LA STAGIONE (ANZI, LE STAGIONI) DEL TEATRO MANZONI

Marco Vannini, Rodolfo Sacchettini, Saverio Barsanti
Marco Vannini, Rodolfo Sacchettini, Saverio Barsanti

PISTOIA. Il tavolino dei relatori gongola felicità e soddisfazione, anche se gli indumenti dei tre addetti ad intavolare la conferenza stampa gocciolano sudore: per il caldo, non per la fatica.

L’Associazione teatrale pistoiese è ormai un Centro di produzione teatrale e al di là di un budget che raddoppia nel triennio a venire (2015-17), è innegabile come l’operazione congiunta vecchio-nuovo (Barsanti-Sacchettini) abbia dato i suoi frutti, che sono le produzioni, le residenze artistiche, le scommesse culturali e scenografiche con dei nuovi corsari del palcoscenico e senza dimenticare le cooperazioni artistiche, tipo quella con il Funaro, ad esempio, che si è rivelata, prestissimo, un fiore all’occhiello.

Certo, l’operazione-promozione agli alti vertici puzza un po’ di politica – che fa comunque leva su una situazione oggettivamente pregevole –, così come non sono apparse trasparentissime le scalate al vertice e l’affratellamento della Pergola di Firenze e il teatro di Pontedera, connubio che ha il sapore di un apparentamento parecchio granducale Renzi-Rossi.

Ma non è delle nostre insinuazioni che vogliamo parlarvi, quanto della stagione teatrale 2015-16 del Manzoni, anzi, delle stagioni, che oggi, giovedì 23 luglio, nel primo pomeriggio, sono state presentate, nel saloncino del Teatro Manzoni, impreziosito da the e aranciata fredde, da un inaspettato triumvirato; accanto a Saverio Barsanti, pietra miliare della direzione artistica e Rodolfo Sacchettini, giovane e nuovo Presidente Atp, ma con un budget culturale che lo ha immediatamente collocato all’avanguardia, c’era anche Marco Vannini, responsabile comunicazioni dell’Unicoop Firenze, la grande novità, che soppianta e sostituisce i colleghi-avversari sponsor delle precedenti stagioni, quelli della Conad, che non hanno saputo, potuto e voluto competere con l’intraprendenza della cordata commerciale toscana.

Gli spettacoli sono tantissimi, parecchi dei quali di notevole fattura, distribuiti e disseminati lungo una stagione quasi interminabile. Si inizia, per quello che riguarda gli show in abbonamento, nella seconda metà di ottobre, subito con una prima regionale, Il prezzo, con Massimo Popolizio e Umberto Orsini (16-18 ottobre) al quale farà prestissimo seguiti una prima nazionale, quella offerta dalla ditta Lombardi-Tiezzi e la loro L’apparenza inganna, dal 22 al 31 ottobre e dal 10 al 22 novembre al Manzoni. Poi spazio ad un debutto, da venerdì 6 a domenica 8 novembre, The pride, di e con Luca Zingaretti, che ha espressamente chiesto a Saverio Barsanti di esporsi all’onere e all’eventuale onore di aprire a Pistoia la sua nuova idea teatrale. Ancora a novembre una prima regionale: Ti regalo la mia morte, Veronika, di Antonio Latella.

Roberto Valerio
Roberto Valerio

E dopo Sarto per signora con Emilio Solfrizzi per la regia di Valerio Binasco, Non ti pago, di Eduardo De Filippo, di e con il figlio Luca, Chi è di scena, con Alessandro Benvenuti che abbandona, per una volta, il monologo e si presenta in scena con Paolo Cioni e Maria Vittoria Argenti; Due donne che ballano, eccezione femminile, Veronica Cruciani, in un palinsesto terribilmente maschile, Casa di bambola, pluridecorato dramma di Henrik Ibsen, per la regia del metropolitano Roberto Valerio, Lo straniero, un’intervista impossibile con il talento Fabrizio Gifuni, si arriva a Il Bugiardo, di Alfredo Arias, che chiuderà la stagione in abbonamento da venerdì 15 a domenica 17 aprile 2016.

Agli undici appuntamenti in programma con il costo, in abbonamento, ancora contenuto: dai 117,50 euro della galleria laterale ai 240 della platea, si aggiungono poi le sette rappresentazioni di Altri linguaggi, ad iniziare dalla trilogia del Giro del mondo in 80 giorni, simpaticissima idea del Teatro sotterraneo di cui abbiamo già avuto il piacere e l’onore di assistere alla prima tappa di questo surreale cammino lungo l’equatore. Seguiranno Cuore di tenebra, prodizione congiunta Funaro-Manzoni, Ci scusiamo per il disagio, degli applauditissimi Omini, che dopo aver stravolto il binario scambiatore della stazione ferroviaria di Pistoia, proveranno a sconquassare anche le certezze del piccolo teatro Bolognini.

Dopo sarà la volta di Quadri per la passione, La dolce vita, War Now!, altro applauditissimo esperimento, quest’ultimo, di Claudio Cirri e Sara Bonaventura e ancora una volta, la quarta in un anno, tra Pistoia e Casalguidi, di Maledetto nei secoli dei secoli l’amore, di Renata Palminiello, presente alla conferenza ma in qualità di spettatrice.

Ultima novità, ma prima, per cronologia di esposizione, il nuovo logo del teatro Manzoni di questa stagione: il disegno è di Franco Matticchio, che ha deciso di rappresentare questo lungo inverno 2015-16 con una dama fumettistica la cui gonna è, in realtà, il sipario di un teatro, che si sta aprendo alla stagione che verrà, con un sacco di novità, anche piccanti.

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