l’anniversario. IL MURO DI BERLINO TRENT’ANNI DOPO. FDI: GIORNO DA RICORDARE NELLE SCUOLE

La caduta (improvvida…)

PISTOIA. Ricorre quest’anno il trentennale della caduta del Muro di Berlino, simbolo della rinascita dell’Europa e della vittoria contro l’oppressione comunista.

Se oggi vogliamo costruire l’Europa dei popoli liberi, sovrani e solidali, non soggetta ai burocrati e tecnocrati di Bruxelles, non ė possibile prescindere da ciò che ė accaduto il 9 novembre 1989, per il grosso impatto che questo avvenimento ha avuto non solo sulla storia degli Stati dell’Est ma anche sul panorama politico italiano.

La distruzione del muro ha segnato la fine dei totalitarismi di sinistra che, con il pretesto di affrancare i popoli, hanno prodotto povertà e perseguitato chi non si piegava al potere, sterminando milioni di persone. Nel nostro tempo il comunismo sopravvive nel globalismo politicamente corretto dell’UE, che facendo il gioco delle grandi multinazionali e dell’alta finanza continua a massacrare i più deboli, con lo stesso obiettivo di plagiare le menti e chiudere la bocca a chi non si allinea al pensiero unico.

Non a caso però, attualmente, i più forti richiami all’identità ci provengono proprio da quegli Stati europei che hanno conosciuto decenni di dominazione sovietica, sotto la quale i simboli nazionali e religiosi sono stati cancellati in nome di una ideologia perversa e sanguinaria.

Pur essendo stato istituito per legge il 9 novembre come Giorno della Libertà, purtroppo ancora oggi pochissime sono le celebrazioni a livello istituzionale e nulli i momenti di approfondimento nelle scuole.

Un’allegria che il mondo sta pagando cara…

Se per le foibe — di cui non si può più negare l’evidenza — si cerca di minimizzare le responsabilità dei titini e dei partigiani comunisti, per questo evento si sceglie il silenzio tombale: si finge che il muro non sia mai esistito, così non c’è nemmeno bisogno di spiegare il motivo per cui è stato costruito e di rendere ragione dell’ingiustizia, della sofferenza e della devastazione causate dai regimi comunisti.

Recentemente è stata presentata in Commissione Cultura, da parte di alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia, una risoluzione affinché venga rispettata la disposizione di legge che obbliga gli istituti scolastici a ricordare il Giorno della Libertà; vergognosamente il PD ha cancellato dal testo la parola “comunismo”, ma nonostante la manifesta volontà di trasformare la storia, non potrà mai cancellare le stragi causate in Europa e nel mondo da questa ideologia di morte e sopraffazione.

Anche noi chiediamo che questa data sia ricordata e celebrata come merita per il suo pregnante valore simbolico: Oggi come allora infatti il tema centrale rimane quello di difendere le radici cristiane, l’identità e la civiltà europea.

Michela Senesi Responsabile del Dipartimento Regionale Toscano Scuola di Fratelli d’Italia

Elena Bardelli Responsabile Scuola Fratelli d’Italia per la Provincia di Pistoia

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