LA STANZA DEL TEMPO

Il torchio
Il torchio

PISTOIA. Questa città è piena di risorse.

I nostri concittadini hanno veri e propri tesori nelle loro mani, nei loro armadi e nei loro cuori. Le opportunità che nascono dall’iniziativa privata non sono sempre comprese o adeguatamente valorizzate ma quella non si estingue, non si spegne, resiste.

Un esempio lampante è Piazza della Sala con i suoi ristoranti bar botteghe ed i banchi della frutta e della verdura, i fiori, alcune eccellenze, ed un buon livello in generale ormai riconosciuto e apprezzato ben oltre i confini geografici della provincia. Insieme a una dose sufficiente di tradizione c’è il piacere di accogliere, la soddisfazione del proprio lavoro – nonostante i tempi che a dire di crisi si pecca di timidezza.

La Sala è una realtà compiuta, frutto dell’iniziativa dei bottegai e portata avanti in armonia con ottimi risultati.

Il teatrino
Il teatrino

Poi c’è chi coltiva con cura una sua passione, quella per gli oggetti e ce la illustra usando le parole di Bertolt Brecht “fra tutti gli oggetti più cari sono per me quelli usati… penetrati nell’uso di molti, spesso mutati, migliorano forma, si fanno preziosi perché tante volte apprezzati”.

Guido Pasquetti è un nostro concittadino che ha deciso di mettere a disposizione della città la sua collezione di vecchi e antichi attrezzi da lavoro e tutte quelle meraviglie che rendevano possibili mestieri ormai scomparsi dalla storia quotidiana della cultura locale.

Nella collezione di Guido si trovano, forge arcolai, tini, strettoi e utensili da cucina, lo scaldino, la bilancia della balia e poi foto, cartoline, il clacson di una vecchia Balilla… il barroccio, la bottega ambulante dell’arrotino, una moto Guzzi Galletto. Uno spettacolo.

Guido Pasquetti ha sentito ad un certo punto il bisogno di condividerla, questa meraviglia, ed ha addirittura azzardato una Proposta Educativa, ovvero adibire uno spazio sufficientemente grande per esporre e far sperimentare le sue “cose” ai bambini e lasciare che adulti e nonni potessero rinnovare le loro esperienze, allettare la memoria.

La divisa
La divisa

Si sono avvicendati scolari delle elementari che non avevano mai visto una macchina da scrivere a nastro, che non avevano mai usato penna e calamaio ed hanno potuto fare le loro piccole e importanti esperienze in quella “bottega fantastica”.

Alcune scolaresche hanno fatto l’esperienza suggerita dal Pasquetti, senza dover tirare fuori neanche un soldo, ma naturalmente c’è un limite ed è quello della rigidità delle regole (che per qualcuno si applicano e per altri si interpretano).

Guido ha acquistato un fondo in via Cavallerizza dove ha esposto in un ordine impeccabile molti dei suoi “oggetti” ma più che altrettanti ne avrebbe da far godere a chi volesse, perciò avrebbe voluto acquistare un fondo più grande in centro storico e anche questo non sarebbe stato un problema se non che il fondo che lui ha scelto per realizzare il suo museo avrebbe dovuto cambiare destinazione d’uso e questo non era possibile (perché dove si può fare un bar o un ristorante o una qualsiasi altra attività commerciale non si possa aprire un piccolo museo aperto a tutti non si capisce).

Le firme
Le firme

Pasquetti ha tentato a più riprese di conferire con il Sindaco ma ad oggi non gli è stato concesso, ha ricevuto solo risposte evasive dagli uffici tra cui: il Sindaco non riceve fino ad anno nuovo, non c’è, non sappiamo…

Gli attrezzi
Gli attrezzi

Quello che il nostro lettore chiede è di rendere fruibile all’esperienza di tutti, gratuitamente, il suo patrimonio di storia e tradizione, in condizioni ottimali, ovvero con gli spazi adeguati – e non come adesso che se una scolaresca composta di 20, 25 ragazzi viene accompagnata dagli insegnanti possano accedere 10 di loro alla volta lasciando gli altri fuori a spasso – e magari che gli sia riconosciuta una qualche esenzione o riduzione dei costi di gestione (ad esempio la tassa sui rifiuti che peraltro non produce) dato che non percepisce, e non intende percepire, nessuna entrata.

Non è detto che Linee Future riesca a procurare un appuntamento con il Sindaco al nostro amico collezionista… ma forse può bastare ad attirare l’attenzione su quanto si potrebbe avere e si butta via, su quanto si potrebbe fare e invece si rinuncia.

Print Friendly, PDF & Email