A Quarrata il cittadino o è nelle grazie o è nelle disgrazie dell’amministrazione. Nel primo caso puoi permetterti tutto, nel secondo hai solo guai. E gli amministratori? Si mettono comunque sugli attenti dinanzi ai dirigenti che operano allo stesso modo dei mercenari antichi: riscuotono e con la forza, se non delle armi almeno della loro presunta preparazione tecnica, convincono un esercito di dilettanti allo sbaraglio che le cose vanno bene così come loro le stanno facendo. Ma tutto questo può durare in eterno?
PARLA SOLO PER EDITTO:
PER IL RESTO LUI STA ZITTO
IL SINDACO di Quarrata è o non è più importante di Scalfaro e di Napolitano? Mattarella non voglio considerarlo perché, a mio parere, è un non-presidente – anzi è un non è in assoluto.
Ma il Mazzanti mi pare che si dia un po’ troppe arie. E insieme a lui i suoi assessorini con la lingua mozza. A Scalfaro (che non amavo) e a Napolitano (che non amo punto) ho scritto: eppure loro mi hanno risposto. Il Mazzanti e la giunta dell’Anpi (che dio ce ne scampi) no. Hanno troppa puzza sotto il naso. Loro sono troppo al di sopra di tutto: volano alti – anche se in realtà non si alzano in aria più del famoso uccello padulo.
Forse non gli ha fatto bene, a Marco, la scuola media unificata. Né a lui né a parecchi suoi altri coetanei. Qualche calcione o qualche legnatella bene assestata sul codrione gli avrebbe insegnato almeno un po’ più di educazione. E di modestia, che i comunisti non conoscono.
Si vede bene che quanto a retroterra culturale non ne ha. E non si guida un Comune di 27mila abitanti, con migliaia di problemi, affidandosi solo a romanzi d’avventure e a grandi partite di burraco, se poi, quando un cittadino scrive ogni giorno, si fa come la lumaca che rientra nel guscio o, in trasmissione, a casa di un campione di giornalismo (Tvl è molto discutibile sotto il profilo dell’attendibilità dell’informazione), si interviene sulla questione di Lecceto e delle strade chiuse a capocchia (dei tecnici del Comune), degli sbancamenti e altro ancora, e ci si limita a dire bischerate. E quando chiedi a Okkione di chiarire da dove ha tratto i suoi convincimenti, riècco il silenzio della lumaca che si ritira nel guscio. Ma il sindaco così lo sa fare anche il piccolo aiutante di Babbo Natale dei Simpson.
Non si può però dire che il Mazza non venga bene sugli schermi di Tvl. Lì lo filmano perfino in assembramento coi vecchietti della mia età e senza mascherina: e che gliene frega? Il capitano delle sue guardie, il prode Marco Bai, in quel momento solenne, alla Màgia, mentre il Mazzanti distribuisce patacche per le cozze d’oro, è a cena a casa sua; è fuori servizio. E il sindaco è, quindi, al sicuro. Nessuno lo multerà mai.
Cosa significa fare il sindaco oggi? A Quarrata vuol dire solo indossare la fascia tricolore e distribuire diplomini alle coppie anziane; o bandierine-simbolo dell’unità della comunità cittadina.
Un’unità che non esiste a iniziare da un primo cittadino, dato non dà buon esempio di sorta; non risponde; non sa cosa dire; si inventa delle fandonie ed è costretto a mettersi sugli attenti perché, per la sua incapacità di intendere ciò che legge (se e quando lo legge e ammesso che lo legga), deve stare a quello che gli dicono i suoi grandiosi dirigenti: i quali – ci spiace molto per il sostituto Claudio Curreli che ci ha fatto sequestrare tutti i nostri strumenti di lavoro – sono, non di rado, delle aiutanti-cuoche di un sindaco-Benedetta Rossi che gioca fin troppo spesso sul Fatto in casa per voi.
