PISTOIA. In via Copernico, una traversa di via Fermi (zona Sant’Agostino), un garage è utilizzato come moschea. È visibile anche dalla strada poiché c’è solo un piccolo cancello ed un brave discesa a separare il luogo di culto dalla via.
Raccoglie fedeli islamici soprattutto il venerdì e il sabato, proprio quando l’imam esegue la preghiera e il suo sermone.
A detta di uno degli avventori, pare si possano contare fino a cento persone nei suddetti giorni. È insomma un luogo che richiama molta gente e quindi molta attenzione.
Sarebbe interessante sapere se tale luogo è stato adibito a “centro culturale” o se invece è una moschea vera e propria, perché nel primo caso è vietato utilizzare l’immobile come luogo dove pregare, insomma di usarlo come moschea non rispettandone quindi l’indirizzo d’uso.
Secondo alcuni cittadini residenti nelle vicinanze durante il venerdì e il sabato si assiste ad un vero e proprio pellegrinaggio di musulmani che si recano in via Copernico a pregare. L’evento insomma non passa inosservato.
Sarebbe a tal proposito interessante anche sapere se invece passa inosservato alle forze dell’ordine, quindi se polizia e carabinieri effettuano controlli e se sì ogni quanto. Inoltre se non fosse il caso di installare un sistema di video sorveglianza all’interno collegato con la caserma o la questura così da sapere esattamente cosa combinano dentro quel garage.
C’è chi addirittura ipotizza sia il caso di obbligare gli imam a fare il loro sermone in italiano così da poter anche comprendere il significato delle loro parole, con tanta pace per i fedeli musulmani che in tanti anni di residenza in Italia non hanno ancora imparato l’italiano.
Potrebbe esser presa come esempio la legge lombarda sulle moschee, che prevede questo genere di controlli ed una serie di accorgimenti urbanistici atti a prevenire problemi di sicurezza e di ordine pubblico. Uno di questi punti prevede un’area adibita a parcheggio che misuri almeno il doppio dei metri quadri misurati dalla moschea.
Questa è, ad esempio, una semplice idea per evitare ingorghi di macchine nella strada dov’è situato tale centro di preghiera.
Crediamo insomma che il giovane sindaco Bertinelli debba dare delle delucidazioni all’intera città sull’organizzazione della moschea a Sant’Agostino. Così, tanto per evitare di emulare il comportamento del giovane premier Renzi in fatti di sicurezza in Italia, ovvero chiudere la stalla quando i buoi erano già lontani.
[*] – Lettore, ospite
Ora…vediamo di capirci…ho detto in altra sede che i musulmani moderati non esistono…però non è che si possono fare le regole ad personam…ditemi chi è a S.Agostino che ha un parcheggio pari al doppio della superficie aziendale o di negozio…e mandatemi pure le foto degli “ingorghi” del fine settimana per pregare ….io gli ingorghi li vedo solo nei feriali e tutti causati da automobilisti italici e non che parcheggiano a cavolo, fanno inversioni a U per dribblare il Jersey stile Beirut messo all’incrocio con la superstrada. E poi non Alfanizziamoci per favore….il contrasto all’illegalità si fa con controlli seri alla frontiera, respingendo chi non ha documenti o li ha palesemente falsi. Ma ce l’abbiamo ancora una frontiera?
Mi sembra giusto: anche io infatti vorrei che nelle sagrestie di tutte le chiese venissero installate telecamere collegate con le questure, perché non è solo un sospetto ma è appurato (li leggete anche voi i giornali, vero?) che molti sacerdoti cattolici compiono “atti impuri” nei confronti di minorenni.
Ah, sì… poi c’è il dettaglio degli ingorghi… Benissimo: non vedo l’ora che qualche pattuglia di vigili si dia da fare nei dintorni di Piazza S.Bartolomeo (per citare una sosta selvaggia a caso) la domenica mattina; magari anche per controllare l’attività di parcheggio abusivo che viene svolta nello spazio verde sul retro della chiesa…
PS. Com’era quella storiella sulla trave e la pagliuzza..?
