LAGHI PRIMAVERA, CASSE D’ESPANSIONE INUTILI: PAROLA DEI COMITATI DELLA PIANA?

Alluvione nella piana
Alluvione nella piana

QUARRATA. Ieri l’altro sul profilo facebook di Daniele Manetti appariva il seguente post con tanto di foto allegate:

Ore 8 del 30 Gennaio 2015. I fossi minori non funzionano! Via del Falchero è di nuovo alluvionata, per la prima volta nel 2015, dopo sette alluvioni nel 2014. Dal 24/11/2014 abbiamo protocollato in Comune di Quarrata un documento per il ripristino partecipativo dei fossi minori, per il piano idrovore e per la stesura definitiva ed ufficiale del piano di protezione civile, ad oggi nessuna risposta su tutte queste problematiche. È in programma, entro i prossimi giorni, una riunione con la nostra amministrazione.

In sequenza Via del Falchero, Fosso della Galigana, Fosso Senice, Fosso di Via Brana, Fosso Quadrelli ed i due Torrenti per le acque alte Stella e Ombrone (Fotografie del 30 Gennaio 2015 ore 8).

Comitati della piana contro le alluvioni 

In sostanza i comitati della piana riconoscono e documentano i problemi reali del territorio nonché le risposte urgenti che gli organi di governo di ogni ordine e grado dovrebbero attivare.

Le soluzioni non sono certamente semplici e scontate, ma è ovvio che per ottenere dei risultati – che rimane poi l’obiettivo di tutti i pistoiesi, montani, collinari, cittadini o pianigiani che siano – è necessaria la consapevolezza dei problemi idraulici e, secondariamente, la destinazione di risorse economiche per la risoluzione dei problemi stessi.

Allagamento-piana 2015
Allagamento-piana 2015

Legambiente Pistoia non a caso lo ripete da sempre e auspica che l’attivazione del contratto del fiume Ombrone possa consolidare la consapevolezza sugli interventi utili a evitare gli allagamenti della piana.

Tuttavia bisogna segnalare che un approccio ideologico, non laico e non scrupolosamente di merito, come quello di chi si ostina a tifare – viene a questo punto da dire – per le casse d’espansione ai laghi Primavera, per puro partito preso, non aiuta affatto.

In altre parole la questione a cui nessuno vuole rispondere è: quei 15 milioni di euro pensati per le cassa d’espansione a ridosso di San Biagio serviranno a eliminare o ridurre il rischio idraulico a valle, nella piana? O meglio: è possibile destinare quelle risorse per interventi più funzionali a risolvere i problemi di chi rischia di trovarsi con l’acqua in casa?

L’auspicio è che Marco Bottino, presidente del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, si decida finalmente a coordinare i vari interlocutori e portatori d’interesse del territorio pistoiese seguendo il criterio direttore della ragionevolezza: i soldi sono limitati ed è assurdo buttarli per un’opera, quella ai laghi Primavera, che non porterà alcun apprezzabile beneficio alla messa in sicurezza idraulica. Bottino e i tecnici del consorzio ne sono consapevoli.

Allagamento-piana 2015
Allagamento-piana 2015

Stendiamo infine un velo pietoso sulla trasmissione di disinformazione, da molti lettori segnalata con commenti di disappunto a questa redazione, andata in onda nei giorni scorsi su Tvl Tv Pistoia Libera in una puntata di Canto al Balì (il palazzo Panciatichi di via Cavour, noto anche come palazzo Balì per la carica di balivo – dei Cavalieri di Santo Stefano – ricoperta dai membri della casata, dove ha sede e redazione Linee Future).

