la verità. L’ITALIA DA BERE È FINITA, RESTA SOLO QUELLA DA RIANIMARE

Il Sindaco Bertinelli in Sala Gonfalone
Il Sindaco Bertinelli in Sala Gonfalone

PISTOIA diventerà nel 2017 la capitale della cultura e fra le cose ben fatte da questa amministrazione il bibliofilo (?) Bertinelli inserisce anche “Il giardino volante”, quello pagato, pensato e realizzato dalla Fondazione Caripit, secondo la regola comunista di “quel che è mio è tuo e quel che è tuo è mio”.

Non solo, il buon Bertinelli riesce a sparare una “bordata”, non prevista dai suoi compagni di fede renziana, quelli gallonati a livello regionale e nazionale, garantendosi preventivamente l’appoggio di ben nove formazioni politiche che approvano il suo bilancio di programma e di fatto lo titolano come Sindaco-bis di Pistoia.

Si deve onestamente rimarcare che le componenti politiche che hanno favorito questa operazione, messe tutte assieme, non raggiungono, forse, l’uno per cento; e si sussurra, maliziosamente, che prima di annunciare ufficialmente la loro posizione, si siano riunite in una cabina telefonica per risparmiare l’affitto di una stanza perché la famosa Italia da bere non c’è più: resta solo una Italia da rianimare.

Renzi-bomba [www.newspedia.it]
Renzi-bomba o… mina vagabìnte? [www.newspedia.it]
Il bomba-Renzi è così ottimista che pensa basti la Boschi! “I briganti ti chiedono la borsa o la vita: le donne le vogliono tutte e due”.

Gli unici che intelligentemente si sono tenute le mani libere sono i Verdi che, prima di “compromettersi”, vogliono determinate garanzie. Hanno assunto una posizione serena (Galligani) sul problema e seguono il principio di Quinto Fabio Massimo detto “il temporeggiatore” con quel che goliardicamente ne segue.

Ci dimenticavamo dell’ Idv rappresentato in Giunta Comunale di Pistoia dalla signora Becheri.

Quando questa signora è operativa, il suo partito conta un elettore dirigente-rappresentante istituzionale; quando questa signora dorme (dormirà anche lei, no?) allora il suo partito è “in sonno”.

Per non parlare del Partito di Rifondazione Comunista che sta col popolo, ma soprattutto con l’acqua privata, e che si trascina stancamente con il bigliettino dei saldi al collo. Se si ha pazienza si venderanno gratis quanto prima: basta uno strapuntino e un accalappiacani, figura, questa, terminata con il bravo e buon Banana nel secolo scorso e non più sostituita.

Perché in Italia e a Pistoia le cose necessarie non vengono attuate, come appunto, un bel gruppo di accalappia-politici, quelli che voltano pensiero e giubba a ogni stormir di fronde e di personale utilità.

Così sono i democratici
Così sono i democratici

Questa gente diviene tutto d’un tratto la sostenitrice del principio che il nuovo è bello, come appoggiare il referendum del bomba-Renzi, non perché questo referendum bello lo sia davvero, ma per rimettere il conto di una futura seggiolina nel caso le cose dovessero andare secondo i desiderata di questo manipolo di cialtroni che tendono la solita trappola – vedi Leopolda e scontri annessi – sapendo che i figli ammalati dei sessantottini di vecchia memoria, quelli di Capanna, sono sempre pronti a fare casino e far passare i colpevoli come vittime.

Come è accaduto a Firenze, dove il regime del catto-compagno Renzi ha ordito la trappola e i fautori del No si sono visti negare, oltre che il legittimo dissenso dinanzi alla Leopolda, anche la possibilità di un corteo alternativo: perché si volevano gli scontri contando sul fatto che qualche delinquente di acclarata matrice, magari preventivamente comprato all’uopo, avrebbe tramutato in violenza un pacifico desiderio di manifestare.

È una storia e una tecnica vecchia: i mandanti delle violenze che divengono vittime e agnellini.

Le immagini dal Fatto Quotidiano
Una immagine dal Fatto Quotidiano

Basta dirigere politicamente i vertici di polizia e carabinieri e il solito giochetto è fatto; vertici che, badoglianamente, si guardano bene dallo scendere in piazza a fianco dei loro poveri subalterni che per mille euro al mese si prendono, se va bene, qualche botta e se va male una bella corona e due corazzieri.

La solita guerra fra poveri e il solito vecchio copione che il bomba-Renzi ex-democristiano e la sua paccottiglia riutilizzano senza ritegno alcuno, ma che i lettori di Pasolini, e non solo loro, ben conoscono.

Da qui al 5 dicembre, quando si andrà a votare, stai a vedere che qualche “scoppio”, se necessario, non abbia a verificarsi…

Se il fine giustifica i mezzi e se questa è l’errata interpretazione che a questa famosa affermazione si dà, questi analfabeti della politica strettamente simbiotici fra loro, i loro familiari e le loro banche, potrebbero, ben guidati, aggrapparsi anche a questa ultima ratio.

Dio non voglia, ma molti loro maestri storici sono ancora in vita e operosi.

[Felice De Matteis]

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