“LE TRAGICHE BALLE SUGLI INCENERITORI”

Case Passerini
Case Passerini

FIRENZE. Seicento tonnellate al giorno con picchi da ottocento tonnellate, tra rifiuti tal quali e residui del trattamento, che arriveranno per almeno due mesi dalla Regione Calabria e 25mila tonnellate o più di rifiuti indifferenziati che arriveranno per un anno dalla Liguria. Questo il contenuto di due decreti estivi della Giunta regionale toscana che ci hanno fatto sobbalzare.

Sono due le considerazioni immediate. La prima è che anche chi ha gli impianti ha bisogno di discariche inquinanti e quindi mente, sapendo di farlo, chi a Firenze propone gli inceneritori come il minor male rispetto alle discariche. La seconda è che tutta questa emergenza rifiuti in Toscana evidentemente non esiste se ancora oggi possiamo permetterci il lusso d’importare rifiuti da altre Regioni.

Siamo di fronte ad una situazione paradossale. Pochi giorni fa, tra le proteste della cittadinanza e dei comitati, è stato dato il via libera all’inceneritore di Case Passerini come la soluzione a tutti i problemi emergenziali per la gestione dei rifiuti e oggi vengono importati in Toscana rifiuti da altre regioni, per alimentare i ‘nostri’ impianti che già adesso sono sovrastimati rispetto ad un sistema che voglia puntare realmente sulla raccolta differenziata, su un’economia più verde e su una gestione diversa del ciclo, che miri ai rifiuti zero.

Fra l’altro l’autorizzazione per il nuovo inceneritore fiorentino è stata concessa basandosi su dati sanitari obsoleti, ignorando il principio di precauzione, cassando in maniera vergognosa le pur sottostimate opere mitigative previste nella Vis (Valutazione Impatto Sanitario).

Renzi e Mister Bean
Renzi e Mister Bean

Un business, quello dei rifiuti, che anche Renzi conosce bene fin dal suo mandato in Provincia di Firenze, quando fece approvare il piano più inceneritorista d’Italia con il record di tre impianti sul solo suolo fiorentino. Una cultura inceneritorista vecchia e sorpassata che viene però confermata, in questi giorni, dal piano nazionale rifiuti, che prevede 12 ulteriori nuovi impianti oltre a quelli già autorizzati, Case Passerini incluso.

Chi ci guadagna è chi realizza gli impianti e chi poi li gestirà come partner industriale, avendo la garanzia che il Comune, la Regione o lo Stato autorizzerà l’acquisto di altri rifiuti da fuori zona, in modo da mantenere in funzione per anni e anni l’impianto, quando avremmo potuto farne benissimo a meno, scegliendo politiche diverse.

Quale il futuro che vediamo nelle scelte dei governi regionale e nazionale? Pessime notizie per la cittadinanza, per la nostra salute e per l’ambiente: si vedranno sorgere, con procedure semplificate e senza alcuna forma di coinvolgimento del territorio, nuovi impianti che inquineranno e getteranno nell’aria diossine. Mentre tutti gli altri Paesi dismetteranno gli impianti di incenerimento, l’Italia diventerà la pattumiera dell’Europa e, pur di onorare gli impegni di tonnellaggio di rifiuti da bruciare, saremo disposti a ricevere rifiuti anche dall’estero a bassissimo costo, disincentivando così la raccolta differenziata.

In questo scenario, infatti, la raccolta differenziata è un elemento d’intralcio all’attività inceneritorista e ai profitti che vi sono connessi, mentre dovrebbe essere il volano per un’economia verde e un’industria pulita che punta sull’innovazione e sulla creazione di posti di lavoro. A pagare, ancora una volta, saranno i cittadini, che avranno tariffe più alte e danni per la salute.

[fattori – sì toscana a sinistra]

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