MONTECATINI-PESCIA. Continuano a recitare il de profundis per l’ospedale di Pescia i dirigenti dell’Asl 3, ora Area Vasta, ovviamente su input politici dettati dal governatore Rossi. L’ospedale di Pescia ormai rischia di diventare un cronicario con la soppressione dei reparti specialistici di cui poteva cantare eccellenze.
La cultura della sinistra sta mettendo a serio rischio anche quei pochi servizi rimasti e quello che è più grave è la ideologizzazione della sanità. Alla mancanza di operatori sanitari, infermieri e medici in primis, fa riscontro un numero di funzionari e dirigenti in sovrannumero con il conseguente collasso di alcuni reparti, vedi la psichiatria. I fautori della cultura psichiatrica basagliana continuano imperterriti a fare scelte che poco si conciliano con le strutture che ospitano gli ammalati e con la mancanza di personale.
Da molto tempo nel servizio di igiene mentale adulti della Valdinievole accadono episodi, riportati in questi giorni dalla stampa locale, a dir poco incresciosi a carico dei pochi operatori. Quotidianamente assistiamo a linciaggi verbali che sempre più spesso si trasformano in vere e proprie aggressioni fisiche, l’ultima in ordine di tempo, avvenuta al centro di igiene mentale di Montecatini, vittima un infermiere colpito violentemente al volto da un paziente e che rischia la perdita dell’occhio (vedi).
Altra cosa grave la mancanza di totale confronto con la dirigenza sanitaria sui disagi organizzativi e sanitari del servizio di igiene mentale che denunciano da troppo tempo alcuni operatori. Ad un sopralluogo dei rappresentanti della sicurezza sul lavoro aziendale, avvenuto in seguito ad un incendio doloso che ha completamente distrutto un ascensore, riscontrando numerose lacune ed irregolarità con la mancanza di rispetto delle regole previste dalla legge, si riscontra un silenzio assordante dell’azienda.
Gli operatori sono stati lasciati soli in balia di altri episodi che potranno accadere e l’unica risposta, anche se velata, è quella data dal direttore del dipartimento, dottor Vito D’Anza, che paventa la chiusura del reparto di psichiatria dell’ospedale di Pescia, tutto in linea con la volontà politica di smantellare completamente il nosocomio pesciatino.
Tutto questo accade nella totale indifferenza delle istituzioni. La domanda dunque è: i sindaci della Valdinievole che aspettano a denunciare quanto sta accadendo e come pensano di risolvere questi gravi problemi? I sindaci hanno responsabilità politiche e giuridiche in quanto dovrebbero tutelare i cittadini amministrati e da questi aspettiamo un minimo di ribellione e di protesta.
La mia sarà un illusione considerato che, al manovratore, granduca di Toscana Rossi, nessuno pone domande ma vive in uno ossequioso silenzio per non disturbarlo, così come accade per la situazione grave che sta vivendo la società Terme di Montecatini.
[lapenna – forza italia montecatini]
Strano, Eppur mi sembrava che in quel Comune [di Pescia – n.d.r.] ci fosse un Sindaco, nonché Presidente dell’UNCEM, molto bravo e determinato a sostenere la sanità pubblica. I suoi vanti: Patti Territoriali, Botteghe della Salute, propositi di battaglie dure non escluso il ricorso alle vie legali a fianco dei Comitati, (dichiarazioni fatte in Comune a Pescia di fronte all’esecutivo del Crest, io presente: risalgono all’Agosto 2014) contro la Regione se non avesse mantenuto i servizi ai cittadini i Patti Territoriali e quanto promesso e sottoscritto. Ma forse non è più Sindaco di quel Comune? Che strano mi tornano in mente filastrocche di una canzone. ” Eppur mi son scordato di te!”