legambiente. DA QUARRATA IN VISITA ALLA REVET DI PONTEDERA

All’interno della Revet Spa 1

QUARRATA. Una delegazione di Legambiente Quarrata nei giorni scorsi ha visitato la “Revet” di Pontedera, l’azienda autorizzata a raccogliere, selezionare ed avviare al riciclo parte dei rifiuti raccolti anche sul territorio quarratino: in particolare acciaio, alluminio, vetro, cartoni poliaccoppiati per alimenti (esempio comune Tetrapak e prodotti finali) e le plastiche.

In pratica tutto il multimateriale e il vetro raccolto tramite i sacchi celesti attraverso la raccolta differenziata ma anche i derivati dalle attività industriali e manufatturiere.

Daniele Manetti (presidente Legambiente Quarrata), con Massimo Niccolai, Leonardo Capperi, Marco Gori, Massimo Gori, Franca Caramelli, Lisa Innocenti, Fausto Dalì, Marzio Michelacci, accompagnati dal dottor Diego Barsotti (responsabile Comunicazione Revet) hanno visitato gli impianti con la sua dotazione infrastruttuale e logistica, strutture dove viene riciclato il plasmix (ovvero tutti gli imballaggi di plastica che non sono né bottiglie né flaconi), dove viene trasformato in granuli con i quali si stampano nuovi oggetti di plastica (elementi di arredo urbano, utensili per la casa, fioriere, accessori per l’industria florovivaistica, componenti per l’edilizia e l’automotive).

La visita e la successiva riunione con i tecnici è stata utile a conoscere in modo diretto la modalità in cui i rifiuti conferiti a Revet Spa vengono selezionati e riciclati; sia per quanto riguarda il cosiddetto multimateriale che il vetro.

L’incontro tra Legambiente Quarrata e i tecnici della Revet

La frazione di maggiore interesse per il riciclo di Revet è il multimateriale che viene conferito all’azienda pisana direttamente nei sacchetti celesti provenienti dalla raccolta differenziata dei comuni.

“Il ciclo di lavorazione – spiega Daniele Manetti – inizia con una macchina automatica di apertura degli imballi, dopodiché un nastro trasportatore introduce i rifiuti all’interno dell’impianto. Questi vengono smistati automaticamente per grandezza, attraverso un vallo dimensionale con tavole vibranti, e viene tolta la componente estranea di acciaio ed alluminio mediante rispettivamente magnete ed estrattore ad induzione magnetica. Queste due frazioni vengono poi raccolte separatamente ed avviate al riciclo da altri centri autorizzati”.

A valle di queste prime separazioni, i rifiuti rimasti contengono plastica, tuttavia non della stessa tipologia e qualità e/o colore. La fase successiva consiste nell’individuazione, mediante scansioni con lettori ottici (viene valutata la riflessione ottica dell’oggetto sottoposto ad un fascio di luce noto) dei singoli polimeri (PET ovvero le classiche bottiglie per l’acqua), Polietiliene, Tetrapak, Polipropilene, etc.) e la successiva suddivisione automatica.

L’ulteriore fase di selezione consiste nella suddivisione manuale delle plastiche per colore, imballi ed eventuale eliminazione delle componenti estranee.

L’interno della Revet Spa di Pontedera

A questo punto il multimateriale è stato diviso per tipologia ed in particolare per colore dei contenitori in PET e viene pressato e stoccato in balle. Le balle di acciaio, alluminio, tetrapak e plastiche non riciclabili vengono inviate a centri preposti per il loro utilizzo o il loro smaltimento.

Ai rappresentanti di Legambiente Quarrata è stato poi spiegato che le balle in materiale plastico riciclabile vengono poi esaminate a campione dagli ispettori di Corepla, il consorzio nazionale di filiera, che valutano la qualità del materiale e detraggono a Revet l’eventuale componente estranea dal totale pesato.

Revet rivendicherà poi tale scarto sui comuni interessati.

Interessante anche la visita alla vicina Revet Recycling ubicata nello stesso stabilimento dove viene inviato il materiale selezionato che grazie ad un moderno sistema di densificazione e granulazione è in grado di riciclare e ridare valore alla materia.

Oggi Revet tratta 160mila tonnellate di materiale ogni anno, ha un fatturato di circa 50 milioni e oltre 170 dipendenti diretti (nel 2012 erano 120). Revet rappresenta ormai un punto di riferimento in Italia e un modello di buone pratiche nell’ambito del ciclo integrato dei rifiuti.

“Le principali problematiche di tale sistema di riciclaggio — ha precisato Daniele Manetti — consistono nella componente estranea presente nei rifiuti raccolti tramite differenziata. Questa incide pesantemente sulla qualità del prodotto finiti ma soprattutto sulla efficienza ed efficacia della raccolta differenziata.

Le varie fasi della produzione

Tale percentuale infatti è stimata attorno al 12/13 % per quanto riguarda i Comuni della piana (contro un 20% regionale)”.

Legambiente Quarrata, assieme a tutti i cittadini e gli Enti pubblici predisposti e responsabili, è intenzionata a parlare e chiarire tutti i punti affrontati ed a stabilire un percorso comune per l’informazione e gli eventuali provvedimenti da intraprendere per migliorare l’efficacia e l’efficienza della raccolta differenziata”.

“Questa visita alla Revet è stata importante. Per questo — conclude Manetti — riporteremo quanto visto al sindaco di Quarrata Marco Mazzanti e agli amministratori e ai tecnici dell’ufficio Ambiente per affrontare al meglio i problemi specifici della raccolta sul nostro territorio”.

[Andrea Balli]

 

Print Friendly, PDF & Email