Prima della fine tutto il reticolo viario verrà bloccato dalle sbarre e dalle catene dei nuovi ricchi che hanno acquistato in campagna e che ottengono o il silenzio dell’ufficio tecnico o addirittura il bollo di convalida. E meno male che la sinistra era ecologista, maniaca del paesaggio, green e paladina dell’ambiente! Forse l’assessorA Marini dovrebbe addottorare i suoi in-subordinati spiegando loro bene cosa significa “legalità”…
TUTTI FANNO IL CHE GLI PARE
E LA GENTE? S’HA A GRATTARE!
CITTADINI di Quarrata come me; e tutti voi che, a vario titolo, siete cattolici e al tempo stesso di sinistra o, se preferite, più semplicemente catto-comunisti: ascoltate. Dovete farvi una precisa cultura e una mappa mentale ben chiara di come ha funzionato, e sta funzionando, il nostro beneamato Comune in mano ai suoi padroni del vapore.
L’altro giorno pubblicando un articolo che richiamava Luciano Michelozzi, ricordavo un famoso pensiero anarchico dell’ideatore di Tv Quarrata Libera: «Ma cosa vuoi capire, Bianchini? Ci prendono tutti per il culo e di noi se ne fregano! Ma sta’ zitto, madonna e po’ bòna!». Ed èccovene, puntualmente, la dimostrazione.
Mi rifaccio all’origine, ripartendo dalla considerazione – peraltro incontrovertibile – che il territorio quarratino è più incatenato (e non solo sul Montalbano) di un Promèteo al Caucaso.
I nuovi mostri, cittadini-fiorentini-pratesi-stranieri di altre regioni che si sono trasferiti da noi e hanno fatto i quattrini, hanno comprato il territorio, così caro alla sinistra e al Pd, alla stessa maniera con cui lo comprano i cinesi in Africa: se se sono fatti padroni a prescindere. Così hanno chiuso tutto il reticolo della circolazione stradale con catene, cancelli, cancellate, reticolati, fili spinati e tutto il resto fino ad arrivare alla soglia delle barriere elettrificate di Auschwitz-Birkenau.
La mentalità di quelli, che qualche giorno fa ho definito pidocchi rammolliti, è infatti questa: «Se ho comprato è mio e se è mio voglio fare come il Conte Ugolino, mangiarmi perfino i figlioli che ho fatto».
Peccato che il diritto (una cosa ormai ignota grazie a tutto il comunismo mentale che ha pervaso, dal ’90 a oggi, il cervello delle toghe rosse riversandosi da lì sui politici) la veda, diciamo, in una maniera un pochino diversa: il reticolo stradale e della mobilità, privata e pubblica, checché ne dicano il capo-ingegnere Iuri Gelli e il capo-Gestapo Marco Bai, sostenuti dal silenzio politico e mentale del signor sindaco Marco Mazzanti, è insopprimibile, incancellabile, inchiudibile e intoccabile.
Fatto è – come ha detto di recente Massimo Cacciari, un comunista, non io, parlando a La7 con quel ghiozzo di Parenzo che insisteva sui 49 milioni della Lega – fatto è che “non sono i ladri che fanno paura nell’amministrare, ma gli incompetenti”.
E se pensate alle risposte che sono state date sulla viabilità/mobilità pubblico-privata a Quarrata, capite che, se un ingegnere e un capo-guardia non sanno leggere una mappa o rintracciare la situazione storica stravolta, da chi fa quel che cazzo vuole, non sarebbe male che Mazzanti pensasse seriamente di licenziare un dirigente che (con molta probabilità e per quanto si capì all’epoca) piovve a Quarrata non per necessità di cura, ma per suggerimento di partito e dopo che la Paola Battaglieri si era distinta per tutti i guai che aveva provocato ai quarratini – costretti a pararle, come si dice, il culo.
Mazzanti dichiarava: «Una scelta importante [l’assunzione del Gelli – n.d.r.], che ho ben ponderato, per la sua rilevanza strategica all’interno del nostro Comune. Ho selezionato una figura giovane, ma che ha già esperienze maturate in un altro ente. Spero che possa rappresentare uno slancio per le attività tecniche del nostro Comune e per lo sviluppo e la gestione del nostro territorio».
I sindaci tendono però a dimenticare spesso e volentieri. Al contrario i giornalisti (almeno quelli veri, di Quarrata/news, Linee Future e, oggi, Linea Libera, ma che sono vicedecani dell’ordine a Pistoia e provincia; e che il giornalismo lo hanno fatto sul campo partendo da Quarrata e iniziando con note da 10 righe), al contrario i giornalisti, dicevo, sono lì per ripigliare per le orecchie quei politici fuffoni che si scordano le ciance e le promesse fatte solo perché hanno il difetto di avere la bocca aperta.
Dal 2013 a oggi sinceramente non ho visto nessun sostanziale cambiamento nella marcia del Comune in relazione alle aspettative di Mazzanti: anzi, siamo andati, per essere franchi, di male in peggio. Fino a sentirsi dire, dal giovane Gelli, uomo di buone esperienze (Mazzanti dixit), che lui, ingegnere, non è in grado di vedere, rintracciare, leggere e comprendere il reticolo della viabilità e della mobilità pubblico-privata quarratina. Chapeau alla mirabile competenza tecnica di chi sorveglia lo stato delle cose per noi, riscuotendo da noi per dirci, in buona sostanza, che Tutto va ben, madama la marchesa!
