Che è cominciata la “campagna vaccinale” delle elezioni 2022 lo state vedendo quasi ogni giorno con l’infittirsi della presenza del sindaco (?) Mazzanti sui giornali locali e sul Vangelo di don Luigi Egidio Bardelli, la santa Tvl, libera come un Prometeo inchiodato al Caucaso…
Tra presentare progetti e realizzare opere la differenza è tanta. Ma Mazzanti – che sta per lasciare il soglio del burraco (si dice al Romitino) la faccia ce la mette tutta: su tutti i giornali e, in specie, su Tvl. Gli garba assai.
Lo vedete, qui, che presenta alla stampa pistoiese – quella che di solito rifrigge le patate nell’olio usato più volte – il suo lenzuolo con la prova che la notte di matrimonio fra lui e il Comune si sta concludendo felicemente con l’ultra-famosa «prova della deflorazione».
Solo che i deflorati, in questo caso, sono i quarratini. Non tutti: solo quelli che non contano. Altri – pochi ma buoni – sono onorati e rispettati anche nella più fetida vergogna.
Il quinquennio di Mazzanti non è certo stato come l’elogiato primo quinquennio di Nerone.
Il sindaco del burraco lascia in eredità ai suoi concittadini, una panchina anti-omofobica, una bandierina biancorossa, che gli ha consegnato il prefetto muto di Pistoia, e una gestione dell’edilizia a dir poco schifevole: settore in cui Okkióne I si è tenuto perfino in giunta un assessore all’edilizia, Simone Niccolai (uno vivo di Italia Viva) che si era costruito capannoni abusivi a cottimo dietro casa.
Questo non solo per «sua colpa, sua colpa, sua massima colpa», ma anche e soprattutto per colpa e volontà di tutti i consiglieri comunali – nessuno escluso: né maggioranza né opposizione – bene informati dei fatti, ma equamente et egualmente omertosi nel loro colpevole silenzio, sopra il quale si è elevata, com’aquila che vola, direbbe Dante, la nolontà di vedere della procura delle nebbie di Pistoia.
Nelle foto in cui spicca il “lenzuolo della deflorazione” quarratina, sembra di vedere un Mazzanti-Brunelleschi che spiega ai pastori-giornalisti, giunti da ogni parte al presepe di Burràkia, il progetto del ponte sul fiume non Kwai ma Guai di Valenzatico. Un Brunelleschi affiancato dall’aiuto-architetto Romitino.
Ciò ci meraviglia. Soprattutto se si pensa che al Comune di Quarrata – come aveva ben dimostrato l’ingegner fuggiasco Iuri Gelli – nessuno, neppure i tecnici, sapeva leggere una mappa d’impianto catastale: tanto che i protettori del territorio del Montalbano avevano perfino perso tre strade vicinali-interpoderali fatte chiudere, con evidente favoritismo ad personam, al ragionier non-dottor Romolo Perrozzi.
Il bello è che – mi dicono – dopo una guerra al coltello fra la Sonia Pira e il senator La Pietra – il parlamentare di FdI ha ottenuto il candidato sindaco a Quarrata fregando la Lega.
Così siamo certi che 28 mila persone per i prossimi 5 anni avranno un sindaco che, anche se non sa bene leggere e scrivere, è certamente esperto nel pigiare il bottone che serve ad aprire le porte della Banca Alta Toscana di Vignole.
Quando si dice democratici & progressisti nella… stanza dei bottoni!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]