Il consigliere regionale Federica Fratoni: “È necessario che il Comune nomini il Garante per i diritti dei detenuti”
PISTOIA. Nell’ultima seduta della terza commissione “Sanità” che si è svolta nei giorni scorsi, all ordine del giorno era prevista anche l’audizione del garante regionale Giuseppe Fanfani.
È stata, quella, l’occasione giusta per fare il punto sull’affollamento delle carceri in Toscana in un momento storico particolare come quello che stiamo vivendo ed alla luce anche del moltiplicarsi, in tutta Italia, di casi di positività proprio in questo tipo di strutture.
Nella Casa Circondariale di Pistoia, secondo gli ultimi dati aggiornati a pochi giorni fa, sono presenti 64 persone (delle quali 42 di nazionalità straniera) a fronte di una capienza di 56 posti e sorvegliati da 68 addetti. Secondo il monitoraggio effettuato sui positivi al Covid-19, relativo allo scorso 8 marzo, fra i detenuti si registra un solo caso di contagio mentre ce ne sono ben 10 fra gli addetti che rappresenta, in proporzione alle presenze, la percentuale più alta di tutta la regione.
Scrive il consigliere regionale Federica Fratoni: “Gli effetti della pandemia si vedono anche dentro le nostre carceri soprattutto perché con la limitazione degli ingressi e la sospensione delle attività di supporto da parte del volontariato sono aumentate anche le fragilità psichiche. Nell’attesa di ricevere il report annuale nel quale ci sarà una ricerca specifica delle problematiche per affrontare il tema in profondità, sarebbe opportuno quanto prima che il Comune di Pistoia nominasse il garante per i diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, figura tra l’altro prevista dallo specifico regolamento approvato dal consiglio comunale”.
“A questo proposito,— conclude — presenterò un atto in Consiglio regionale per sollecitare la copertura di questo ruolo delicato ed importantissimo in tutti quei comuni della Toscana nei quali è presente una Casa Circondariale e che ne sono attualmente sprovvisti”.