larciano-pistoia. IL PD E LA CENERE SOTTO IL TAPPETO

Il Pd e la polvere sotto il tappeto
Il Pd e la polvere sotto il tappeto…

PISTOIA. Oggetto della nostra attenzione è il segretario provinciale, Riccardo Trallori.

Sembra infatti che già da qualche tempo, l’ineffabile segretario abbia sulla sua scrivania un documento redatto dal segretario di Larciano, e che tuttavia il Trallori non abbia ritenuto di informarne la sua segreteria, che d’altronde – a quanto pare – convoca assai raramente.

Ora, a dir la verità, questo documento non è stato inviato soltanto al segretario provinciale, ma a buona parte dei notabili pistoiesi, e nessuno di loro ha ritenuto di dover sollevare la minima discussione su una lettera che denuncia fatti assai gravi.

Anzi, tutti zitti, per carità. Non s’abbia a sapere ciò che accade.

E invece, come già avvenuto altre volte, s’ha a togliere questo bel velo di ipocrisia, e lasciamo che la carta canti.

Il documento, finora segreto – ma si sa, in tempo di social e banda larga, ben poco resta davvero tale – è stato vergato da Alessandro Solazzo, segretario appunto di Larciano, che, evidentemente non traendo più alcun sollazzo dai fatti accaduti durante la campagna elettorale, e tantomeno da quelli successivi, ha aperto il suo Pc e, in rappresentanza dell’intera segreteria comunale, ha scritto nero su bianco il proprio disappunto per i fatti che vado qui sotto a riassumere.

Riccardo Trallori ridens
Riccardo Trallori ridens

L’antefatto prende avvio dal periodo precedente la campagna elettorale. In questo frangente – qualcuno forse se ne sarà accorto – il partito larcianese sceglie di escludere dalle liste Mirko Esposito, prontamente inserito in Segreteria Provinciale (risarcimento?) in quota baldo-Baldi e Fanucci Ricciolo d’oro.

Secondo quanto scrive il Solazzo, pare che sia iniziato in quel momento tutto un rincorrersi di voci e sussurri, tesi a screditare la candidata a Sindaco e i candidati al Consiglio Comunale.

Secondo la versione fornita dal documento che ci è caduto provvidenzialmente fra le mani (o sul monitor, chissà?) il segretario di Larciano aveva cercato conforto dal Segretario provinciale, trovando però un muro.

“Non avete le prove”, pare abbia detto il Trallori (se vi richiama alla mente il Parrini, che in assenza di rilevanza penale del fatto diceva di non poter procedere contro Bartoli per la telefonata alla Laing, siete nel giusto…). E quindi al povero Solazzo, sempre meno divertito, è toccato “obbedir tacendo” e rientrare nei ranghi.

I sussurri sono proseguiti, tanto che qualche cittadino ha avvertito il partito locale che la lista civica ostile alla candidata del Pd, nel frattempo costituitasi, aveva più di qualche riferimento nel gruppo dirigente del Pd di Larciano, ma di nuovo non potendo portare prove concrete (il Pd sembra ormai più un’aula di tribunale che un partito), il povero gruppo dirigente si è chiuso nel proprio lavoro, e ha raggiunto uno fra i pochi risultati positivi per il Pd toscano: l’elezione, anche con buone percentuali, del Sindaco Lisa Amidei.

Lisa Amidei, Sindaco di Larciano [da La Nazione]
Lisa Amidei, Sindaco di Larciano [La Nazione]
In questo caso, però, l’happy end non è stato sufficiente a servire in tavola tarallucci e vino, perché il fin troppo paziente segretario larcianese è stato contattato da un esponente del centrodestra, il quale gli ha raccontato di un incontro richiestogli prima delle elezioni direttamente da Esposito, e che nel corso di tale incontro, sarebbe stato proposto al politico dell’opposizione di “mettere insieme una lista che si contrapponesse a quella sostenuta dal partito democratico di Larciano”.

“La proposta di Esposito”, leggiamo dal documento di Solazzo “consisteva nel fornire un candidato ed un vice, lasciando tutto il resto della squadra a loro, con la garanzia di 400 voti, promessi dal tesserato presente alla riunione (il quale ha detto di presentarsi come suo zio [cioè, zio di Esposito])”.

Solazzo prosegue raccontando che l’esponente di questa forza politica di opposizione ha informato telefonicamente il Trallori di tutti questi fatti, alla presenza di Solazzo stesso.

Mirco Esposito
Mirco Esposito

E, nonostante a rigor di Statuto sia assolutamente vietato qualunque coinvolgimento in una lista civica, denuncia Solazzo, niente è stato fatto.

Nemmeno una sanzione, nemmeno il segretario provinciale ha coinvolto i garanti. Nulla. Assolutamente nulla.

Procede, Solazzo, chiedendo a se stesso e ai suoi interlocutori (la lettera è indirizzata a Trallori, a Niccolai e Baldi e ai dirigenti del Partito Democratico) perché questi “untouchables” siano usciti del tutto indenni da una serie di eventi quantomeno degni di nota.

Eventi dei quali, in un partito degno di questo nome, il segretario avrebbe dovuto sentire l’esigenza di mettere a conoscenza almeno coloro che, avendoli scelti come segreteria, dovrebbero essere depositari della sua fiducia. E invece niente. Perché?

Baldi e Niccolai
Baldi e Niccolai

Ci chiediamo perché la supposta organizzazione di una lista civica contro il candidato Sindaco del Partito Democratico non sia stata considerata degna di nessuna attenzione.

Perché tutto ciò che è stato riferito al segretario provinciale, e che rappresentava quantomeno, a voler essere molto gentili, un intorpidimento delle acque attorno ad una candidata Sindaco scelta all’unanimità, e in un territorio ove il Pd non ha mai visto vicende simili, è rimasto sepolto fra una telefonata ed un “non avete le prove”?

Il prossimo anno si vota in alcuni Comuni, a partire da quello Capoluogo, e si mormora di alcuni movimenti molto strani, quasi inimmaginabili, e incomprensibili a chi guardi senza malizia negli occhi.

Non vorremmo che la vicenda della lista civica di Larciano fosse stata una prova generale, un meccanismo da perfezionare in vista di ben altri palcoscenici.

In cui possa recitare la sua parte una Ginevra traditrice del saggio Artù e del sogno di Camelot.

Solo, che non scorgiamo alcun impavido e valoroso Lancillotto.

Chissà. Magari basta attendere…

[*] – Confidente, ospite

Scarica e leggi: La polvere di Larciano

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