PISTOIA. [a.b.] Giorgio Federighi come Cipes-Centro d’iniziativa politica economica e sociale di Pistoia interviene anche questo mese con un nuovo comunicato su alcune questioni di carattere generale anticipando sin d’ora anche gli argomenti che intende trattare prossimamente – tra cui la proposta di referendum per la modifica parziale della legge che introduce il Fiscal Compact e porta misure di austerità che l’Italia di oggi non può sopportare e un altro tema di particolare interesse quale è quello del sostegno al clero ed alle opere parrocchiali. Nella nota vengono trattati tra l’altro il tema degli infortuni sul lavoro e il reato di omicidio stradale.
1) Democrazia parlamentare e Repubblica presidenziale. In un recente intervento Roberto Bartoli, che stimiamo e spesso apprezziamo, saluta con grande favore l’imbocco della vocazione maggioritaria da parte del Partito Democratico, che, di conseguenza, non può non riverberarsi sulle proposte di modifica istituzionale. Noi, che seguiamo l’insegnamento di Alcide De Gasperi, che costruì i governi della ricostruzione, pur potendo in alcuni momenti farne a meno, sulla coalizione tra forze democratiche alleate con il partito più rappresentativo dell’Italia di allora, la Democrazia Cristiana, dissentiamo.
Roberto è troppo colto ed intelligente per non capire che è questo il sistema di governo che meglio si attaglia ad una democrazia parlamentare come la nostra. Dietro l’angolo del bipartitismo ci sta la Repubblica presidenziale che Silvio Berlusconi evoca da tempo. Noi non siamo renziani, né della prima (come il Bartoli) né della seconda o terza ora (come tanti altri che si stanno accodando sulla scia delle fortune elettorali dell’ex sindaco di Firenze), ma riconosciamo all’attuale presidente del Consiglio grande abilità e capacità comunicativa. Il ritmo da lui imposto, se seguito da sempre maggiori attuazioni concrete, è forse davvero ciò che ci voleva per risvegliare e far ripartire l’Italia. Come diceva un arguto saggista politico, “le bollicine frizzanti e le lune di miele possono finire” e la nostalgia dell’uomo forte al comando, senz’altro favorita dal presidenzialismo, riaffiorare. Un “lusso” che l’Italia non può permettersi!
2) Infortuni sul lavoro e morti bianche. Un plauso alla direzione del Tg 3 per l’iniziativa di dedicare una settimana alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, tema importante del quale spesso ci ricordiamo solo quando si verificano. Riteniamo che tale scelta ricada appieno nelle funzioni fondamentali del servizio pubblico televisivo e nella distinzione tra questo e le emittenti puramente commerciali;
3) Reato di omicidio stradale. Troppi stop and go sulla nuova normativa relativa all’introduzione del reato di omicidio stradale. Non ci si deve ricordare della questione solo in occasione di incidenti gravissimi che vanno alla ribalta della cronaca, abbiamo sempre sostenuto che non può esser definito “colposo” l’omicidio da parte di chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti. Speriamo che il Parlamento approvi quanto prima la legge da tempo in discussione.
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