Su motivi di lagnanza ben chiari, che non sono semplici frittelle di farina dolce e neppure migliacci col parmigiano o con l’uvetta e i pinoli, dopo avere inoltrato una meticolosa documentazione a chi di dovere in Comune, e a distanza di mesi da quando il signor sergente Bai aveva esclamato, a Lecceto, «Cazzo! E ora? Dove ci si ferma? Dove si fa manovra? Dove si parcheggia? Come si fa con tutte queste catene?»; visto che, come al solito, nessuno rispondeva a nulla (le strutture pubbliche, indistintamente tutte, sono un Cottolengo di sordomuti), inoltrai una meticolosa documentazione con richiesta di fare alla svelta a levarsi il classico dito di culo. Mi dispiace, ma in campagna si parla così e i politicamente corretti se ne facciano una ragione.
Ma al tempo stesso, essendo io certo sia della risposta (indignatina del duo Gelli-Bai), sia del silenzio (colpevolino) del nostro beneamato sindaco Mazzanti, avevo chiesto alla struttura amministrativa del Comune (segreteria e/o ufficio protocollo?) di inoltrare quella documentazione a tutti i capogruppo delle forze presenti in consiglio e a tutti i presidenti delle varie commissioni consiliari: perché distruggere e/o lasciare distruggere il reticolo stradale in piedi da tempo immemorabile riguarda, più o meno, tutte le commissioni consiliari.
La richiesta era stata inoltrata con la Pec che vedete, esattamente il 18 luglio scorso. In fondo, trasmettere quella lettera e i documenti allegati alle persone a cui era indirizzata, avrebbe richiesto un semplice click in posta elettronica e … tutto fatto.
Ma il problema era un altro e a pensar male ci si picchia sempre: spedire sùbito il tutto a tutti avrebbe avuto la conseguenza che l’intero consiglio comunale ne sarebbe stato informato e, venerdì scorso 24 luglio, avrebbe rovinato – forse – la pace e le ferie tranquille dei manovratori.
Meglio rimandare le grane il più possibile (prassi dello s-governo Conte bis[chero]), al dopo-ferie, a settembre ottobre novembre dicembre… e all’oblìo, se mai. E così sapete quando sono partite le lettere del casino territorial-stradale? Sono partite il 25 luglio, cioè il giorno dopo rispetto al consiglio comunale.
Ecco, dunque, il Comune della trasparenza e della legalità che ha anche un assessore addetto alla legalità e che di mestiere, appunto, fa il legale. Solo che, di fronte a questi inammissibili troiai, come si fa a credere a tanto fiato sprecato senza contenuto?
Perciò: sindaco Marco Mazzanti; assessori Gabriele Romiti (lavori pubblici), Simone Niccolai (edilizia), Francesca Marini (legalità); capigruppo in consiglio Massimiliano Guetta Pd; Marino Michelozzi Noi per Quarrata, Pamela Colombo Lega Nord; Giuliano Melani Lista Civica H109; Fiorello Gori Gruppo Misto; Gianni Nocera M5S; e presidenti di commissioni consiliari: Marino Michelozzi Affari Generali; Tommaso Scarnato Commissione Urbanistica, Edilizia e Lavori Pubblici; Lisa Innocenti Commissione Ecologia e Ambiente; Giancarlo Noci Commissione Attività Produttive, Agricoltura; Giovanni Malentacchi Commissione Istituzionale; nuovo segretario generale di Quarrata, dottoressa Grazia Razzino: ravvedétevi e cominciate a interessarvi, una buona volta, a certe vere distorsioni amministrative come quelle che vi ho segnalato.
Fàtelo, cari signori che siete lì per risolvere i problemi e non per crearli! Perché se adottate la tecnica dei pubblici dipendenti – che pur essendo mutili da ogni parte, ciechi e sordi, devono comunque non essere castrati e avere almeno una mano per grattarsi i coglioni e passare il tempo –, una di queste mattine vi alzerete e troverete, magari, che dinanzi a casa vostra qualcuno ha piazzato delle catene: e con il bollo in ceracacca (pardon… lacca) di qualche illuminato funzionario del Comune che, seppur geometra come formazione di base, non sa leggere le carte, capire le leggi e non sa rispettare e far rispettare gli usi e le consuetudini che, in àmbito locale, hanno forza di legge.
Fortemente consigliato: un corso di in-formazione a tutti i dipendenti pagati, peraltro, dai cittadini.
Anche questo intervento verrà spedito a tutti da ogni parte. Prima o poi qualcuno dovrà pure svegliarsi, prima che qualche ganzo pianti altri alberi in mezzo a una strada comunale come è già successo a Catena e senza che nessuno battesse ciglio! E vi sarà fatto vedere.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Diritto di critica, cronaca, satira
figaro. Legalità/Fregalità
in un Comune di qualità
Primi spunti di riflessione per corso di in-formazione e aggiornamento pro politici e dipendenti del Comune di Quarrata.
Visto che l’avvocata Francesca Marini cura i manuali di diritto, parli al suo popolo di in-subordinati anche in relazione a:
Cost., art. 28: I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti.
In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.
Sarebbe un ottimo inizio per cominciare a rimettere tutto a pulito!