lago scaffaiolo. IL RIFUGIO DUCA DEGLI ABRUZZI È PUNTO ACCOGLIENZA DEL SENTIERO CAI ITALIA

La struttura è tra le prime ad aver aderito alla rete di ospitalità in via di realizzazione su uno dei più lunghi trekking del mondo. È meta e partenza di due tappe panoramiche dei crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano

LAGO SCAFFAIOLO. Il rifugio Duca degli Abruzzi del Lago Scaffaiolo è tra i primi ad aver aderito alla rete di ospitalità del Sentiero Italia Cai di recente istituzione.

La rete ha come obbiettivo quello di dotare le tappe del lungo itinerario di adeguati punti d’accoglienza fondamentali per gli escursionisti.

Il Sentiero Italia Cai (Sicai) è infatti uno dei più lunghi trekking del mondo con oltre 7.000 km di grande bellezza.

Suddiviso in circa 400 tappe, si sviluppa lungo la dorsale appenninica, isole comprese e su tutto il versante meridionale delle Alpi.

Utilizza per lo più alcune grandi vie sentieristiche già esistenti, come: la Grande Traversata delle Alpi in Piemonte, lunga circa 1000 km; l’Alta Via dei Monti Liguri in Liguria di oltre 400 km; la Grande Escursione Appenninica in Toscana e in Emilia Romagna di 425 chilometri; e il Sentiero del Brigante in Calabria, di 120 km.

Il Rifugio Duca degli Abruzzi è punto di arrivo e di partenza della tappa Pracchia – Lago Scaffaiolo e la successiva Lago Scaffaiolo – Abetone.

Pracchia – Lago Scaffaiolo

Il rifugio Duca degli Abruzzi al Lago Scaffaiolo

È una tappa di media lunghezza di circa 15 km e con un discreto dislivello. Si sviluppa lungo il crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Da Pracchia (616 m) nel Comune di Pistoia, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, treno o autobus, una ripida salita porta al Poggio del Ronco a 1136 metri di quota.

Da qui si continua a salire in maniera più graduale toccando varie cime fino al Rifugio del Montanaro a quota 1567 metri. Si prosegue fino alle pendici del Corno alle Scale (1945 m) dove ci attende l’ultimo impegnativo strappo del passo dello Strofinatoio a 1847 metri.

La tappa volge alla conclusione e in breve si raggiunge il Rifugio Duca Degli Abruzzi del Lago Scaffaiolo a 1775 metri di quota, nelle cui vicinanze si trovano le stazioni sciistiche del Corno alle Scale, nel versante emiliano e della Doganaccia, in quello toscano.

Lago Scaffaiolo – Abetone

Il Libro Aperto

È un cammino di media lunghezza e dislivello ridotto, molto panoramico e altrettanto, se non più, ventilato. Si sviluppa sullo spartiacque dell’Appennino Settentrionale sul confine tra le province di Pistoia e Modena, che separa i versanti adriatico e tirreno e la Toscana dall’Emilia Romagna.

Dal Lago Scaffaiolo si sorpassa lo Spigolino (1827 m) dalla cui cima si può contemplare, nella sua estensione e bellezza, l’intero crinale appenninico fino al Libro Aperto: è questo l’itinerario della tappa da seguire.

Si scende fino al passo della Croce Arcana (1650 m), dove sorge il memoriale ai caduti della Seconda guerra mondiale. Il percorso prosegue ben segnato e pianeggiante per lo più in cresta e si rivela molto piacevole per essere quasi una “passeggiata” e per l’ampio panorama di cui si gode. Sceso il Colle dell’Acquamarcia (1631 m) si affrontano i Taufi (1799) con l’impervio sentiero di crinale o il più agevole passaggio nel versante del Fellicarolo.

La successiva cima, non troppo impegnativa è quella del monte Lancino (1702 m), quindi l’ultima è più ardua salita del Libro Aperto con le sue due cime: Monte Rotondo 1937 metri e monte Belvedere 1896 metri.

È fatta, o quasi, non resta che scendere e raggiungere l’Abetone, fine tappa a 1388 metri.

Marco Ferrari
[
marcoferrari@linealibera.it]

Il Lago Scaffaiolo

 

Il rifugio Duca degli Abruzzi

 

Anche di qui passa il Sentiero Italia

 

Lago Scaffaiolo 2

 

Il Libro Aperto con le due cime: monte Belvedere e monte Rotondo

 

Lago Scaffaiolo

 

Il lago Scaffaiolo, il lago di Boccaccio

 

Dall’Abetone al Libro Aperto

 

Lago Scaffaiolo 4

 

Rifugio Duca degli Abruzzi

 

Crinali, Cupolino, Libro Apero e sullo sfondo il Cimone

 

Il lago ghiacciato sul crinale appenninico a 1783 m slm

 

Laggù l’Abetone
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