PRATO-PISTOIA. Se non a noi, sicuramente il governo dovrà rispondere a qualche interrogazione parlamentare con precise risposte e conferme che il “nuovo aeroporto di Firenze non è in contrasto con il regolamento Ue 1315/2013”. Vediamo chi metterà la firma dichiarando che il nuovo aeroporto rispetta le regole europee!
Inoltre come farà ad avere “finanziamenti pubblici” visto che l’Ue ha già detto con lettera del 4 marzo che Firenze non può avere sovvenzioni europee e che il trattato Ue non potendo essere uno Stato a finanziare tali opere (aiuti di Stato proibiti ed alimentazione concorrenza sleale) prevede in base al trattato Ue il recupero coatto delle somme impropriamente elargite!
Sintesi. In un arco temporale di circa 10 anni i principali aeroporti italiani potrebbero andare incontro a gravi fenomeni di congestione. La previsione di raggiungimento in un breve–medio periodo della soglia di capacità interessa prevalentemente i due principali scali italiani, Roma Fiumicino e Milano Malpensa, ma anche altri aeroporti caratterizzati attualmente da livelli di saturazione nelle ore di picco tra cui Bergamo, Catania, Napoli, Bologna, Firenze e Pisa.
Un dato sicuramente critico è invece quello relativo al livello di intermodalità: solo 6 scali (Fiumicino, Malpensa, Palermo, Pisa, Torino ed Ancona) risultano collegati alla rete ferroviaria sia essa di scala locale o regionale.
Allora la domanda è perché si vuol puntare su un nuovo aeroporto “zoppo” quando a Pisa con implementazione nuova pista da 4.000 mt quindi intercontinentale già prevista e localizzata quasi sul mare, con una intermodalità ferroviaria che può essere implementata, con un costo totale che è il 20% di quello previsto su Firenze, si potrebbero ottenere risultati migliori?
Gianfranco Ciulli
Portavoce Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia
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