LE “FARFALLE” VOLANO AL FUNARO

Farfalle al Funaro
Farfalle al Funaro

PISTOIA. Il Funaro riapre dopo la pausa natalizia e presenta sabato prossimo, 10 gennaio, uno degli appuntamenti più attesi con il Teatro per le Famiglie, ovvero quello con Farfalle dell’apprezzata Compagnia Tpo, qui in coproduzione con il Metastasio. Se si osserva una farfalla si vedrà che il movimento del volo e il battere delle ali somiglia ad un pennello che dipinge nell’aria, ma sembra anche una danza. Questa danza divertente certe volte dura un solo giorno, tutto accade dall’alba al tramonto.

Dentro un paesaggio c’è un uovo, una larva, un bruco, una farfalla, poi tante farfalle e sono bellissime, colorate, volano nel vento, sussurrano nelle orecchie del pubblico, sono ballerine che dipingono nell’aria con le loro grandi ali. La scena, composta da immagini proiettate su leggerissimi teli, avvolge gli spettatori e li immerge in un ambiente immaginario e naturale allo stesso tempo: la casina delle farfalle. All’interno di questo spazio i bambini sono invitati ad entrare e giocare con due danzatori per scoprire insieme un fenomeno affascinante come quello della lenta metamorfosi di una crisalide in farfalla

Farfalle al Funaro
Farfalle al Funaro

Teatro visivo, emozionante, immersivo: negli spettacoli del Tpo il protagonista è lo spazio scenico, le immagini, i suoni, i colori. Grazie all’uso di tecnologie interattive ogni spettacolo si trasforma in un ambiente “sensibile” dove sperimentare il confine sottile tra arte e gioco. Danzatori, performer e il pubblico stesso interagiscono esplorando nuove forme espressive, oltre le barriere di lingua e cultura. Il lavoro della Compagnia Tpo è frutto della collaborazione di un team poliedrico di autori provenienti da diverse discipline delle arti visive e performative.

Lo spazio scenico è concepito come ambiente dinamico e reattivo in grado di coinvolgere il pubblico in azioni individuali o di gruppo: è infatti dotato di sensori (touch pad, videocamere e microfoni), che permettono sia ai performer che al pubblico di modulare suoni o interagire con le immagini attraverso il movimento o la voce. Vengono così creati ambienti teatrali “sensibili” dove i bambini possono esplorare lo spazio e scoprire così che questo risponde in un “certo modo” alle loro azioni. Da questa relazione attiva nasce un dialogo con le forme e i suoni, che diventa esperienza artistica. I performer, negli spettacoli del Tpo,  “dipingono” e “suonano” in scena usando il corpo, il movimento e lo sguardo ma soprattutto invitano i bambini a fare altrettanto regalando loro un’esperienza teatrale memorabile.

[sirianni – funaro pt]

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