In poche parole il programma in oggetto è stato democraticamente organizzato come un dibattito uno contro cinque: il temerario presidente di Legambiente Antonio Sessa, cioè, era a “lottare”, argomentando con osservazioni tecniche e di carattere generale le contraddizioni delle casse d’espansione pistoiesi, contro cinque interlocutori già schierati e poco disponibili alla franchezza. Marco Bottino, Luigi Egidio Bardelli, che in realtà avrebbe dovuto svolgere il ruolo di moderatore neutrale, Daniele Manetti, Mario Tuci, Aldo Maestripieri e Marco Mazzanti. Quest’ultimo ha mandato a memoria la filastrocca imparata nemmeno tanto bene e buona per far leva sull’emotività di chi, preoccupato delle alluvioni, si affida a qualsiasi rassicurazione a discapito di una più lucida e mirata analisi. Tutto ciò coerentemente con la prevalente strategia di un partito, il Pd [Partito Demagogico] che del populismo ha fatto una ragione esistenziale.

Ma la perla della serata, se così si può dire, è stata regalata da Aldo Maestripieri, in rappresentanza dei pescatori. Dico così semplicemente perché ha dato la rappresentazione tipica di un certo modo tutto italiano (e Pistoia non fa eccezione, si potrebbero elencare numerosi casi …) di affrontare la vita, pubblica e privata, raccontato anche in un arguto e ironico film prossimamente in uscita, intitolato Italiano Medio (vedi qui il promo con Andrea Scanzi), e riassumibile in una espressione, per l’occorrenza, del tipo: “Chi se ne frega dei laghi primavera e di tutto il resto, a noi ci basta il lago che ci hanno promesso altrove”.

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6 thoughts on “LAGHI PRIMAVERA, CASSE D’ESPANSIONE INUTILI: PAROLA DEI COMITATI DELLA PIANA?

  1. Stando così le cose si potrebbe anche non aggiungere altro. Quanto appare sul profilo FB di Manetti parla già chiaro. I fossi sopra nominati prendono tutti origine dal versante nord del Montalbano e comunque a sud dell’area San Biagio, per cui le eventuali casse di espansione ai Laghi Primavera non toglierebbero neppure mezzo litro dell’acqua che ha provocato gli allagamenti che vediamo nella foto.
    Inoltre, già che ci siamo, sarebbe il caso che qualcuno ci dicesse, prelevando i dati dai pluviometri che senz’altro ci sono in zona, quanta è stata l’acqua caduta nell’area quarratina durante la precipitazione. Ad osservare da Pistoia non sembrerebbe una gran cosa, per cui, la colpa degli allagamenti risulterebbe senza ombra di dubbio dovuta ad una forte incuria sulla manutenzione e ripulitura dei fossi di cui trattasi. L’Ombrone, casse o non casse, ha retto bene, dovendosi considerare tra l’altro che sull’Ombrone medesimo gravava, oltre alla pioggia proveniente dal suo bacino di riferimento, anche una certa quantità di acqua originata da neve fusa. Si deve considerare infatti che il 29/1 a monte di Pistoia (ma non sul Montalbano) nevicava fino a circa 200 metri di quota (in alcune zone) e che poi il rialzo termico ha fatto sciogliere tale neve, peraltro caduta in quantità modesta, fino almeno a 900 metri s.l.m, facendo assommare quindi pioggia ed acqua derivata dallo scioglimento della neve.
    Per cui, ce ne è abbastanza affinchè chi vuole capire capisca. Se poi si vuole continuare con i discorsi a vuoto, con la demagogia, o con altro ancora, facciamo pure! Ma le alluvioni continueranno tranquillamente.
    Piero Giovannelli

  2. Riceviamo da Daniele Manetti una nota di precisazione a quanto riportato nell’articolo.

    “Vorrei rispondere , sempre in clima di collaborazione e partecipazione , all’articolo di Linee Future per far vedere chiaramente quali sono i nostri obiettivi per risolvere il problema del rischio idrogeologico della piana. Il pensiero esposto sotto in estrema sintesi è quello mio e di tutti i Comitati di cui io sono un rappresentante.

