A Tommaso Coletta chiedo: perché Curreli può fare come Virna Lisi di un tempo? Perché «con quella bocca può dire ciò che vuole» senza alcuna doverosa correzione prevista alla legge?
A VANNI-CITY MAL COMUNE, MEZZO GAUDIO
PARTE PRIMA. Festa della Madonna Addolorata a Lucciano. Rinfresco dopo la processione. Si riconosce il testone? L’altro testone con gli occhiali è “il frataccio”, come dice mi’ madre… Mi dicono che magia come un bufalo… [così scrive un lettore].
DALLA FASCIA ALLA GANASCIA
È UN PAPPAR CHE NULLA LASCIADopo la pricissione di Lucciano
i’ rRomitino a tavola s’è messo.
È ’nteressato a pastasciutta e lesso,
a burro, poi presciutto e parmigiano.Lui ’gli è un fine politico nostrano.
Rassomiglia a que’ nani, sai? di gesso
che vengono piantati spesso spesso
perfin negli orti, su, del Montalbano?La scòla ’un l’ha finita, ma sa dare
bòni consigli a’ giovani studenti
perché si rifiníscan di studiare.Ride e piglia gl’applausi, un lago, un mare.
E ovunque vada, infine batte e’ denti,
perché questo, per lui, ’gli è amministrare.Il resto ’un lo sa fare:
ma dall’Okkióne ha appreso l’arte pura
di batter la ganascia (e finché dura…).Wiligelmo de’ Poggioni
dagli orchitici coglioni
[I Poggioni sono una località del Montalbano, area protetta di cui al Comune di Quarrata non interessa una minchia, sopra le strade chiuse illecitamente dal ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, favorito dal Comune di Quarrata e dalla procura di Pistoia, che sembra proteggere a spada tratta la di lui sacra funzione di Ctu…]
PARTE SECONDA. Dopo quello che è accaduto e che la redazione pistoiese della Nazione ha scritto, lo avranno imparato, Claudio Curreli e Patrizia Martucci, cosa significa stalking e persecuzione, o saranno rimasti con una gamba di qua e una di là dal fosso?
Da una parte le bufale del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi (con una decina di telecamere piazzate fuori-regola per rompere i coglioni orchitici di tutti i Wiligelmi de’ Poggioni) e dall’altra questa vera vittima di un deficiente che si mette a perseguitare una vicina di casa.
E notate anche la schizofrenia della giustizia (?) di Pistoia. Il Curreli e la Martucci (in coppia anche contro questo Wiligelmo che sta scrivendo) per far partire il caos del processo politico, poi confezionato dal condiscendente & mite Gaspari – cioè la Strafexpedition (= spedizione punitiva) contro Linea Libera che scopre troppi altarini e intralcia lo strapotere della procura –; Curreli e Martucci per la storia di questa signora hanno impiegato dall’autunno del 2021 fino ad oggi: in pratica due anni e qualcosa.
Per perseguitare me, Wiligelmo de’ Poggioni 1, siccome di mezzo c’era un Ctu del tribunale che, fra l’altro, si dichiarava dottore senza esserlo, dopo le relazioni (anomale e falsificanti) del luogotenente Salvatore Maricchiolo, ci impiegarono poco più di tre mesi e mezzo. E per giunta mi tennero ai domiciliari per 104 iorni.
Al vero stalker che disfaceva le palle della signora perseguitandola con telefonate continue e danneggiamenti vari, e che era partito perfino con un ammonimento del questore, glielo avranno dato almeno un giorno (anche uno solo) di arresti domiciliari o no?
E allora riflettiamo, bravi ragazzini che hanno il cuore a sinistra e hanno fiducia nella magistratura… Ma un cittadino italiano cosa deve sopportare da una giustizia fatta da un sostituto che: 1. lavora con la moglie nello stesso tribunale e per legge non dovrebbe; 2. ma favorisce l’illecitismo di Vicofaro e lo fa in maniera palesemente e spudoratamente esplicita dichiarandosi coordinatore della capofila Terra Aperta con il beneplacito dei suoi agusti colleghi e superiori?
E a Coletta chiedo: perché Curreli può fare come Virna Lisi di un tempo? Perché «con quella bocca può dire ciò che vuole» senza alcuna doverosa correzione prevista alla legge?
È, tutto questo, forse, il frutto della terzietà e imparzialità dei magistrati che, nonostante le «prossimità sociali», riescono a mantenere integro il loro metro di giudizio?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Cari magistrati di Pistoia, mi spiace, ma l’ordine dei giornalisti vi ha preso in giro. Linea Libera è un quotidiano vero, pur se il presidente del tribunale Barbarisi si è precipitato a cancellarlo dal registro-testate, lasciando, però, intonsa e vergognosamente collaudata la posizione super-illecita del magistrato-scout che favorisce i clandestini.
Anzi. Linea Libera è l’unico vero quotidiano della Toscana.