CUTIGLIANO. Quel “nuovo inizio” che papa Francesco, all’interno della enciclica sulla “cura della casa comune” pone come inevitabile obiettivo per il nostro presente contro ogni tipo di “cultura dello scarto”, può essere letto anche con un preciso riferimento alle aree interne e montane: aree troppo spesso “scartate” o abbandonate mentre è proprio da queste “terre alte” che potrebbe venire un aiuto concreto nella difesa concreta dell’ambiente e nel necessario cambio di stili di vita.
Parte da qui il motivo che ha spinto gli organizzatori di “Letterappenninica” – rassegna culturale per promuovere la conoscenza della montagna e delle sue genti come “luogo del buon vivere” – a inserire nel contesto degli oltre 30 appuntamenti anche quello con “Laudato sì”. Ne parlano, domenica 2 agosto alle ore 11 nella sede del Comune di Cutigliano, il vaticanista Raffaele Luise con il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli e il presidente di una associazione (Greenaccord) molto attenta alle tematiche ambientali, Alfonso Cauteruccio.
Un’ora prima, alle 10, il vescovo Fausto Tardelli presiede una celebrazione eucaristica, nella chiesa parrocchiale di Cutigliano, e certo anche in questa occasione non mancheranno, nell’omelia, considerazioni a commento della enciclica “verde” di un papa che fin dall’inizio della sua missione ha dato largo spazio alla necessità di una “conversione ecologica”.
Tutto l’universo, scrive papa Francesco nell’enciclica (84) “è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio”. E sulle montagne come “carezza di Dio”, il decano dei vaticanisti Rai, il vescovo di Pistoia e il presidente di un’associazione fra scienziati e giornalisti che sta organizzando in novembre un grande forum sui mutamenti climatici, si confronteranno ai piedi dei monti che formano il crinale fra Emilia e Toscana.
[mauro banchini]
Ci avete stufato con questi meeting, dibattiti, convegni e assemblee e strumentalizzazioni per il proprio tornaconto delle parole di Papa Francesco. Dopo che è stato permesso, o meglio agevolato dagli amministratori della Montagna Pistoiese, della provincia, della regione e di chi sedeva sulle poltrone a Roma lo smantellamento di tutti i servizi essenziali e, svuotato per 30 anni le casse della ex Comunità Montana Appennino Pistoiese, venite ancora a prenderci in giro! Dovete ancora individuare i problemi che affliggono questa Montagna? Il giornale La Nazione organizzò un incontro a settembre 2014 sulla viabilità, tante parole e parole, poi? Quale seguito ha avuto questo dibattito, nessuno. A pagina 38 delle foto con l’articolo della Nazione, http://www.lanazione.it/pistoia/montagna-pistoiese-convegno-1.271044 c’è anche il Dott. Massimo Baldi nuovo consigliere della regione Toscana che il 29 Luglio è tornato a Campo Tizzoro, dove l’hanno incoronato leader della Montagna, per capire quali sono i problemi, adesso tornerà di nuovo per dirci cosa? Forse non l’ha ancora capiti! Solo demagogia e propaganda. A voi della Montagna e dei suoi cittadini non interessa nulla. Con queste, ed altre frasi ad effetto: “luogo del buon vivere” ” E sulle montagne come “carezza di Dio” ripeto, ci avete stufato.
Come “pianigiano” che ha comunque sempre amato, frequentato ed anche lavorato in montagna (ex Comunità Montana Appennino P.se 1978-1992) non posso che concordare in pieno, ancora una volta, con le parole di Ceccarelli, ed esprimere tutta la diffidenza possibile nei confronti di personaggi come Massimo Baldi, ed anche Edoardo Fanucci, entrambi visti all’opera, in due diverse occasioni, sulla montagna con risultati, specie Fanucci, assai deludenti.
Voglio solo sperare, ma ho l’impressione che ancora non ci siamo, che entrambi abbiano capito, una volta per tutte, che non è più il caso di scherzare. E se per caso ancora, non avessero capito, un consiglio: la prossima volta, lascino perdere le scampagnate a Maresca, Gavinana, o altro ancora. Se ne possono stare a Pistoia o in Valdinievole senza alcun problema.
Quanto a Papa Francesco, se ancora non fosse chiaro, è un grande, e miseri sono invece, anche all’interno della Chiesa, coloro che ne vogliono sfruttare il carisma e vivere alla sua ombra, ma poi in realtà si guardano bene dall’impegnarsi per cambiare le cose.
Piero Giovannelli