    Non sempre posso parlare contemporaneamente di tutte e due la problematiche acque basse e acque alte , che penso di aver esposto chiaramente anche al CANTO DEL BALI’ , ultimamente.
    La nostra posizione è chiara: per noi c’è una stretta correlazione tra acque alte e acque basse ed i PROBLEMI VANNO RISOLTI ENTRAMBI.
    Secondo noi sbaglia chi cerca di dividere questi due enormi problemi e siamo disponibili a dimostrarlo con tutti i nostri video e documenti.
    La nostra battaglia è su due fronti , Come già spiegato tantissime volte: una verso il Comune di Quarrata per il ripristino dei fossi minori al collasso; l’altra verso il Comune di Pistoia per le acque alte .
    Le due battaglie sono in stretta correlazione e purtroppo , dopo anni e anni di esperienza di alluvioni dei Comitati della piana, il vero PROBLEMA si risolve, QUANDO SI ENTRA IN EMERGENZA VERA. Solo costruendo le casse d’espansione nel Comune di Pistoia ed invasando quei famosi 3,5 milioni e mezzo di acqua alluvionale.
    i nostri filmati fatti con i DRONI, dimostrano tutto ciò ed ad OGGI, Pistoia non ha invasato niente e con le BRIGLIE non è possibile invasare quei quantitativi d’acqua,
    COMUNQUE , COME SEMPRE , INVITIAMO A VENIRE NEL NOSTRO TERRITORIO TUTTI I COMITATI, I PARTITI , i CITTADINI del NORD per discutere INSIEME TUTTE QUESTE PROBLEMATICHE.
    Noi non rifiutiamo il dialogo e le osservazioni e siamo pronti a parlarne con TUTTI!!!

    Manetti Daniele ( Comitati contro le alluvioni della piana)

  3. STEFANO FANTACCI, PRESIDENTE SEZIONE FIPSAS, SCRIVE:
    __________________

    Pistoia, 31 gennaio 2015
    In relazione all’articolo di Lorenzo Cristofani “ Laghi Primavera, Casse d’espansione inutili: parola dei Comitati della Piana?” inserito in data 31 gennaio 2015 sul giornale on-line Linee Future, il sottoscritto Stefano Fantacci, in qualità di Presidente della Sezione Fipsas di Pistoia, tiene a precisare quanto segue:
    non corrisponde al vero che Aldo Maestripieri, quale rappresentante delle società affiliate alla Sezione Fipsas di Pistoia, in occasione della partecipazione alla trasmissione televisiva Canto al Balì andata in onda su Tvl mercoledì 28 gennaio 2015, abbia riferito l’espressione riportata nell’articolo sopra citato “Chi se ne frega dei laghi primavera e di tutto il resto, a noi ci basta il lago che ci hanno promesso altrove” né altra similare. L’interpretazione data dal sig. Cristofani all’intervento di Aldo Maestripieri è del tutto errata e si invita, pertanto, a fare la dovuta smentita tramite il medesimo giornale. Con l’occasione tengo a chiarire, al fine di dare una corretta informazione ai lettori, che da sempre la Sezione che rappresento svolge, senza alcun scopo di lucro e grazie al volontariato, attività non solo finalizzate alla pesca sportiva ma anche e soprattutto ad attività ludico-sociali, mettendo a disposizione un parco con tre laghi e le relative strutture a beneficio dell’intera collettività pistoiese, in maniera del tutto gratuita per coloro che non praticano la pesca sportiva.
    Relativamente alla questione delle Casse d’espansione (rectius: di laminazione) la Sezione, con l’ausilio di un proprio tecnico, che si è messo a disposizione della Sezione a titolo completamente gratuito, ha rilevato una serie di criticità al relativo progetto, che sono state oggetto di puntuali e precise osservazioni al Ministero dell’Ambiente, che allego, e che ancora oggi sono al vaglio dello stesso. La Sezione, in più occasioni, ha partecipato attivamente alle Commissioni ed ai Consigli Comunali in cui si dibatteva della questione evidenziando le suddette criticità, facendosi, altresì, promotrice di diverse assemblee (Circolo Arci Ponte alle Tavole, Chiesa di San Giorgio e Circolo Mcl di San Biagio) per rendere edotta la cittadinanza della questione in tutti i suoi aspetti.
    In conclusione la Sezione, per usare la stessa espressione usata dal sig.Cristofani, non solo non se ne frega dei laghi primavera e di tutto il resto, ma è parte attiva della discussione in merito a tutte le problematiche emerse in questa vicenda.
    Stefano Fantacci
    Presidente Sezione Fipsas