Sì, cari lettori (maschi e femmine tutti insieme, senza tante smancerie da radical-patrimoniali a secco). Qui dico, ripeto e sostengo che il Comune di Quarrata è un ente che lavora a capocchia e, come tale,
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discrimina i cittadini
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alcuni ne favorisce
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altri ne concia per le feste
in quanto a palazzo – dove non si deve assolutamente andare senza Azzo (ma sarà capita questa battuta dai laureati in legge un po’ tordi di questo millennio democratico?) – in quanto a palazzo la costituzione/statuto quarratina è fatta in casa per voi e recita:
Art. Unico in 4 commi
1. Quarrata è un Comune dell’Anpi, fondato sulla retorica cattocomunista del nulla.
2. La sovranità appartiene a chi pòle, che la esercita nelle forme e nei limiti di quel che gli pare e piace.
3. Molti sono i chiamati a obbedire, ma pochi gli eletti da rispettare come cittadini in quanto tali.
4. Non tutti i cittadini sono uguali dinanzi al Mazzanti e alle sue varie emanazioni, propaggini, estensioni, tralci e… intralci.
A questo punto vediamo un elenco di ciò che non quadra ed è in sospeso; e che il Comune (quindi anche Okkione) dovrà necessariamente mettere in conto e metabolizzare:
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se il Montalbano è area a tutela ambientale, tutte le vie di comunicazione e il reticolo dei sentieri devono essere aperti.Se non lo sono, devono essere fatti riaprire. Se è stato il Comune a far chiudere strade e sentieri con tanto di bollo, il Comune e/o chi per esso, deve fare ammenda e chiedere scusa a tutti spiegando ai cittadini della comunità il perché sono state fatte certe illecite regalìe
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l’amministrazione deve essere trasparente. E per essere trasparente il sindaco deve dire a tutti, pubblicamente, chi erano gli assessori attovagliati dai Lions al Croce di Malta di Montecatini la sera del grande banchetto: o il non dirlo sarà giustificatamente scambiato per qualcosa di poco chiaro da nascondere
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ancora in nome della trasparenza, abbiamo chiesto al sindaco di dirci se il Comune di Quarrata ha versato, sta versando e verserà quattrini del contribuente a Tvl-Tv Libera Pistoia SpA di Luigi Egidio Bardelli, e a quale preciso titolo
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Mazzanti deve dichiarare pubblicamente se, in veste di assessore ai lavori pubblici prima e di sindaco poi, abbia in qualche modo e da qualche parte favorito interessi privati o di privati
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Mazzanti deve dichiarare pubblicamente se ritiene giusto e lecito che i semplici cittadini soggiacciano a norme e regole, mentre lui può cavarsela impune perché, in quanto sindaco, ha il sangue verde come gli scorpioni rispetto al nostro che è rosso e impuro
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il primo cittadino deve indicare pubblicamente i fatti e le cognizioni esatte da cui desume che la viabilità del Montalbano è una questione di puro litigio fra vicini per questioni di confine
E potremmo continuare all’infinito a dispetto dei fanti e dei santi, ma nel pieno rispetto della legalità, di cui la giunta in ciabatte non conosce pressoché niente.
Per chi non lo avesse capito, perché ha studiato nelle scuole nullificate del post-68, questo nostro intervento è un pezzo di critica che affronta il tema del completo sfaldamento etico-giuridico-istituzionale del Comune di Quarrata.
Perciò chiunque – magistrati compresi – pensi, senza perdere molto tempo, che su ciò di cui stiamo parlando abbiamo prove in grado di dimostrarne la sussistenza. La pacchia, infatti, cari democratici, non può durare in eterno.
Alle prossime numerose e luminose puntate!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Le tre CR di chi scrive – ci insegnarono alla Scuola di Giornalismo di Urbino – sono:
libertà di CRonaca, di CRitica, di CReatività (umorismo, satira etc.).
Burraco e sequestri di strumenti di lavoro non c’entrano proprio…