QUARRATA. [a.b.] La Sinistra, associazione politico-culturale di Quarrata insieme all’Arci e con il patrocinio del Comune di Quarrata “convinta della necessità di rilanciare una forma di cultura libera dalla spettacolarizzazione e dalla tirannia dell’evento” organizza il ciclo di incontri “Le parole della Filosofia. Come gli antichi pensano la realtà”.
Si tratta di tre incontri (tutti si svolgeranno con inizio alle ore 21 presso i locali della Casa del Popolo di Quarrata) tenuti dal dottor Marco Giamboni: martedì 18 novembre il tema della serata inaugurale sarà “Perché la filosofia? La luce e le tenebre”; il 25 novembre “L’intero e la parte” e il 2 dicembre “Contenuti del pensiero”
“Papa Bergoglio – si legge nel volantino di presentazione – sostiene che stiamo già combattendo una guerra mondiale “a pezzetti”: vero, ma è la nostra stessa vita, nel suo insieme, che si presenta frammentata, in perfetta sintonia con il vigente ordine politico-economico. La saggezza degli antichi potrà forse restituirci un po’ di quella intelligenza e di quella dignità che il feroce mercato delle illusioni sta cancellando!”.
Laureato in lettere, Marco Giamboni, ha collaborato con vari periodici, case editrici ed emittenti televisive, nonché con il centro culturale “Bertolt Brecht” di Firenze (oggi chiuso). Si è occupato di letteratura, musica e antichità. Dal 1988 al 2008 è stato bibliotecario presso alcune biblioteche fiorentine; in particolare, ha tenuto corsi di lingua greca antica presso la Biblioteca di Villa Arrivabene, dove è stato anche tra i promotori di varie iniziative (tra esse, sei cicli di incontri annuali su “il pensiero negativo”).
Ha fondato, con altri, presso il circolo Arci “Andreoni” di Firenze il gruppo “I Venerdì da Leone” (ora associazione), per il quale ha tenuto, tra l’altro, regolari conversazioni di storia della filosofia dal 2000 al 2007. Partecipa regolarmente all’attività culturale dell’associazione “Il Chiassino” di Castelnuovo Val di Cecina, che lo ha invitato a svolgere vari incontri su temi musicali e storico-filosofici. Nell’era della narcosi digitale e dell’efficientismo consumistico e predatorio, si ostina a credere nel valore della cultura e della riflessione critica, insostituibili strumenti di formazione e quindi di libertà.