PISTOIA. Non si attenua la polemica attorno al veto, al Movimento Cinque Stelle di Pistoia, di poter utilizzare i locali del complesso di Badia a Pacciana per la “Festa del cittadino” in programma a settembre.
Di ieri mattina è la risposta del parroco don Piergiorgio Baronti affidata a un messaggio affisso alle porte della chiesa e del circolo (vedi).
In tarda serata – pubblicato sul sito http://www.badiaapacciana.it/ – è arrivato il commento di un parrocchiano, Paolo Paolieri. Ecco il testo:
In una nota pubblicità di qualche anno fa L’uomo del Monte diceva: Sì! Oggi (ieri per chi legge – n.d.r.) invece, a Badia a Pacciana, don Baronti ha detto: No! Niente Festa del Cittadino.
Caro Don Baronti, nell’immutata stima che nutro verso di te, mi permetto di dirti che, secondo me, in questa vicenda hai fatto tre errori fondamentali: nei tempi, nei modi, nella sostanza.
Tempi
I 5 stelle hanno fatto regolare richiesta al parroco di Badia, qualche tempo fa, per avere l’autorizzazione all’uso degli ambienti (vedi lettera). Perché, una volta avuta la lettera da don Isaac, non hai subito detto no, visto che ritieni di averne il diritto? Forse un bel no avrebbe subito chiarito la questione. Invece la risposta negativa è arrivata ai 5 Stelle dal presidente del Comitato Festa Storica e dopo la riunione pubblica del 14 luglio (vedi lettera Paola Di Maina).
Metodi
Alla riunione di martedì 14 luglio, il presidente Martini, introducendo l’argomento alla valutazione dei presenti ha premesso, testuali parole: “Don Baronti si rimette alle nostre decisioni”. Questa frase può essere testimoniata da diverse persone. Come sappiamo i presenti si sono espressi in modo decisamente favorevole alla festa, per poi essere clamorosamente smentiti da te. Perché questo passaggio di falsa democrazia? Credevi forse che il comitato si sarebbe espresso in modo negativo? Non credo. Troppe cose non tornano!
Sostanza
Il tuo no crea una grave frattura con quella decisione popolare del 14 luglio perché in quell’occasione i presenti rappresentavano tutto un popolo che ha una sua specificità. Negli anni 70 ha dato un forte contributo all’acquisto del complesso dell’abbazia e fino ad oggi ha lavorato duramente e gratuitamente per organizzare una grande festa storica ed altre iniziative tutte finalizzate alla parrocchia ed ai restauri. Negli ultimi anni si è accollato un altro ingente mutuo per completarli.
Non siamo in presenza del “circolino della zia del prete” da trattare in punta di regolamento.
Infine sai meglio di me che le abbazie benedettine sono state, dalla loro nascita, centri di cultura e di dibattito anche politico. Anche oggi nelle abbazie si fanno congressi e riunioni politiche senza per questo schierarsi con questo o quel partito e Badia, vista la sua storia può collocarsi in questo solco.
Se l’autonomia che il popolo di Badia si è conquistata in questi quaranta anni deve ridursi a “dover scegliere se arrostire carne di maiale o di vitello” si potevano fare anche meno sacrifici.
Caro don Baronti far sentire la “voce del padrone” come hai fatto in questa occasione, con i tempi e i metodi che hai scelto, non crea buone premesse a questa 40esima festa storica.
Saluti.
Paolo Paolieri
One thought on “BADIA A PACCIANA. “LA VOCE DEL PADRONE” HA DETTO ‘NO’”
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