la vita l’è bela. È VARIA E MUTA A SECONDA DEI TEMPI E DEI LUOGHI MENTRE TUTTO RESTA COM’È

Il dottor Andrea Alessandro Nesti risulta, sempre e comunque, difeso dall’avvocato Andrea Niccolai, che tuttavia una volta che è una volta non si è fatto vedere in aula. L’onere di seguire il Nesti è sempre toccato all’avvocata Annalisa Lucarelli: certo collega di studio dell’Andrea, ma non ugualmente abbagliante dell’aureola dell’ormai canuto giurisperito pistoriense


Sono un sindaco un po’ liso e perciò mi tappo il viso


GLI INCONTRI CON FRAGAI?

IN OGNI LUOGO E NON FINISCON MAI!


 

Nesti [di spalle], Caramelli e Fragai al bar di via Magnino. Prendevano soltanto un caffettino

Ieri è stata una giornata importante per riflettere sulla mutevolezza delle sorti umane. Quelle del Comune più complesso e più immarcescibile della Piana, Agliana o – come l’appellò una volta la professoressa Milva Maria Cappellini, moglie dell’ottimo comandante della polizia municipale detronizzato (Andrea Alessandro Nesti), Agrùmia; in una sorta di Cronache di Narnia fatte sparire dal web dopo che il sostituto Claudio Curreli la salvò dal giudice con – a nostro parere – bislacche ruminazioni pseudo giuridiche. Ma questa è un’altra storia del discutibile tribunale penale di Pistoia.

L’importanza della giornata di ieri è stata scandita da un paio di eventi notevoli: nel pomeriggio l’audizione in aula di Rino Fragai, ex commissario sovietico assessore al personale e alla polizia municipale (stante in trono il comandante Nesti) e, a sera, quella caricatura di sé che è diventato il consiglio comunale di Agliana/Agrumia: con una giunta fatiscente, un sindaco ammalatissimo – dice lui sorretto dalla sua avvocata Elena Augustin – a causa del fatto che sarebbe stato vittima delle nostre (di Linea libera) stalkerie etc.

Quanto a invenzioni, fra tutti (pol[l]itici, segretari comunali, procura della repubblica e giudice Gaspari del maxiprocesso organizzato dal duo Curreli-Grieco), non si sono fatti mancare proprio nulla: ma quando il vero verrà a galla, ci penserà il buon Caracalla.

IN AULA

Si dovrebbero interrogare testi citati da Andrea Alessandro Nesti, vittima della malvagità di Linea Libera. Si presentano Rino Fragai e la ex segretaria comunale Donatella D’Amico.

Sono legittimamente impedite le due comandanti di polizia municipale: Paola Nanni (servizio associato e oggi Comune di Montale) e Sonia Caramelli, la preferita del fu comandante Nesti, che la scelse come sua vice, rifiutando di riconoscere l’anzianità di servizio di Lara Turelli con il dire che non poteva contarne valido il periodo di congedo per maternità.

Fragai risponde a fuochi incrociati di domande in fila e onestamente mi ha stupito la sua complessiva impreparazione nonostante l’interminabile militanza nei partiti della democrazia e nei sindacati cinghia-di-trasmissione tra partito e politica. Non meraviglia, perciò, che l’Italia vada così male con tanti uomini di sì fine genio politico.

Un esempio? Dalle risposte è emerso che Fragai non parlava con il sindaco Giacomo Mangoni dei problemi del Nesti e della polizia municipale, anzi. Mentre il Nesti era in congedo, il Fragai lo incontrava – insieme alla sua delfina Sonia Caramelli – non in ufficio, in Comune, ma al bar.

Laónde (che vuol dire per cui) Rino si serviva del personale anche quando non era in servizio: ma così… semplicemente pour parler.

Non è il bar di via Magnino, ma ce famo un salutino (Nesti, Donatella D’Amico, Fragai)

Ci credo che Agliana, oltre che mellétta (come scriveva l’autrice di Agrùmia), faccia bòzzo e acquitrino! Complimenti all’avvocata Katia Bonari alla quale, grazie alla fine domanda sugli incontri al bar di via Magnino, perdono perfino di essere una… iper-focata femminista! Scherzi a parte.

Se si mettono in fila i 13 mila stop & go delle risposte confuse e contraddittorie di Rino, esce fuori una figura di assessore che navigava a vista e – soprattutto – non in grado di sapere e capire quali fossero i problemi della polizia municipale di Agliana/Agrùmia sotto l’egida ferrea del dottor Nesti.

Nelle terre di Magnino Magni e dei compagni locali, anche le rane del pantano sanno i motivi delle frizioni del triangolo Nesti-Caramelli-Turelli: motivi che oggi riaffiorano, in tutta la loro asprezza e durezza, dalla famosa storia della chiavA smarrita gestita dal luogotenente Salvatore Maricchiolo di Quarrata, agli ordini del duo Leonardo De Gaudio-Luisa Serranti. Ma questa è un’altra storia.

Che poi in realtà Rino non sapesse niente della Repubblica di Agrùmia, è anche in parte credibile se pensiamo che, al momento della rotta di Caporetto (il Mangoni che se ne va e manda il Fragai a fare un giro, 2019), l’assessora al bilancio, Valentina Noligni, non si era nemmeno accorta di avere una segnata in rosso di circa 600 mila euro in cassa. Mistero della fede.

Ma altro mistero della fede – e lo noto da profano, quindi dovete perdonarmi – sta nel fatto che il dottor Andrea Alessandro Nesti risulta, sempre e comunque, difeso dall’avvocato Andrea Niccolai, che tuttavia una volta che è una volta non si è fatto vedere in aula. L’onere di seguire il Nesti è sempre toccato all’avvocata Annalisa (dico bene?) Lucarelli: certo collega di studio dell’Andrea, ma non ugualmente abbagliante dell’aureola dell’ormai canuto giurisperito pistoriense.

SERA IN CON[S]IGLIO

«Autorità costituite»: meglio che tutto resti com’è

Dopo cena Alessandro Romiti va al con[s]iglio comunale. E in uno scatto cattura un sindaco epigastràlgico che non è stato rovinato dalle nostre (di Linea Libera) stalkerie, ma dalle sue conclamate e precedenti e gravi patologie diarroico-colitico-ruminanti: che peraltro non gli impediscono di andare a Prato a cena e gozzoviglia con amici, anche se poi scopre che gli hanno forzato la macchina giallo-frittata e gli hanno portato via roba da dentro. Per davvero, non come la storia della chiavA del Maricchiolo & C.

Romiti cattura Pedrito che nasconde il viso dietro le carte. Che fa? Si vergogna di farsi vedere per com’è? Io non credo: perché, a mio parere, dubito che abbia un minimo senso di onore e di amor proprio, altrimenti non si sarebbe mai comportato come ha fatto da quando, unto sindaco, dopo aver diffidato il fu comandante Nesti, ha preferito rimpecettare gli strappi anche a scàpito della sua comandante Turelli, tuttora tenuta alla catena della firma giornaliera…

È che a Pistoia la giustizia fa pena dal momento che, a mio parere, molti dei magistrati anche quando sanno e sono perfettamente informati sui fatti, preferiscono sostenere lo status quo, piuttosto che adottare iniziative idonee per gli altri due nipotini di Paperino, Qui e Qua.

Buona giornata a tutti!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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