SERRAVALLE-CASALGUIDI. Leggo su alcuni blogs la notizia relativa alle assemblee pubbliche indette dall’Amministrazione per informare la popolazione di Serravalle Pistoiese sulle scelte politiche relative al Bilancio di Previsione 2014. Grande risalto è data all’affermazione del sindaco relativa alle spese destinate al sociale, e cioè che queste nell’anno corrente non subiranno tagli. Il sindaco sembra vantarsi di tale decisione della Giunta e nello stesso tempo rassicurare i cittadini.
Da consigliere comunale posso confermare che tagli al sociale non ce ne sono mai stati; anzi, posso testimoniare che la spesa in questo settore è notevolmente aumentata negli ultimi anni, andando a sottrarre una notevole somma del bilancio agli altri servizi comunali. Non capisco perciò di che cosa debba vantarsi la Giunta e per di più rassicurare anche i cittadini. Del fatto che continuando ad assecondare la logica dell’assistenzialismo il numero delle persone indigenti e disagiate aumenterà nel tempo, e il Comune dovrà destinare somme sempre maggiori del bilancio per dare loro aiuto e sostegno?
La colpa, secondo l’Amministrazione, è sempre della crisi economica (qualcuno o qualcosa bisogna sempre accusare), ma di fatto non si attiva concretamente per combatterla. Senza dubbio non si combatte mediante aiuti economici continuativi alle famiglie, senza preoccuparsi di creare posti di lavoro sul territorio per ovviare al problema della disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Senza dubbio non si combatte aumentando la pressione fiscale a imprese ed esercizi commerciali, costringendoli alla chiusura (vedi ultimamente la vicenda della Tares) o a licenziare personale. È vero che si sono persone e famiglie in difficoltà, di cui l’Amministrazione deve giustamente farsi carico.
L’assistenzialismo però non è mai stato rimedio al disagio economico: è al contrario esso stesso causa di povertà e indigenza; inoltre contribuisce a svilire la dignità delle persone, la cui realizzazione consiste soprattutto nel lavoro, nella professione e nell’impegno creativo (una voce autorevole, al di sopra delle parti, recentemente ha affermato: “Se manca il lavoro viene ferita la dignità delle persone”).
È venuto il momento che l’Amministrazione si renda conto che l’unica logica adeguata, rispettosa della dignità personale e del contenimento delle spese per il sociale, è quella della sussidiarietà o solidarietà sussidiaria: il Comune non può sostituirsi ai soggetti in ciò che essi possono raggiungere con le loro stesse forze; quando si dice che è al servizio di tutti, soprattutto dei più deboli e disagiati, ciò significa che il suo compito principale non è tanto quello di dare contributi economici all’infinito ai meno abbienti (che così resteranno sempre nella medesima situazione), bensì quello di creare occasioni di occupazione o di fornire loro gli strumenti più adeguati alle scelte lavorative e formative effettuate o da effettuare, affinché con le loro potenzialità possano raggiungere gli obiettivi prefissati e un tenore di vita dignitoso.
Elena Bardelli
Fdi-Alleanza Nazionale, Serravalle Pistoiese
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