  4. Gentilissimo sig. Stefano Fantacci, comprendo le sue esternazioni, ma non solo confermo e ribadisco, parola per parola, quanto scritto in quest’articolo da lei contestato: colgo anche l’occasione per esplicitarlo con maggior chiarezza, aggiungendo altre informazioni.

    Lasci stare la corretta informazione perché nessuno ha messo in dubbio le attività sociali della Fipsas: ho solo descritto il messaggio che emerge dalla posizione ufficiale del rappresentante dei pescatori. Lasci poi che siano i pistoiesi, che possono rivedere (si interrompe a tratti) la puntata qui al seguente link http://www.tvl.it/programmi/canto-al-bali, a giudicare il messaggio che ne viene fuori. Tra l’altro all’assemblea di Ponte alle Tavole lo stesso Maestripieri disse papale papale che non “intendeva entrare nel merito delle casse d’espansione” ma che i pescatori “volevano solo poter continuare la loro attività”. Me lo annotai perché l’espressione già allora mi colpì. C’erano più di duecento persone e qualcuno che confermi si può facilmente trovare.

    Poi ciò non toglie che il geologo Finazzi, associato alla Fipsas, abbia invece prodotto osservazioni e contributi per argomentare che le casse d’espansione portano più problemi che benefici. Ripeto: è la posizione ufficiale della Fipsas che lascia aperte queste ambiguità, legittime, che, legittimamente, mi permetto di commentare e continuerò a commentare.

    Non serve infine rivendicare paternità sulla promozione delle assemblee cittadine, anche se chi vi ha partecipato sa perfettamente che i promotori sono stati altri soggetti. Ma va bene così: l’importante è la partecipazione e non chi l’ha favorita.

    Continui a leggerci e a rendere edotta la cittadinanza!
    Distinti saluti
    L.C.

  5. ENRICO GUASTINI su facebook inserisce un dettaglio tecnico su cui sarebbe opportuno che rispondessero coloro che si dichiarano disponibili al confronto di merito.

    “Relazione generale, pagina 5 di 37:

    «…i fenomeni di esondazione per portate duecentennali che si verificano allo stato attuale in corrispondenza delle aree interessate dalla realizzazione del nuovo Ospedale…»

    Traduzione: le casse ai laghi Primavera non sono progettate per avere effetti sulle alluvioni annuali nella piana ma per mettere in sicurezza l’ospedale da eventi rari.

    Nella Relazione idraulica si può leggere (prospetto riassuntivo p. 54) che le riduzioni del tirante idrico previste sono tra i 7 e i 30 cm; a scanso di equivoci, più frequente è l’evento minore è l’effetto della cassa (7 cm per Tr di 2 anni).

    A pagina 3 della Relazione tecnica di Lorenzo Cecchi de’ Rossi si legge: «la cassa di espansione inizierà ad invasarsi […] con portate associate al tempo di ritorno di circa 2 anni».

    Chi va sott’acqua 3-4 volte l’anno non si deve preoccupare delle piene duecentennali, ma di quelle stagionali, eventi per cui la cassa suddetta non entra in funzione (e se inizia a invasare toglie solo qualche decina di mm alla piena)”.

    Peccato che nessuno vuole pubblicamente rispondere a queste fondamentali considerazioni di carattere sia tecnico che generale.

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