QUATTRO SORELLE trascorrono assieme un’estate straordinaria. La primogenita è Gelsomina (Maria Alexandra Lungu, 12 anni), erede del piccolo e strano “regno” costruito dal padre per proteggere la famiglia dalla “conclusione” del mondo, la quale riesce a cancellare le differenze di genere visto che c’è sempre e lavora fino alla sfinimento.
Con l’arrivo in casa di un ragazzo tedesco in rieducazione e sul territorio di un concorso televisivo trash a premi sugli Etruschi, “Il paese delle meraviglie” condotto dalla fata bianca Milly Catena (Monica Bellucci), le regole della famiglia iniziano ad allentarsi. Anche perché Geslomina vorrebbe partecipare al concorso, sostenuta da Milly, ma il padre Wolfgang (Sam Louwyck) non ci sente.
Una storia che si svolge in un piccolo mondo fuori dal mondo nell’antica Etruria, al confine fra tre Regioni, due epoche, tra un sogno ed una sconfitta, dove una famiglia ripara a causa di una delusione, di rabbia, di carestia di opportunità nelle città in cui i genitori sono cresciuti ed hanno studiato. Fallimenti mascherati da scelte, nel ritorno alla terra ed alle cose che si fanno con le mani, tornare indietro per cercare di andare avanti.
Il padre è tedesco e fa l’apicoltore, dal carattere brusco ha l’ideale di libertà secondo cui i soldi non servono, ognuno non appartiene a nessun altro e basta a se stesso. Chiama le figlie principesse, Gelsomina la maggiore prende il posto del maschio mai nato. La madre Angelica (Alba Rohrwacher, sorella della regista Alice) tiene l’equilibrio della famiglia, armandosi di pazienza sopporta l’estremismo di lui, che tenta di proteggere le figlie dalla violenza della vita fuori, facendole trascorrere la loro esistenza negli scafandri in mezzo alle api, lavorando in condizioni estreme di pericolo, vittime dell’utopia di creare un mondo autoimmune fuori dal mondo, in un universo privato fatto di regole autoctone prendendo spunto dall’autarchia delle api.
Mentre le bambine vorrebbero dei vestiti, il padre gli regala un cammello. Lo sguardo da bambina adulta della regista Alice Rohrwacher, classe 1981, puro ma incisivo, sensibile ad ogni alito di vento, fa vincere alla pellicola italiana “Le meraviglie” il Gran premio della giuria a Cannes, dove l’artista torna dopo il successo di tre anni fa con “Corpo celeste” , raccontando questa volta la resistenza fino all’ottusità di un luogo umano tra tanti non luoghi para-televisivi.
Mentre la fata ufficiale è Monica Bellucci nella parte di Milly Catena, con parrucca ed il sorriso compiacente della rassegnazione, la vera fata è in realtà Gelsomina nell’eterno conflitto realtà-reality show, dove solo nella prima in verità c’è spazio per l’immaginazione.