PISTOIA. La difesa delle stalle italiane difende la qualità a tavola dei consumatori di formaggi freschi e stagionati, tipici e genuini. Lo evidenzia Coldiretti Pistoia, alla vigilia della manifestazione degli allevatori a Udine, una delle porte d’ingresso in Italia di centinaia di milioni di chili di latte straniero, anche trasformati o sotto forma di semilavorati.
A Pistoia e in tutta Italia c’è un’invasione di prodotti lattiero-caseari spacciati come nostrali con l’inganno o commettendo veri e propri reati, che vengono prodotti all’estero o con latte la cui origine è difficile da accertare. Il risultato è che il prezzo per il latte riconosciuto agli allevatori è basso e questi non rientrano nei costi.
Ciò provoca la crisi delle nostre stalle e, vista la passione per i formaggi degli italiani, il decadimento della qualità dell’alimentazione “perché sono del tutto evidenti, le difficoltà di orientamento per il consumatore – spiega Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia – se mozzarelle provenienti da altri paesi, sono etichettate con i colori della bandiera italiana”.
“Per continuare a mangiare i nostri formaggi della montagna pistoiese – spiega Paolo Giorgi, presidente dell’Associazione provinciale degli allevatori di Pistoia – dobbiamo rendere redditizi i nostri allevamenti, innovando e lottando contro la concorrenza sleale di produzioni italiane solo sulla carta, che ingannano il consumatore e non di rado sono di qualità discutibile”.
Di fronte ad una crisi senza precedenti, sabato 2 aprile, a Udine per difendere il lavoro, gli animali, le stalle, i prati ed i pascoli custoditi da generazioni e la qualità delle produzioni, Coldiretti presenterà un dossier che fotografa la difficile situazione della fattoria Italia; ma saranno anche smascherati gli inganni di cagliate e polveri che passano i confini per diventare mozzarelle e formaggi italiani, illustrate le ultime novità in arrivo dall’Unione Europea e offerti consigli per acquisti consapevoli.
[coldiretti pistoia]
