L’ABETONE, IL DANTI E IL DENARO CHE FIOCCA DAL CIELO

Il Tirreno, 1° febbraio 2015
Il Tirreno, 1° febbraio 2015

ABETONE. Stavolta il nostro amico Sindaco Danti , “montanaro” dell’Abetone (per distinguersi dai “montanini” degli altri Comuni), attraverso il “golfista” Risaliti tenta un nuovo “assalto alla diligenza”: ha scoperto che esistono i tribunali (mal funzionanti della repubblica) ed a questi si appella per entrare in possesso gratis di fabbricati e manufatti che nel 1956 erano di proprietà nostra attraverso il consorzio di Bonifica montana e Lima pistoiese, poi passati nella disponibilità della Provincia a seguito del fallimento della Comunità Montana nel modo che tutti sappiamo.

Il Danti ha scoperto ora questa ghiotta possibilità perché quando “nazzicava” in Comunità Montana non lo sapeva: era troppo occupato a riguardare i conti e i bilanci.

La vicenda, di per sé, non dovrebbe sorprendere perché il condominio abetonese, fin dalla sua nascita, vive e prospera, forte nemmeno di ottocento anime, con la carità altrui. Quella degli sciatori (sempre meno), della neve (sempre meno) e dei cannoni sparaneve, non di sua proprietà ma comunque utilizzati ad uso e consumo delle varie società pubblico/private nelle quali anche il nostro ha interessi, anche se non si chiama Berlusconi.

In più, la Regione Toscana invia continuamente milioni di euro, soldi nostri, per consentire allo “zircone” dell’Appennino Pistoiese una superdecorosa sopravvivenza.

Intendiamoci, sarebbe tutto molto bello se questa valanga di soldi transitasse anche in minima parte sugli altri Comuni della Montagna Pistoiese, da Sambuca a San Marcello a Piteglio, i cui abitanti stanno per divenire tutti ciechi a forza di guardare il sole e gli improbabili lanci di denaro sul loro territorio.

Come se non bastasse, il Sindaco di Abetone si dice che voglia ricorrere al Tar contro la spartizione dei fondi che l’Unione dei Comuni ha prospettato per il servizio associato di Polizia Municipale.

Dove circolano soldi, lì c’è il Danti. Poiché con questi presupposti il Comunone-Dynamone è sempre più un cadavere politico, sarebbe l’ora che i Sindaci dei tre Comuni dispersi si facessero sentire e pretendessero almeno una percentuale di quanto atterra all’Abetone. Per giustizia e riguardo verso i propri cittadini sempre più emarginati e non considerati. Circa dodicimila cittadini attendono che anche a loro sia versata, tramite le amministrazioni che dovrebbero rappresentarli, un po’ di vile pecunia per gli interventi di normale amministrazione.

Visto che dai politici non viene effettuato al riguardo alcunché, a chi rivolgersi? Nella Loggia Carmignani di San Marcello si gioca a scopa e basta? E quale mai Loggia potente opera all’Abetone?

Cari Sindaci, fatevi prestare il Risaliti e fate il cambio con la Sig.ra S.S. Gori e vedrete che qualcosa arriverà. Fatevi furbi perché, caso mai doveste scoprire una vena aurifera nel vostro territorio, il Danti non avrebbe riguardo a ricorrere a qualche tribunale facendo valere la nobiltà di origine, magari etrusca, per svuotarvi le tasche.

Cari Sindaci dei Comuni dimenticati, ricordatevi che il denaro è come il letame: non serve se non è sparso. Parola di Francesco Bacone.

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