ladurner. COSA HA BLOCCATO L’IMPIANTO?

Inceneritore di via Tobagi

AGLIANA. I consiglieri di opposizione Fabrizio Baroncelli e Luca Benesperi non si fanno certo intimorire dalle illogiche e reticenti dichiarazioni del Sindaco Mangoni e replicano con determinazione al diniego di una nuova e aggiornata Commissione ambiente che appare davvero indispensabile per chiarire i motivi della causa del blocco impianto del 20 Agosto all’inceneritore di Montale.

La negazione della Commissione e il silenzio tombale di Ladurner costituiscono un ulteriore illecito che sarà perseguito dai due infaticabili consiglieri, anche considerando la rilevanza penale dei fatti, cioè il possibile falso in atti tenuto nella pubblica commissione di settembre.

Questo il comunicato stampa diffuso dai due capigruppo di opposizione:

“Le dichiarazioni del Sindaco, in diniego alla nostra richiesta di convocazione della commissione ambiente per chiarimenti riguardo al blocco dell’inceneritore del 20 agosto, sono del tutto illogiche.

La nostra istanza non è campata in aria ma giunge in seguito alla visita del 16 dicembre all’impianto, durante la quale si conobbero i veri motivi dell’incidente, ben diversi da quelli ufficialmente riferiti in Commissione il 27 settembre.

Edoardo Franceschi

Le dichiarazioni del capo impianto Ing. Tommaso Brizzi infatti, rese ai consiglieri presenti alla visita (che erano lì in veste ufficiale) i quali le hanno riconfermate lo scorso 23 gennaio in commissione ambiente a Montale, smentiscono la relazione Desmos.

Lo stesso Franceschi (che pare però sfortunatamente non abbia sentito) era presente nella stanza quando Brizzi affermava che i materiali vegetali — raccolti all’interno del locale UPS e consegnati alle società incaricata di redigere la perizia – erano stati da lui portati nella stanza, dopo averli raccolti sull’argine del fiume e messi lì per essere fotografati.

Dubbie sono dunque risultate le attestazioni di Ladurner sul fatto che fossero stati quei residui la vera causa del black out.

La realtà è al solito che quell’impianto è ormai palesemente fuori controllo e chi lo gestisce (che si rifiuta persino di venire in Commissione Ambiente a dare spiegazioni visto che lavora per noi!) totalmente inaffidabile.

Per fortuna è stato portato tutto a conoscenza degli inquirenti che faranno alla fine chiarezza su questa oscura vicenda piena di menzogne e prese in giro.

Il fatto che non si voglia poi convocare la commissione (violando l’art. 30 del regolamento del consiglio comunale che obbliga alla convocazione entro quindici giorni dalla richiesta dei consiglieri) ci sembra il goffo tentativo di chi vuol nascondere la polvere sotto il tappeto, alla faccia della tanto sbandierata trasparenza”.

[comunicato stampa]

Print Friendly, PDF & Email