“L’ALFABETO DELLE RELAZIONI”, INCONTRI ALLA ‘SAN GIORGIO’

La Biblioteca San Giorgio
La Biblioteca San Giorgio

PISTOIA. Giungono al termine con la loro sesta edizione gli incontri “L’alfabeto delle relazioni” del Circolo Facilitatore condotto da Pino De Sario, psicologo dei gruppi, docente di “strumenti di facilitazione nel conflitto” all’Università di Pisa, in collaborazione con la Scuola Facilitatori di Pistoia (www.scuolafacilitatori.it).

Il Circolo è un momento di gruppo in cui convergono i caratteri educativi, dell’ascolto, della costruzione di nuove competenze. Quelle del XXI secolo, centrate sulla convivenza sociale.

È uno spazio gratuito, aperto e dedicato a tutti gli adulti che intendono crescere su questo versante e che si rendono disponibili a interrompere la cultura del “criticismo permanente”, per cui a sbagliare sono sempre gli altri.

Nelle edizioni passate l’Alfabeto ha coinvolto oltre centocinquanta persone interessate ad ampliare le proprie capacità relazionali.

La sesta e ultima edizione affronta le ultime lettere dell’alfabeto dalla T alla Z, nei seguenti incontri, tutti ospitati in Auditorium Terzani alle ore 17.

Giovedì 3 marzo 2016

T come Terzo tempo (riparare dopo un contrasto distruttivo)

Il Terzo tempo rappresenta il tentativo di “riparazione” della relazione, dopo che si è esagerato emotivamente e ci si è detti cose cattive e spesso senza senso. Istruzioni per l’uso:

  • prendere tempo, in un contrasto piccolo possiamo riparare anche dopo poche ore; in uno sgarbo più distruttivo ci può servire più tempo: attenzione però, non bisogna far passare troppo tempo, le ferite e il rancore si possono amplificare;
  • ritorno alla comunicazione, cerchiamo di riconoscere il nostro errore senza insistere troppo su quello dell’altro;
  • riparazione, miriamo a riformare un nuovo accordo e una nuova soluzione per i giorni a seguire.

Scontrarsi e non capirsi sono fenomeni quotidiani quasi inevitabili, che ci vengono indotti da componenti biologiche tipiche dei nostri funzionamenti cerebrali (come se cadessimo in una buca) e da componenti interpersonali specifiche alle situazioni che frequentiamo (vedi le tante barriere). Occorre quindi aumentare la capacità di riparazione, a mio avviso tra le migliori stoffe esistenti.

Giovedì 17 marzo 2016

U come Umorismo e leggerezza

“Chi non ride mai non è una persona seria” è uno dei migliori aforismi. La risata si afferma come un vero e proprio lubrificante dei legami di gruppo, in grado di sdrammatizzare situazioni potenzialmente conflittuali e cementare il senso di condivisione. Ridere ci fa bene, il buonumore e le emozioni positive, hanno anche il potere di prevenire numerose patologie grazie alla loro azione benefica sul sistema immunitario, il riso stimola nel nostro organismo la produzione di chimiche buone che attivano vere e proprie sostanze antidolorifiche naturali in grado di migliorare la salute generale.

La leggerezza oltre all’umorismo comprende il buon umore, l’ottimismo, un sano relativismo, la vivacità, l’apertura, un senso frizzante, saper stare nel presente. La leggerezza, anche in momenti molto duri, se ben dosata, può far virare il corso di uno scambio, correggere conversazioni noiose, recuperare energia in momenti di fatica. Per accendere un po’ di leggerezza possiamo tenere presente che: non offenda l’altro; non diventi esagerata ironia; non interferisca troppo sui contenuti.

Giovedì 31 marzo 2016

V come Vincere-vincere (una mentalità buona per la convivenza)

L’approccio io vinco-tu vinci (win-win) sta a indicare quello sforzo mentale e materiale che le parti mettono nel tenere in conto l’interesse proprio ma anche quello dell’altro. Per esempio, per il genitore controllare il figlio e per il figlio andare in giro; per il capo garantirsi i risultati e per il collaboratore stare in buona salute; per il medico dare una cura e per il paziente trovare sollievo pratico al suo disturbo. Questa via negoziale è anche detta “risoluzione dialettica dei problemi”, cercare cioè di trovare una soluzione che rispetti più possibile desideri e bisogni di entrambi, trovando accordi benefici ed equi tra le parti.

Giovedì 14 aprile 2016

Zeta finale (a fari spenti per un’umile ricerca)

Il miglior modo di concludere questo Alfabeto delle relazioni: i fari spenti. Cosa intendo? I fari spenti è un modo di dire gergale che indica la preferenza all’impegno anziché al clamore. Qui noi lo possiamo vedere come un abito mentale volto a privilegiare la sostanza e non le forme, i comportamenti e non il bla-bla-bla (i cosiddetti riflettori). I fari spenti è per esempio introdurre un cambiamento senza troppa enfasi, nuove idee migliorative senza esagerazioni, un modo per tenere a bada le resistenze e i mille timori. L’umile ricerca è infine ammettere la propria ignoranza, la propria dipendenza dagli altri e nel mentre lasciarsi prendere dalla viva curiosità per fatti e persone, per un sano investimento di attenzione.

La partecipazione al corso è libera e gratuita, fino a esaurimento dei posti disponibili. È richiesta l’iscrizione, inviando una e-mail con il proprio nome, cognome, telefono cellulare e indirizzo e-mail all’indirizzo corsi.sangiorgio@comune.pistoia.it.

Come al solito, tutte le informazioni sono reperibili nella sezione Attività del sito della biblioteca San Giorgio http://www.sangiorgio.comune.pistoia.it/

Pino De Sario è da anni uno dei maggiori alleati della biblioteca San Giorgio. Psicologo dei gruppi, De Sario sviluppa da anni una prospettiva particolare ai temi, studiatissimi, del gruppo e del cambiamento individuale e organizzativo. Con le sue conoscenze e le sue esperienze a livello di psicologia dei gruppi (La Sapienza, Roma), di neurobiologia delle emozioni (master in Biosistemica) e di organizzazione del gruppo di lavoro (Specializzazione, Sib), riesce a fare sintesi spingendo le competenze sociali a integrazione con le capacità manageriali.

Le sue aree di interesse specifico sono lo sviluppo della Facilitazione esperta nelle organizzazioni e nel sociale, la dinamica di gruppo, le competenze sociali, l’integrazione di fattori emotivi e fattori motivazionali indirizzati all’azione. Insegna “Strumenti di facilitazione nel conflitto” presso il corso di laurea in Scienze per la pace all’Università di Pisa. Insegna inoltre alla Società italiana di biosistemica e in altre scuole, master universitari e organizzazioni.

[daniele – comune pistoia]

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