Tutto verissimo, ma chiedo al sig Erre : 1) e’ regolare che in Italia si debba chiedere il permesso anche per pisciare e questi invece nascondono moschee nei centri culturali ? Ovviamente parlano in arabo e nessuno capisce nulla di quello che si dicono e anche questo è’ una roba da matti….( a casa mia…..) 2) non le pare strano che non c’è un Imam in Italia che abbia mai e dico mai denunciato un solo dei suoi affiliati per problemi legati al terrorismo ??? O siamo fortunati o sono di molto ma di molto bravi e i cattivi qui da noi non ci sono , quindi non capisco tutto questo allarmismo….
Per concludere, che siano puniti i preti e tutti coloro che compiono azioni contro la legge, ma proprio perché dobbiamo guardare in casa nostra, è proprio necessario farli entrare tutti dato che poi questi fanno pure come minchia gli pare ????? Ben inteso: a casa mia il crocifisso ci sta e ci sta pure il Natale e se a questi signori non sta bene possono pure tranquillamente tornare a prendere il sole sotto le loro palme ……
Forse ragiono “di pancia”, come si usa dire, e non è bene. Comunque sia, bravo Michelelando, soprattutto per quanto riguarda il crocifisso e il Natale, e vediamo se ci si capisce, una buona volta, con certa gente. Il bello, poi, è che certe iniziative o rinunce del cavolo “per non turbare la sensibilità dei musulmani”, non sono neppure loro che ce le chiedono. Nascono invece da qualche cervello bacato, anche quando di preside o insegnante di scuole superiori, che confonde la tolleranza ed il rispetto degli altri, con l’autocastrazione e l’autoannullamento di noi. E questo è francamente demenziale.
Poi, smetto di ragionare “di pancia” e dico: il problema non sono le moschee o i musulmani, della cui religione comunque diffido e non mi sta simpatica. Il problema è lo Stato italiano, debole ed imbelle, che non ha il controllo del proprio territorio. Tutto qui, e scusate se è poco!
Piero Giovannelli
Caro Michelelando,
provo a rispondere punto per punto.
1) essendo una moschea una attività del tutto lecita, fino a prova contraria, non capisco perché lei adoperi il termine “nascondere”. Lei sa dove si tengono le riunioni dei Testimoni di Geova o quelle della comunità Valdese? Non credo, ma nessuno si sogna di dire che queste comunità religiose tengano “nascoste” le loro sale di culto…
Si può pensarla come si vuole su altre religioni, ma almeno si cerchi di essere coerenti nelle obiezioni!
2) le ricordo che fino a pochi decenni fa le messe in Italia si tenevano in Latino… e non mi sembra che qualcuno si scandalizzasse! Inoltre, se lei si infila in qualche bar frequentato prevalentemente da napoletani, la sfido a capire di cosa stanno parlando: magari sono camorristi che preparano taglieggiamenti e vendette trasversali… ma mi sembra che non importi un tubo a nessuno!
È probabile tuttavia che la Digos sia a conoscenza di eventuali attività da sorvegliare, sia da parte di italiani che di stranieri, e di certo non lo venga a raccontare a noi.
Ci sono gli organi preposti alla sicurezza, dunque fidiamoci.
3) Quanti sacerdoti di Sacra Romana Chiesa conosce che denunciano le attività di mafia, camorra e ndrangheta? Io forse ne ricordo due o tre al massimo… Quindi che vuol dire, che in Italia non abbiamo associazioni criminali? O che i preti sono tutti collusi?!
No, significa semplicemente che religione e criminalità sono cose distinte, sia per “noi” che per “loro”.
4) Mi risulta che l’Italia sia uno stato di diritto, e chi delinque – se preso – viene processato e, se è il caso, punito per ciò che ha fatto. Il processo alle intenzioni ancora non è stato inventato per fortuna.
5) Chi e quando ha mai ipotizzato che lei non possa avere in casa tutti i crocifissi e i presepi e i santini che vuole?!
Le assicuro che a nessun (vero) musulmano importa nulla di come vive lei la sua religione. E allo stesso modo i (veri) musulmani vorrebbero poter vivere la propria in santa pace, senza essere vittime di stereotipi e luoghi comuni.
Cosa ben diversa è quella che riguarda i fanatici religiosi: quelli ci sono in quasi tutte le religioni. Si informi e scoprirà quanti cadaveri hanno sulla coscienza certi cristiani in Africa!
(Solo in Rwanda i cattolicissimi Hutu sono responsabili di circa 800.000 morti: è cronaca!)
Cordialmente.