LA “TERRA FERITA” DI CARLA VANNUCCI FRATI

La copertina
La copertina

PISTOIA. Una grande passione per la Montagna pistoiese, paesaggio dai caratteristici colori “ferito” dalla tragedia della Seconda guerra mondiale, che è anche conflitto civile tra coloro che difendono libertà e democrazia da una parte e coloro che sostengono un esercito invasore dall’altra. Lo scenario è illuminato dalla Luna con una luce soffusa sui sentieri della vita, della guerra, della morte, con i rifugi partigiani in clandestinità ed i villaggi in cui tra donne, bambini ed anziani regna la paura.

Parliamo del libro di Carla Vannucci Frati “Terra ferita” pubblicato dall’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia (Isrpt) nell’ambito della collana “Per filo e per segno” che raccoglie storie narrate direttamente dai protagonisti o dai testimoni diretti di fatti, avvenimenti noti o inediti riguardanti la vita pistoiese del Novecento, tra memorie, biografie e diari che hanno valore di fonte storica primaria oltre che di testimonianza umana originale, con immediatezza della narrazione e semplicità di stile e di linguaggio delle opere.

Nel volume gli eventi, particolarmente coinvolgenti, sono descritti con precisione storica citando persone realmente esistite, come le donne staffette che collaborano con i partigiani rischiando ogni giorno la propria vita, ma anche personaggi di fantasia. Di quest’ultimi l’autrice fa affiorare i loro sentimenti ed i valori di amicizia, fraternità, solidarietà.

«Questo fatto rappresenta per me il punto più alto dell’intero racconto – scrive nella prefazione all’opera il presidente dell’Isrpt, onorevole Roberto Barontini – perché chi come noi quotidianamente legge, studia, approfondisce le vicende della Resistenza ha a che fare con documenti e scritti di storici competenti dove sono riportati in maniera precisa e documentata i fatti avvenuti, oppure esistono romanzi o racconti ambientati in zone di guerra ma dove l’evento storico è solo il contorno in cui si svolgono vite vissute che emergono dalla fantasia dello scrittore.

«Lo scritto di Carla Vannucci Frati – osserva Barontini – assomiglia a molte delle opere di Beppe Fenoglio. Non è solo storia o solo romanzo, è l’uno dentro all’altro». Il libro si apre con l’armistizio dell’8 settembre e l’allestimento della Linea gotica da parte delle truppe naziste, raccontando i fatti che si susseguono tra i rastrellamenti e la successiva ritirata dei tedeschi. Il volume contiene anche alcune foto d’epoca in un’apposita appendice, riguardanti il territorio della Montagna pistoiese.

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