finta di nulla e accettare queste buffonate. Con chi sta? Con chi ha smantellato il Pacini e continua a offendere i montanini, o per quello che si sta battendo Marco Ferrari?

  3. Ohhhhh Mountanaro! Non fare tanto lo stupito è?! Per dirla come Merigo.
    Tu conosci Emiliano Bracali.
    Tu hai lottato e lotti fianco a fianco a lui.
    Tu hai dedicato a lui tempo ed energia.

    Con che coraggio scrivi queste cose?
    Non hai parole per rispondere, come non hai il coraggio di firmarti con il tuo vero nome.
    Non merita perdere altro tempo con te.

    Firmato Dimitri Petrucci di Pianosinatico

  4. Grande Montanaro…
    mi puo’ contattare in privato la voglio incontrare
    a me le persone che non hanno paura di dire le
    cose in faccia e dicono come la pensano senza nascondersi
    mi piacciono proprio …
    grazie laura burattini …

  5. Solo poche parole di risposta . Io come presidente della Zeno Colò nel bene e nel male ho sempre in ogni occasione messo la faccia , il tempo , e tanto altro qualificandomi con nome , cognome , indirizzo e telefono . Non mi sono mai nascosto dietro sigle o nomi di fantasia . Allora , esci dal “montanaro” e qualificati come fanno le persone civili , sempre disponibile a incontrarsi e discutere guardandosi negli occhi , ma forse ci siamo guardati anche troppe volte , non credi ???? . Saluti

  6. Buon giorno .. cio’ che ho letto su linee future Felice De Matteis e C. mi lascia un po’ di amaro in bocca ..ma neanche amaro in bocca forse mi viene piu’ da sorridere..beh che dire ne avrei tante cose su cui ribattere una mi viene d’impulso .e da buona fiorentina che sono un bel “ma andate a c…” con la “c mangiata” ci sta d’incanto … ma non so se si puo’ scrivere ….. comunque mi hanno colpito le parole da voi usate non solo in quest’articolo ma spesso e volentieri quando il nostro gruppo la nostra squadra fa qualcosa che voi non condividete e quindi le vostre critiche (ognuno giustamente ha una propria opinione) sono spesse arricchite da inutile “offese” o inutili “aggettivi” per rafforzare insinuazioni fuori luogo, faccio esempi di cio’ che avete scritto …cioe:
    “INTERLOCUTORI COMPIACENTI”
    “…ANCHE UN CRETINO E MENTALMENTE DISABILE…”
    “INGENUI”
    “MONTANINI IN ODOR DI PECORE..”
    beh lasciamo perdere queste affermazioni che si commentano da sole spero che anche Marco Ferrari che fa PARTE di questo GRUPPO … non si senta troppo offeso in quanto queste “parole non troppo carine ” forse sono dirette anche a lui .che non e’ il solo che HA SPUTATO l’anima per l’ospedale (certo Marco insieme ad altri compatibilmente con i propri impegni ha fatto tanto ed io sono la prima a dirgli grazie) ma in questa squadra ognuno di noi (sempre compatibilmente ad impegni lavorativi famigliari e personal) ci ha messo l’anima rodendosi il fegato facendosi il sangue amaro e un po’ di gastrite carissimi Voi di Linee future a modo nostro ognuno ci ha messo qualcosa c’e chi ha un atteggiamento piu’ MODERATO, c’e chi AGISCE con piu’ impulso, chi sa battare i pugni, chi sa parlare meglio ma tutti facciamo parte di questa squadra MONTAGNA PISTOIESE E’ QUI CHE VOGLIO VIVERE o le “pettorine” siamo noi uniti ognuno con i suoi difetti non certo con esperienze…..
    io personalmente ho ricevuto diversi appellattivi mi sono sentita dire che:” UNA PIZZICAGNOLA NON PUO’ OCCUPARSI di SANITA.”.. ed e’ verissimo non credo che nessuno di noi voglia occuparsi di SANITA’ in senso stretto ma abbia VOGLIA di lottare per questo …contro le ingiustizie …..
    le vostre CRITICHE mi stanno bene NON LE OFFESE
    come dice il mi babbo:” tutti non si puo’ accontentare a tutti non si puo’ piacere e a star sul divano di sicuro e’ piu’ FACILE e COMODO..”… ”
    Questo quanto volevo dire a chi ha scritto l’articolo quindi @Felice de matteis e Edoardo Bianchini anzi un’altra cosa ..ma voi COSA PROPONETE, maremma maialina???? (scusate son di Firenze ) come son contenta di non dover rendere conto a nessuno e poter dire le cose come le penso …senza destra e sinistra … voi…potete fare altrettanto?
    Invece ai miei compagni di squadra delle pettorine vorrei chiedere:” COSA NON HO COMPRESO?” quando mi avete invitato a fare il giro ho detto che non potevo partecipare ma se sapevo che non era una cosa impegnativa e seria, ma solo un ‘AMICHEVOLE SCAMPAGNATA beh AVREI POTUTO PORTARE FOCACCIA e MORTADELLA e BRIGIDINI … !!! grazie per l’attenzione e per lo SFOGO..ANDIAMO AVANTI . e da parte mia grazie di cuore a chi si da tanto daffare!!! non solo a MARCO ma a tutti ….saluti e baci laura

  7. Mi scuso con Emiliano Bracali e con la sua Associazione per aver riportato nel mio precedente commento la notizia che era presente “a quella ridicola sceneggiata del compleanno del San Jacopo”.
    Una foto, di un’altra manifestazione, ha tratto in inganno me come altri.

Comments are closed.