CUTIGLIANO-MONTAGNA. Quattro stagioni e quattro territori per il primo festival della montagna.
È questa la formula pensata da Regione Toscana, Uncem Toscana e Legambiente per accendere i riflettori sulla montagna e rilanciare il turismo dopo una stagione a dir poco disastrosa.
Le quatto macro aree montane in cui è stata suddivisa la Toscana e dove, a partire dal 2015, si svolgerà il “Festival della Montagna” sono: Alpi Apuane, Appennino Tosco-Emiliano, Appennino Tosco Romagnolo e Monte Amiata.
Quattro aree per quattro stagioni: il festival non si terrà infatti solo in un determinato periodo dell’anno, ma sarà caratterizzato dall’abbinamento, ancora da stabilire, zona-stagione.
Questo, nelle intenzioni, permetterà di focalizzare e concentrare lo sforzo promozionale ed economico su una sola zona alla volta. La presentazione del progetto e la candidatura dell’Appennino Tosco-Emiliano come luogo di svolgimento del 1° Festival della Montagna, si è tenuta in concomitanza con l’apertura al pubblico della Mostra Micologica nel Palazzo dei Capitani e sede del Comune di Cutigliano domenica 12 ottobre alle 10.
Presenti, il Sindaco di Cutigliano Tommaso Braccesi e il Vicesindaco Franco Giani, in doppia veste e in rappresentanza della Regione Toscana e di Uncem Toscana, Aldo Guerra e per Legaambiente Franco Di Martino.
Non ancora quantificato ma importante dovrebbe essere il contributo promozionale ed economico messo sul piatto dalla Regione. Un progetto che dovrà far uscire i Comuni dal loro microcosmo localistico e spingerli a realizzare un’offerta turistica appetibile e spendibile con i tour operator, con un idea che sappia caratterizzare zona e periodo.
Lavorare, quindi, non per il proprio Comune ma per l’area in modo da aggredire il mercato turistico con offerta ampia e strutturata.
Il 2015 è alle porte e per poter sfruttare questa opportunità , i Comuni sono chiamati velocemente a mettere in campo idee innovative capaci di attrarre il turista e realizzare con il supporto di Uncem e Legambiente, un progetto finanziabile dalla Regione Toscana.
La speranza è che le quattro stagioni non diventino… la solita pizza.