LAGHI PRIMAVERA, NUOVO SCEMPIO DEL TERRITORIO E DELLE FINANZE PUBBLICHE?

Luigi e Paolo Noci, vittime del progetto Laghi Primavera
Luigi e Paolo Noci, vittime del progetto Laghi Primavera

PISTOIA. Laghi Primavera. Un progetto già finanziato e – a detta dell’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini – che prevede la contemporanea realizzazione di una cassa di espansione di fianco all’Ombrone, una cassa che fagociterà, appunto, i noti laghi da pesca sportiva, e di un volume utile di accumulo di 250 mila metri cubi nel bacino di Gello, attualmente non in funzione.

Se n’è parlato ieri mattina allo Spazio di via dell’Ospizio in conferenza stampa. Hanno relazionato Antonio Sessa, presidente del Cigno Verde pistoiese, e Mauro Chessa, presidente della Rete dei comitati per la difesa del territorio.

L’attuale progetto, che deve passare dalla Conferenza dei servizi, cosa che avverrà verosimilmente a breve, si aggira sui 15 milioni di euro e discende da una precedente previsione di sette anni fa che contemplava la realizzazione di 900 mila m3 al bacino di Gello, per un importo di 32 milioni.

Tuttavia si tratta di un progetto che ammette esplicitamente di non risolvere il problema ricorrente del territorio pistoiese: l’allagamento della piana. Infatti il beneficio di questa cassa di espansione sarebbe quello di abbassare di 26 cm il picco delle piene straordinarie dell’Ombrone, con effetti fino a Bonelle. Causando tuttavia l’aumento del tempo di ristagno delle acque a valle e il conseguente prolungamento del tempo di chiusura delle portelle dei torrenti che scaricano nell’Ombrone stesso.

Un’immagine della conferenza stampa
Un’immagine della conferenza stampa

Tecnicamente la laminazione, la funzione cioè delle casse d’espansione, è proprio quella di ridurre il picco innalzando però il livello medio dell’acqua. Quindi l’opera si configurerebbe addirittura come dannosa.

Non affronta nemmeno le cause del rischio idrogeologico, che il progetto individua correttamente (vedi osservazioni, prima pagina al punto indicato pag 6) nei corpi arginali a monte, inidonei e instabili per eventi eccezionali: perché allora non spendere soldi per mettere in sicurezza gli argini e inserire briglie?

Che serietà c’è, da parte degli enti preposti alla tutela del territorio, nel passare da un progetto di 900 mila m3 a uno di 250 mila, da 32 a 15 milioni di euro? I progetti si fanno in funzione delle esigenze vere o in funzione delle risorse accidentalmente stanziate?

I cittadini ovviamente sono all’oscuro di questi aspetti; i processi partecipativi si attivano generalmente per opere superiori ai 20 milioni di euro e nessuno ha ancora spiegato alcuni dettagli. Ad esempio: per 200 giorni lavorativi, circa un anno, tutti i giorni, secondo stime progettuali, si riverseranno 80 camion sull’attuale sistema viario che collega Gello ai Laghi Primavera; tra l’altro si specifica che la movimentazione delle terre non rientra nel computo delle spese totali, e ciò è solo una delle tante contraddizioni progettuali.

In sostanza un luogo del cuore, così sono percepiti i laghi dai tanti pescatori e famiglie che li frequentano, si troverebbe inglobato da queste casse d’espansione che andrebbero a circondare anche l’abitazione privata della famiglia Noci, destinata così a divenire invivibile ed invendibile, a causa dell’innalzamento di pareti di contenimento di 8 metri su tre lati.

I Laghi Primavera
I Laghi Primavera

Sì perché, evidentemente, per evitare i costi dell’esproprio della casa, il comune ha pensato bene di circoscrivere fuori dalle casse d’espansione il casolare della famiglia Noci. Erano per l’appunto presenti alla conferenza anche Luigi e Paolo Noci, che hanno ricevuto nel 2013 la comunicazione di esproprio di una porzione del loro giardino.

Nel 2004 e ancora tre anni fa, la loro richiesta di installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto, una misura quindi a favore dell’ambiente e dell’economia nel suo complesso, venne bocciata a causa del vincolo paesaggistico sulla colonica, da loro acquistata e restaurata con notevoli sacrifici, mentre oggi invece scoprono che gli stessi vincoli possono essere serenamente bypassati.

Nella piana pistoiese, quella colpita dagli allagamenti, è diffusa la convinzione che quest’opera possa garantire maggiore sicurezza ma in realtà servirebbe al massimo per la sicurezza dell’ospedale, costruito proprio laddove sarebbe stato naturale il sito destinabile a grandi invasi di espansione.

Essendo cambiato totalmente il progetto, che rimane comunque il più rilevante della provincia, sarebbe doveroso, e rispettoso della democrazia, un passaggio in Consiglio Comunale, visto che la conferenza dei servizi, cui sono state inviate le osservazioni, si limiterà a dare accomodanti prescrizioni che nessuno rispetterà.

Succede sempre così e così è successo per l’ospedale: si doveva bonificare l’area, predisporre un parco urbano, le collinette antirumore, spostare il campo rom ma niente di tutto ciò è ancora stato avviato.

Del resto le conferenze dei servizi sono delle foglie di fico che approvano qualsiasi cosa, anche sbagliata e  insensata, e che rappresentano il modello di amministrazione perseguito dalla politica:  sempre alla ricerca, come in questo caso delle casse d’espansione ai Laghi Primavera, della grande opera piuttosto che dei piccoli interventi diffusi ma risolutivi dei problemi.

Insomma, gli elementi oggettivi ci sono tutti per una valutazione tecnico-economica del progetto in questione in rapporto alle esigenze del territorio: adesso tocca alla cittadinanza e alla politica trovare un punto d’incontro e una via, di scontro o di condivisione, da percorrere.

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One thought on “LAGHI PRIMAVERA, NUOVO SCEMPIO DEL TERRITORIO E DELLE FINANZE PUBBLICHE?

  1. Faccio presente che sono state protocollate ben 2 mozioni sull’argomento, la prima relativa ad un’alternativa al progetto in corso e la seconda, più ampia e contenente un progetto di collaborazione territoriale, sull’assetto idrogeologico della piana.
    Entrambe sono state protocollate il 3 di aprile e ancora ad oggi non sono state calendarizzate nella Commissione III dal presidente (segretario Pd comunale) Alessandro Giovannelli nonostante le nostre molteplici richieste di farlo. Oggi, 10 luglio si può comprendere il perché con la conferenza dei servizi appena svolta che decreta di fatto l’inizio dell’iter di attuazione dello scempio dei laghi primavera. Richiamato in Commissione il Giovannelli ha trovato la scusante che nel periodo c’era il bilancio… Gli ho risposto di non prendermi in giro, in 16 settimane non è stato discusso solo quello e le altre Commissioni venivano regolarmente convocate. Non voglio pensare male di Giovannelli, che considero per altro mera pedina del PD, ma vista la bontà delle alternative contenute nelle mozioni, siamo in diversi che iniziamo a pensare che ci sia stata la volontà di non calendarizzarle e il comportamento del Giovannelli dovrà essere,prima o poi, giustificato.
    Trovo che le riflessioni si Sessa e Chessa siano puntuali e corrette e auspico la loro presenza in commissione quando i comodi del PD saranno finiti e finalmente saranno calendarizzate le 2 mozioni.

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