LE ‘CARTOLINE’ DEL LUDER E LA FORTEZZA DI CASTEL DI MURA

La locandina
La locandina

SAN MARCELLO. Maratona culturale nel Comune di San Marcello alla scoperta del passato della Montagna Pistoiese. Nella giornata di ieri, sabato 18 ottobre, si sono svolte due interessanti iniziative: la prima, nel pomeriggio, è stata una conversazione con la prof. Laura Cassi, il dott. Francesco Zan dell’Università di Firenze e il dott. Ferruccio Capecchi della Società Pistoiese di Storia Patria, a Palazzo Achilli di Gavinana, sede dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, dal titolo Il paesaggio della Montagna Pistoiese: Forestazione e viabilità storica; nella seconda, alle 21.00, tenutasi nella Sala Consiliare di San Marcello, è stato presentato al pubblico Un Tesoro sulla Montagna, un progetto per proteggere i paesaggi culturali della Montagna Pistoiese, realizzato dall’Associazione culturale Valle Lune.

La valorizzazione del paesaggio attraverso la riscoperta delle antiche vie della Montagna Pistoiese sono i due ingredienti che hanno caratterizzato i due incontri, organizzati in maniera del tutto indipendente fra loro, ma legati da un unico, involontario quanto provvidenziale filo conduttore.

Temi, tesi e argomenti trattati nel pomeriggio a Gavinana, hanno trovato una naturale continuazione nell’illustrazione serale del progetto di Valle Lune.

La conversazione tenutasi a Gavinana, è stata l’occasione per rivedere e rimanere nuovamente stupiti degli acquarelli realizzati nel 700 da Giovanni Luder, incaricato dal Granduca di Toscana Cosimo III di preparare una relazione scritta e corredata da vedute prospettiche, quasi fotografiche, sullo stato dei boschi a seguito dei tagli operati dalla Magona del Ferro e dalle Comunità Locali.

Immagini da gustare e proprio in introduzione, la professoressa Laura Cassi dell’Università di Firenze, ci regala un’immagine bella e viva della mostra, in cui sono esposte molte riproduzioni delle vedute del Luder, paragonate a delle cartoline dei nostri luoghi arrivate dal nostro passato. Una mostra che si protrarrà fino alla fine di ottobre, illuminata e resa ancora più suggestiva dalla luce calda e unica dell’autunno. Non solo quindi documenti freddamente esposti e noiosamente raccontati, ma fatti vivere dalla competenza e passione coinvolgente dei relatori.

La presentazione del progetto “Un Tesoro sulla Montagna”
La presentazione del progetto “Un Tesoro sulla Montagna”

Le “cartoline” del Luder, tanto sono precise nei dettagli e nella vista prospettica, sono attualizzate con le stesse vedute di quei luoghi dell’età medicea, con fotografie aeree scattate, utilizzando dei piccoli “droni” radiocomandati, fatti alzare in volo per avere una visione libera dalla vegetazione. Un lavoro a vederlo semplice, ma condotto con tempo e fatica dal dott. Francesco Zan, alla ricerca del luogo esatto dove tre secoli fa il fiorentino Luder “fotografò” con l’acquarello i luoghi visitati. La relazione che ne scaturì sullo stato dei boschi della Montagna Pistoiese fu propedeutica alla realizzazione di un’imponente opera compiuta sul territorio e che, proprio grazie allo studio e alla ricerca sul campo, sta ora riemergendo dall’oblio in cui era rimasta sepolta, causa la scarsa attenzione al territorio.

Oltre 60 km di cippi in pietra posti a delimitare aree di salvaguardia e in attuazione di leggi atte alla protezione del territorio e a preservarne il suo assetto.

Il periodo mediceo famoso soprattutto per le opere d’arte, si caratterizza quindi anche per imponenti opere territoriali. Un’attenzione particolare all’assetto idrogeologico di cui tanto oggi si parla o sparla senza però muovere neanche un sasso come ci hanno insegnato i nostri avi.

I ricchi dettagli delle immagini settecentesche sono preziosissim per comprendere anche il sistema viario che attraversava la Montagna Pistoiese. Tema, quest’ultimo, affrontato da dott. Ferruccio Capecchi.

Nella sua esposizione ha evidenziato come la viabilità montana si sia spostata da levante a ponente, nella ricerca di una via sempre più breve per attraversare l’Appennino, condizionata, però, dalla morfologia e dalle tecnologie allora utilizzabili.

La più antica via di comunicazione scavalcava infatti l’Appennino evitando accuratamente i torrenti, difficoltosi da attraversare per l’epoca, della Verdiana e della Lima. Vie di comunicazioni che mutavano con il tempo e con le rinnovate esigenze di spostamento, fermatesi inspiegabilmente con il 700 e la realizzazione della Ximenes-Giardini, l’odierna Strada Statale 12.

La continuazione della conversazione iniziata a Gavinana è proseguita nella sostanza con il secondo appuntamento di San Marcello, con la presentazione del progetto Un tesoro della Montagna. Il tesoro cui si fa riferimento è quello di Castel di Mura, al centro di un crocevia di itinerari provenienti da Firenze, Pistoia, Lucca e Modena, collocato in posizione dominante tra San Marcello e Spignana, sul Monte il cui toponimo riporta alle memorie dell’antica fortezza: Monte Castello.

UN-TESORO-IN-MONTAGNA
Un tesoro sulla Montagna

La costruzione era parte del vasto sistema difensivo di torri disseminate tra Popiglio e Gavinana.

Il progetto dell’associazione sanmarcellina, guidata da Fabiano Fini, cultore della cartografia storica, è l’unico progetto di area ambientale finanziato dal Cesvot con un contributo di 15 mila euro. Un progetto ambizioso ma concretamente realizzabile il cui obbiettivo è quello di restituire alla fruizione il sito archeologico e l’antica viabilità.

Il messaggio implicito ma chiaro proveniente dai due incontri è che per comprendere l’attuale è necessario scoprire da dove veniamo e conoscere la nostra piccola e grande storia, in modo da avere dei parametri di raffronto per valutare, comprendere e migliorare la realtà odierna.

Progetti di viabilità concreti realizzati ed ora riscoperti con il lavoro infaticabile e ammirevole dei volontari della associazione Culturale Valle Lune. Un dubbio… Non sarà mica questa la viabilità del futuro della montagna…?

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