LA SHOAH E LA DISUMANIZZAZIONE CONTINUA

ShoahPISTOIA. Ricordare la Shoah, il criminale e folle tentativo nazista di sterminare gli Ebrei d’Europa, oggi è ancora più importante e significativo sul piano non solo storico, ma etico e civile, dinnanzi agli scenari di continua disumanizzazione, cui assistiamo in diverse aree del pianeta.

Allora fare memoria di quanto avvenne nei lager oltre 70 anni fa, non è né riproduzione d’archivio né tanto meno nostalgia condita di stucchevole retorica adatta a mettere in pace le buone coscienze. Può avere un significato solo se serve a costruire una strategia progettuale e creativa sia per decifrare il presente sia per attrezzarci contro le sempre ricorrenti pulsioni dell’odio e della morte.

Nei lager si distrusse prima la dignità della persona umana, ricorrendo ad ogni sistema, dalla spoliazione dei vestiti, al marchio di un numero al posto dell’identità, alla volontà di degradare i deportati a sotto-uomini, allo sfinimento fisico, alla soppressione del corpo e alla sua cancellazione con le camere a gas e con i crematori.

Già prima dei campi si era provveduto con le infami leggi razziali, prima in Germania, poi in Italia – con l’approvazione unanime in mezzo a vergognosi applausi e canti dell’intero Parlamento – a ridurre gli ebrei a cittadini degradati, anzi a non essere più considerati tali. Fare memoria della Shoah oggi significa oggi anche fare memorie dei crimini, di cui l’esercito italiano si era macchiato su più fronti, dai gas contro le popolazioni etiopiche – già al tempo della “conquista dell’Impero” – sia contro i villaggi dei Balcani (un generale arrivò a dire: Si uccide troppo poco), senza dimenticare quanti civili furono trucidati in Russia. Purtroppo di tutto questo, si fa pochissimo memoria e non si chiede mai perdono.

Quelle scene di disumanizzazione si ripetono con le continue stragi di naufraghi nel Mediterraneo, con le file sterminate di civili che fuggono dalle guerre infinite e incontrano nella “civile” Europa nuovi muri e nuove barriere di filo spinato, con gli immigrati costretti a lavorare in modo disumano fino alla morte, con i massacri – in nome di ideali religiosi! – da parte dei terroristi, con i bombardamenti realizzati (o progettati) contro inermi popolazioni civili ridotte allo stremo come a Madaya, mentre interi Stati sono ormai dissolti in Medio Oriente o in Africa, perché possa continuare l’azione predatoria delle potenze economiche nei confronti delle loro risorse.

Il genocidio perpetrato dai nazisti contro gli Ebrei, i Rom, i testimoni di Geova, gli omosessuali e gli altri “nemici del Reich millenario” si ripete nel processo di distruzione dell’umano ogni giorno sotto i nostri occhi, ma i potenti – impuniti come molti nazisti – per difendere i loro dominio economico e politico, continuano a imporre le loro leggi, purtroppo nella generale indifferenza.

Durante i giorni della Memoria verrà presentato domani giovedì 28 gennaio alle 21 alla Villa Smilea di Montale e sabato 30 gennaio alle 17 all’Assessorato alla cultura del Comune di Pistoia l’epistolario Care ragazze, cari ragazzi della scrittrice Liana Millu, deportata ebrea del lager di Auschwitz Birkenau.

Mauro Matteucci

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One thought on “LA SHOAH E LA DISUMANIZZAZIONE CONTINUA

  1. Buon giorno, Io capisco cosa il Sig. Matteucci vuole dirci, e pur essendo a tratti condivisibile direi che anche lui commette l’errore di accostare la Shoah a fatti che nulla hanno a che vedere, che non possono essere paragonati relativizzando l’accaduto dei lager nazisti. Non ci sono paragoni, ne possono esservi, non ci sono accostamenti ne possono esservi. Perchè non vi può essere paragone tra lo sterminio scientifico e documentato con minuzia di un popolo in quanto tale, perchè tale, e le vittime delle barbarie odierne. Sono altra cosa e questo errore che sempre ci portiamo dietro è proprio quello che il giorno dopo spinge molti di noi, a dare un’alzata di spalle quando un ebreo viene aggredito, in quanto ebreo. Che spinge molti di noi a cammuffare l’antisemitismo sempre presente in Europa con l’avversione ad Israele e alla sua a volte censurabile e deprecabile politica. Mai come in questi ultimi anni gli ebrei stanno abbandonando l’Europa: nel 2015 in Italia si è avuto il maggior esodo ebraico verso Israele dal 1950. Poco prima del Bataclan un ebreo italiano rischio la vita accolellato da…da chi….non se ne è più parlato. Silenzio totale. A Parigi, il Rabbino ha chiesto agli ebrei di non indossare la kippà in pubblico per evitare di divenire bersagli: bersagli in quanto ebrei. Mi sembra che sia necessario uno sforzo per capire il significato di queste cose. Altrimenti si fa tutto un cionco e ci si ricasca. Prima o poi.
    Cordialmente
    Massimo Scalas

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