LANGELLA E LA VITA DEI SOLDATI NELLA GRANDE GUERRA

La copertina
La copertina

PISTOIA. Domani, mercoledì 13 gennaio alle 18, a Lo Spazio di via dell’Ospizio, verrà presentata la raccolta poetica Reliquiario della grande tribolazione di Giuseppe Langella (Interlinea, 2015, pp. 48, euro 12,00), poesie sulla prima Guerra Mondiale. L’autore dialogherà con Giuseppe Grattacaso. L’evento è in collaborazione con l’Associazione culturale Isole nel sapere.

Scarpe logore, scatolette arrugginite, lamiere ritorte, brandelli di stoffa, chiodi, pezzi di legno: «di tanti alpini, delle loro gesta, / è tutto quel che resta». Giuseppe Langella evoca la vita quotidiana dei soldati della Grande Guerra, costretti nell’angustia delle trincee, fra reticolati e cunicoli, a partire proprio da queste esili tracce, dolorose reliquie di una via crucis di angosce, di disagi e di pazienza, nella quale poteva essere «clemenza / morire in un fulgore, / neanche il tempo di dire “muoio”».

“La vana e coraggiosa fatica dei singoli chiamati a lottare contro forze più grandi di loro è oggetto della breve e intensa raccolta poetica di Giuseppe Langella, spinto all’impresa dalla consuetudine con i luoghi che furono teatro di alcuni tra i più drammatici eventi della guerra e sollecitato dall’incontro con l’artista camuno Edoardo Nonelli, autore della scultura Croce, realizzata assemblando reperti bellici, a volte anche solo frammenti, dotati comunque di grande suggestione, recuperati sulle pendici dell’Adamello, dove vennero scavate trincee e dove i soldati furono chiamati a sforzi sovrumani. In Reliquiario della grande tribolazione Langella opera allo stesso modo di Nonelli, partendo appunto dalle reliquie, dai ritrovamenti minimi qui soltanto evocati, e ricostruendo, a partire da quelle antiche tracce, le condizioni miserevoli di quanti si trovarono, a volte provenienti da regioni lontane, a combattere il conflitto.” (Giuseppe Grattacaso)

Giuseppe Langella è nato a Loreto (Ancona) nel 1952 e vive a Milano. Insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università Cattolica e dirige il Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita”. Studioso di Manzoni e di Svevo, della letteratura risorgimentale e dell’ermetismo, si è occupato anche di riviste militanti, di scrittori cattolici e di prosa d’arte.

È inoltre autore di un aggiornato manuale scolastico ad uso dei trienni liceali, Letteratura.it (Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, Milano 2012). Come poeta ha esordito con otto Escursioni (nell’opera collettanea Ascensioni umane, Grafo, Brescia 2002), pubblicando a seguire Giorno e notte. Piccolo cantico d’amore (San Marco dei Giustiniani, Genova 2003) e Quasi una trenodia («Poesia», marzo 2007).

Con Il moto perpetuo (Aragno, Torino 2008) ha vinto, fra l’altro, il premio Metauro. Nel 2013 ha dato alle stampe, nella “Lyra” di Interlinea, La bottega dei cammei. 39 profili di donna dalla A alla Z. A Ponte di Legno, “paese della poesia”, gli è stato dedicato un totem con incisa una sua lirica. Con Guido Oldani è tra i fondatori del “Realismo terminale”.

Fa parte, inoltre, del collettivo dei “Pentagrammatici”. Il suo interesse, umano oltre che storico-letterario, per le vicende della Grande Guerra viene da lontano, come testimonia il convegno sugli Scrittori in divisa. Memoria epica e valori umani (Grafo, Brescia 2000) da lui organizzato in occasione della LXXIII adunata dell’Associazione nazionale alpini.

[lo spazio di via dell’ospizio]

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