LE NOBILI RILETTURE DI CHIARA CIVELLO

Chiara Civello, Canzoni
Chiara Civello, Canzoni

CAETANO VELOSO lo sostiene da tempi insospettabili che la musica sia già stata scritta tutta e che i musicisti abbiano una sola grande, irripetibile e meravigliosa chance: saperla rileggere. Chiara Civello, la lezione del musicista brasiliano, la sa perfettamente perché il suo Cd omonimo, con una sottoscrittura elementare, Canzoni, recita alla lettera il vademecum del fuoriclasse sudamericano.

I brani contenuti nella raccolta sono tredici; alcuni, memorabili, portati alla ribalta, in anni diversi, da icone musicali: E penso a te (Mogol-Battisti), Grande, grande, grande (Renis e Testa, interpretata da Mina), Io che amo solo te (Endrigo, affidata a mille ugole) Va bene, va bene così (Rossi, Casini, Camporeale, con la voce del mitico Vasco), Con una rosa (Capossela, interpretata da lui stesso), Senza fine (Paoli, cantata praticamente da tutti); altri meno, ma non per questo minori.

Della sua immensa capacità interpretativa, per fortuna, se ne sono accorti abbastanza presto Nicola Conte, un jazz man italiano poco conosciuto al grande pubblico nostrano, ma apprezzatissimo altrove e soprattutto Gilberto Gil e Chico Buarque de Hollanda, due tra i tanti inseparabili amici e colleghi di Caetano Veloso che come il loro connazionale sposano, alla lettera, le sue convinzioni circa l’indispensabile riciclabilità musicale.

Perché Chiara Civello, non certo un’adolescente, ha una profondità sonora straordinaria, un’eleganza recitativa e timbrica che la tiene lontano da qualsiasi tipo e forma di eccesso nella piena e legittima consapevolezza che il suo sound viaggia, dall’inizio del brano fino al suo naturale epilogo, lungo una sequenza ritmica e vocale portentosa, una leggerissima grazia offerta con tutta la naturalezza che si addice ai fuoriclasse.

Anche noi, ad essere sinceri e onesti, l’abbiamo scoperta non certo con il dovuto tempismo, ma spesso siamo costretti, per ragioni tecniche di tempo, ad accontentarci di quello che passano i poveri, corrotti, logori e vuoti conventi della comunicazione in circolazione.

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