larciano. IO, LIVERPOOL E I BEATLES

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Un libro sui Beatles. 1

LARCIANO. Ci sarebbero mai stati i Beatles senza la nascita del Rock and Roll negli Usa prima della metà degli anni ’50 del secolo scorso? Il tema sarà affrontato da Riccardo Fagioli, presidente dell’Associazione Culturidea, inventore ed organizzatore di molte delle iniziative musicali, culturali, solidali dell’associazione che ama distinguersi per concretezza, continuità e diversificazione dell’offerta su tutto il territorio provinciale. L’occasione è la presentazione della nuova edizione del volume di Marco Breschi cittadino onorario di Liverpool proprio per la sua opera certosina sui luoghi e le sensazioni che i luoghi beatelsiani donano a tutti coloro che entrano in contatto con il fenomeno “Fab Four”.

Sabato 12 dicembre alle 16 nella sala consiliare del Comune di Larciano ci sarà proprio la presentazione di “Ci sono luoghi che non dimenticherò. Io Liverpool e i Beatles” (Guida ai luoghi dei Beatles), Carmignani editore alla presenza di Lisa Amidei (vice-sindaco di Larciano) e Alessio Torrigiani (Sindaco di Lamporecchio).

Allo scrittore Alessandro Ciampi toccherà relazionare sul libro anche attraverso una serie di quesiti e indiscrezioni dell’autore, ma il tutto sarà preceduto da una breve relazione del presidente di Culturidea, mentre non mancherà la musica unplugged con Arturo Occhiuto e Giuliano Innocenti.

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un libro sui Beatles. 2

Riccardo Fagioli incentrerà la propria suggestione sull’impatto che la cultura nord americana, una cultura assolutamente euro americana, ma con una forte componente africana, ebbe sui giovanissimi musicisti di Liverpool. John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Len Garry prima, Ringo Starr dopo, cosa sarebbero diventati, che musica avrebbero prodotto senza la nascita del Rock and Roll?

Se uno strano afro-americano con sangue amerindo, bianco e di colore di nome Chuck Berry non avesse mutato e ritmato il classico blues di Muddy Waters per andare a comporre “Maybelline”, se il paffuto ed emaciato country man da festa paesana di Bill Haley non avesse velocizzato suonato boogie “Rock around the clock”, se un ragazzone con sangue indiano camionista/elettricista in prova dal nome anti-artistico di Elvis Presley non si fosse deciso a smettere di imitare Dean Martin, Eddy Arnold e Bing Crosby e negli studi della Sun Records non avesse tirato fuori il “black” che c’era in lui arrabbiandosi su “That’s all right mama”, ci sarebbero mai stati i Beatles?

A queste domande risponderà il presidente di Culturidea ponendo anche l’accento sul fatto che nel Belpaese non arrivò mai pienamente il fenomeno Rock and Roll, ma giunse invece la Beatles-mania. Questo accadde perché era cambiato il pubblico. Negli anni ’50 la musica era seguita, in Italia, da persone già adulte, mentre negli anni sessanta la maggiore disponibilità economica permise agli adolescenti l’accesso alla musica e la British Invasion giunse anche sulle nostre coste.

[culturidea]

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