LAMPIONI ACCESI, COME LE PAROLE CHE VOLANO PER LA PALESTINA…

Alessandro Sabella
Alessandro Sabella

PISTOIA. Il consiglio comunale di ieri, 2 febbraio, ha affrontato le questioni più disparate, da quelle di casa, quasi di pianerottolo – problemi di sospensione di erogazione dell’acqua a intere frazioni senza adeguata informazione da parte di Publiacqua – a quelle internazionali come il riconoscimento dello stato della Palestina, che pur con tutti i distinguo che facciamo, da molti decenni preme sui cuori e sulla coscienza di tutti.

Merita iniziare dalla fine la sintetica cronaca della giornata. Il consiglio si è concluso con l’approvazione della mozione che il Consigliere Sabella di Fi aveva presentato già dal mese di ottobre, perché si riaccendessero le luci cittadine almeno fino alle 22, soprattutto per una questione di sicurezza. Quindi provvedimento approvato quasi all’unanimità et lux fuit (magari con lampioni che restano accesi anche di giorno: vedi fotoin basso).

Andiamo per ordine: il consiglio si è aperto sui fatti che durante la scorsa settimana hanno visto di nuovo i coniugi Barli salire sul Battistero e così impadronirsi dell’attenzione nazionale attraverso la Rai e “Chi l’ha visto?”.

Tutti i gruppi consiliari hanno sottolineato i vari aspetti della vicenda tra cui l’inopportunità dell’intervento del Ministro di Grazia e Giustizia che ha superato tutte le istituzioni locali le quali invece, a detta dell’Assessore Nuti, che ha accompagnato a Roma i Barli, hanno fatto tutto quanto era dovuto, per lungo tempo, impiegando abbondantemente le scarse economiche che, ha ricordato l’Assessore, sono rimaste immutate nei bilanci della spending review, ma sempre poche per far fronte al gran numero di famiglie in condizioni disagiate o emergenziali.

Altre questioni sono da segnalare: la prima è quella relativa all’accordo di programma per la rigenerazione dell’Ospedale del Ceppo, che ieri mattina, 2 febbraio, sembrava cosa fatta e finita, almeno leggendo l’articolo di Calamati sul Tirreno.

Alessio Bartolomei fa una comunicazione per chiedere ragione al Sindaco di come e perché i giornali fossero informati di cose che in commissione urbanistica (di mercoledì scorso) erano state negate o rinviate.

Il Consigliere di opposizione si è lamentato di non poter conferire direttamente con il primo cittadino perché non è presente in aula ma (ormai sta diventando una gag): il Sindaco si è subito materializzato e ha risposto che quanto pubblicato dal Tirreno era stato tratto dalla pagina internet della Provincia che l’aveva pubblicato da alcuni giorni ma che – e qui servono i puntini di sospensione – il piano non è quello, o almeno non è quello definitivo, perché la Presidente della Provincia avrebbe dovuto dare la sua valutazione al progetto trasmessole e non prenderlo come definitivo e quindi pubblicarlo…

Alessio Bartolomei
Alessio Bartolomei

Bartolomei afferma: “Leggo che nel riservatissimo accordo di programma per il rifacimento del vecchio Ceppo (ex ospedale di Pistoia) è previsto, oltre all’edificazione di nuove case e negozi, anche nell’antichissimo convento di Santa Maria delle Grazie, per fare in modo che la Asl 3, proprietaria dell’area, possa vendere le aree incassando almeno 18milioni di euro; all’articolo 4 è previsto anche che se dalla vendita si ricaverà meno di 18 milioni di euro, il Comune sborserà di tasca propria la differenza con un massimale di 2 milioni di euro. Come a dire: se il mercato non paga quello che si vuole ricavare, il Comune ci mette la differenza”. Non più di due milioni dunque, ma quasi certamente due milioni…

Resta che il Consiglio non potrà incidere sul progetto, e questo lo stabilisce la legge, ma è innegabile che i rappresentanti eletti hanno il diritto di conoscere nel dettaglio i provvedimenti, per tempo rispetto alla loro approvazione e pubblicazione, fosse anche solo per poter far fronte alle richieste di chiarimento da parte dei cittadini che si rivolgono loro (Tomasi). Il sindaco ha rassicurato i commissari e i consiglieri che nella prossima commissione urbanistica il progetto sarà presentato e spiegato ammodino.

Un’altra questione dolorosa è stata ri-sollevata, dopo un anno trascorso invano dalla prima denuncia, da Giorgi, capogruppo del Movimento 5 Stelle: l’obbrobrio del sottopasso del parcheggio S. Giorgio, per come si presenta a chi abbia la sventura di transitare per di là e per quello che lì comunemente avviene.

Maurizio Giorgi, Capogruppo Movimento 5 Stelle Pistoia
Maurizio Giorgi, Capogruppo Movimento 5 Stelle Pistoia

Il Consigliere Giorgi ha affermato con decisione che in quel sottopasso ragazzi minorenni, peggio ancora ragazzi di quattordici anni, si fanno di eroina. Là sotto si trovano stagnole, siringhe e sangue ma anche vomito orina e escrementi. Il tutto era stato documentato con un video lo scorso anno e pare che ad oggi niente sia cambiato.

Giorgi ha sollecitato il controllo con le telecamere, che comunque ci sono anche se vengono regolarmente asportate. Ha chiesto l’utilizzo di forze dell’ordine all’entrata e all’uscita del sottopasso e comunque ogni possibile attenzione per fatti decisamente gravissimi.

L’Assessore Tuci, rispondendo, ha spiegato la difficoltà di ripulire la pietra, in quanto porosa, dalle deiezioni varie ed ha assicurato che le telecamere saranno rimesse in funzione.

Alla fine il Presidente del Consiglio, preso atto della gravità delle affermazioni di Giorgi, ha, per fortuna, stabilito di inviare gli atti alla Procura della Repubblica.

Gli animi si sono molto accesi sulla mozione presentata da Sforzi perché il Comune si attivasse nei confronti del Governo al fine del riconoscimento dello stato autonomo della Palestina e, al punto due, per promuovere un percorso per far sì che Pistoia potesse gemellarsi con la città di Gaza.

Massimiliano Sforzi (Sel)
Massimiliano Sforzi (Sel)

Tra il proponente e Del Bino dei 5 Stelle da una parte e i rappresentanti del Pd e Lattari dall’altra, son volate parole grosse perché secondo questi ultimi la proposta di gemellaggio avrebbe potuto essere portata avanti solo da un “comitato” previsto dal regolamento ma ad oggi inesistente. Alla fine votano a favore Sel e Movimento 5 Stelle, gli altri si astengono.

Il consigliere Sforzi si sente tradito e offeso dal comportamento dei consiglieri di maggioranza che al momento del voto si astengono, e deve incassare un no alla sua proposta.

In Israele, a Gerusalemme, c’è un museo del ricordo che si chiama Yad Vashem che significa “un posto e un nome”, a ciascuno spetta un posto contrassegnato dal proprio nome, perciò il Museo si apre su un grande parco fitto di migliaia di alberi, un albero per ogni ebreo vittima dell’olocausto.

Yad Vashem, un posto e un nome, è da attribuire ad ogni questione che ci preme, agli uomini e ai popoli, sperando che… scoppi la pace.

Via Gherardeschi ore 10 del 23 gennaio. Buio pesto.
Meno male che ci pensa il Comune e tiene tutti i lampioni accesi…

 Via Gherardeschi 1. IMG_0213  Via Gherardeschi 2. IMG_0212
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