L’ASL 3 E LA MALASANITÀ DEGLI INCENSI E DEI TAGLI

San Marcello sotto la neve
San Marcello sotto la neve

PISTOIA-MONTAGNA. Mentre ogni giorno leggiamo, dal “velinificio ufficiale” dell’Asl3, la magnificazione esaltante dei successi della nuova efficientistica sanità del Granduca Enrico e dei suoi superdirigenti locali – nel caso pistoiese il dottor Roberto Abati e collegàti –, si hanno, a fianco e in assoluta contrapposizione, sempre maggiori riscontri sia delle bufale che vengono propinate senza tremore alla popolazione-bue utente dei servizi e delle prestazioni sanitarie che non sono più tali, sia degli episodi che negano, efficacemente nei fatti, l’efficienza e la corrispondenza fra la favola e la realtà, delle amabili bugie mediche toscane.

All’ospedale di Pistoia suonano doppi a festa per il funzionamento del pronto soccorso (vedi); a San Marcello e in Montagna suonano tocchi a morto perché la gente rischia di tutto e di più. Anche la pelle, in certi casi.

Rileggetevi, a questo proposito, Cinque ore al Piot per nulla: ecco la sanità montana “potenziata”, ma, sùbito dopo, approfondite la vostra analisi con questa interessantissima lettera che il Sindaco di San Marcello, Silvia Cormio, ha scritto ieri alla responsabile del fu ospedale Pacini, la dottoressa Sara Melani:

OGGETTO: Disagi Guardia Medica

Gentilissima Dott.ssa Melani,
essendo Lei la responsabile e referente dell’ospedale Pacini, Le chiedo dei chiarimenti in merito a vicende a me segnalate da cittadini che si sono rivolti alla guardia medica nei giorni scorsi avendo avuto necessità urgenti.

La lettera del Sindaco Cormio
La lettera del Sindaco Cormio

Più precisamente relativamente a un bambino febbricitante i cui genitori, interpellata la guardia medica per una visita, sono stati invitati dal medico di turno a recarsi loro stessi presso la struttura Turati, dove al momento il medico stazionava, considerate anche le condizione meteorologiche pessime del momento.

Sempre la guardia medica il giorno 29 non sarebbe mai intervenuta, in seguito a ripetute chiamate, dichiarando di non essere in possesso di gomme termiche e quindi di non essere attrezzati per affrontare le strade innevate. Se così fosse mi sembrerebbe piuttosto grave visto che tali condizioni meteorologiche sono frequenti e normali sul nostro territorio e le gomme termiche sarebbero obbligatorie.

Lo stesso sembra sia capitato al mezzo dei fornitori dei pasti alla rsa Villa Serena, che non sarebbero stati in grado di trasportarli per mancanza della dovuta attrezzatura neve.

Sempre il giorno 27 dicembre mi hanno segnalato che il medico ortopedico, previsto presso il nostro ospedale continuativamente e soprattutto in questo periodo in cui la sua presenza risulta fondamentale, alla luce dell’apertura degli impianti sciistici, non era presente in ambulatorio sempre causa neve.

La prego pertanto di rispondere e chiarire in tempi rapidi la causa di questi gravi malfunzionamenti e nel caso risolverli al più presto.

Cordiali saluti.

Insomma, per intenderci, in questi due o tre giorni di prima neve, ecco che scoppia una vera e propria emergenza sanitaria sull’Appennino:

  1. genitori che non trovano il medico perché non era in sede, ma alla Turati, invitati a girovagare in mezzo a condizioni meteorologiche avverse
  2. guardia medica che non interviene, il 29 dicembre, perché non ha gomme da neve
  3. fornitori dei pasti della Rsa di Villa Serena che non hanno portato il cibo a destinazione sempre perché non erano attrezzati per camminare su neve e ghiaccio
  4. il 27 dicembre l’ortopedico che, anziché al Piot, era all’Abetone perché lassù si sciava

Possono bastare questi esempi per poter affermare, con cognizione di causa e senza rischiare la diffamazione a mezzo stampa, che la sanità dei potenziamenti di Rossi-Marroni (via Abati), fa letteralmente pena se non addirittura peggio? O – se tutto va ben, madama la marchesa – è così che deve funzionare un servizio per il quale tutti i toscani (e perciò anche i pistoiesi) pagano perfino la spalmazione del centimilionario (420 milioni di € rubati!) ammanco della sanità di Massa, avvenuto quando il Granduca Enrico stesso era Assessore alla sanità? Che ne dicono i compagnucci del Pd?

E tanto per non restare nel vago – perché a noi non piace né punto né poco e non dobbiamo pagare alcun pedaggio di tipo politico a una città come Pistoia in cui tutto sembra blindato sotto il bi-colore stratificato (rosso/bianco) da settant’anni –, torniamo un passo indietro alle parole che scrivevamo appena due giorni fa: «sappiamo che un cittadino di San Marcello ha avuto un incidente a una spalla (come ci è stato riferito) e…» (vedi).

A questa circostanza sembra riferirsi il Sindaco Cormio quando scrive «Sempre il giorno 27 dicembre mi hanno segnalato che il medico ortopedico, previsto presso il nostro ospedale continuativamente e soprattutto in questo periodo in cui la sua presenza risulta fondamentale, alla luce dell’apertura degli impianti sciistici, non era presente in ambulatorio sempre causa neve». E cioè? Era alla Consuma, due km prima delle Piramidi dell’Abetone?

Il dg Roberto Abati e la ds Lucia Turco
Il dg Roberto Abati e la ds Lucia Turco

Ebbene, da quanto ci risulta, l’indicente di cui stiamo parlando sarebbe occorso – salvo errori – al dottor Sauro Romagnani, ex-Sindaco ed ex-Assessore del Comune di San Marcello. È tutto più chiaro?

Ora vogliamo proprio vedere cosa risponderanno i Signori dell’Asl 3 – generalmente direttori d’orchestra più famosi di Riccardo… – dinanzi a questa serie di addebiti senza remissione. E al tempo stesso il direttore del Pronto Soccorso di Pistoia, il dottor Cai, oltre al carico d’adrenalina che s’è fatto per l’efficienza del suo settore, forse dovrebbe – a onor del vero – ricordare quel famoso episodio (ci torna in mente perché assolutamente emblematico) in cui una anziana novantenne della Montagna, partita alle 9 del mattino da San Marcello, stazionò (se non sbagliamo), fino al primo pomeriggio, al Pronto Soccorso di Pistoia per poi essere spedita, in posta [poco]celere all’ospedale di Pescia: un’ottantina di chilometri e 12 ore di efficienza della risposta sanitaria del Granduca Rossi!

Alla luce di questi fatti, è nostra opinione che, più che fare squillare le trombe della velineria, del funzionamento della sanità pistoiese si dovrebbe occupare, forse, la stessa Procura, dato che ci sono troppe cose che non vanno, e che molte di esse compromettono (e non sembra solo colposamente) un servizio pubblico connesso a un diritto costituzionalmente protetto come la salute.

Buon 2015 a tutti, elettori toscani compresi!

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One thought on “L’ASL 3 E LA MALASANITÀ DEGLI INCENSI E DEI TAGLI

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