LEGAMBIENTE E I LATI OSCURI DELLA PISTA CICLABILE DELL’ARCADIA

Viale Arcadia a San Marco
Viale Arcadia a San Marco

PISTOIA. Pubblichiamo, integralmente, un intervento di Legambiente sulle piste ciclabili nella città di Cino:

Pistoia è una città medio-piccola con una distribuzione urbana piuttosto accorpata e una giacitura sostanzialmente pianeggiante che la rende ben percorribile con modalità “dolci” o “green” che dir si voglia: a piedi o in bicicletta gli spostamenti da una parte all’altra sono possibili in poche decine di minuti.

Ma le auto, siano esse in movimento o in sosta, hanno sempre avuto la precedenza e tuttora continuano ad averla. Le più evolute tendenze urbanistiche e pianificatorie ci indicano però che non è costruendo infrastrutture specializzate e a sé stanti che si devono risolvere problemi di mobilità di questo tipo e ciò è ancor più vero nelle città storicizzate o antiche dove la trama urbanistica molto stretta impedisce di fatto tali greenways, se non a costo di evidenti forzature.

Distinguere e realizzare zone e assi dedicati univocamente alle auto, a pedoni o ciclisti, altro non è che perpetuare quegli errori ideologici dell’urbanistica fondata sullo zoning e sugli indici che tanti danni hanno prodotto.

Risulta molto più proficuo armonizzare le varie modalità, privilegiando le une o le altre a seconda dei casi: all’interno della città murata la precedenza assoluta dovrebbe essere data al pedone, poi alla bicicletta e infine alle auto.

Già moderare la velocità delle auto al suo interno (sotto i 30 km/h) permetterebbe una convivenza molto più civile fra i vari mezzi, disincentiverebbe l’uso dei mezzi motorizzati e permetterebbe l’uso ciclabile su tutte le strade, rendendo la città dentro le mura una unica e grandissima “pista ciclabile” integrata.

Viale Arcadia
Viale Arcadia

A proposito di piste ciclabili, da qualche giorno il Comune di Pistoia ha iniziato sull’Arcadia i lavori per la nuova pista ciclabile, opera a prima vista meritoria se non fosse che, a causa dei crolli delle mura in zona Cimiteri, abbia deciso di farla transitare per 2/3 a ridosso di queste e, dall’altezza di via del Pelago, scavalli dall’altra parte, verso la città dove, per assicurare la sosta di una decina di auto, vengono distrutte tutte le aiuole e trasformate in tre fasce pavimentate (per bici, auto, ingressi).

A quanto ci risulta un paio di mesi fa l’Ordine Professionale dei Dottori Agronomi e Forestali, saputo dei lavori, ebbe un incontro con l’ingegnere dei LlPp responsabile dell’opera, al quale fu suggerito di fare tutto quello che era possibile sul lato mura mentre, sul lato città, di lasciare una sistemazione provvisoria, in attesa del restauro dei crolli murari, aspettando di concludere la pista ciclabile sullo stesso lato.

Visto che non sono stati fatti incontri pubblici con i cittadini (a parte qualche residente) ad oggi non è possibile sapere quali siano le scelte definitive dell’amministrazione comunale.

Al fine di capire meglio, Legambiente si è rivolta alla Soprintendenza che si doveva esprimere sui lavori in questione, essendo l’Arcadia un bene vincolato – il viale ha una sistemazione che risale agli anni 20 del 900, fra l’altro realizzata dal mondo vivaistico.

Le mura che cadono
Le mura che cadono

L’architetto Valerio Tesi ci ha gentilmente risposto in due mail, affermando però di avere ricevuto un progetto con trasformazioni molto più limitate di quelle che noi gli abbiamo comunicato essere in corso, probabilmente contenute in una vecchia versione: il progetto risulta redatto da personale tecnico del Comune di Pistoia (responsabile del procedimento Arch. F. Bragagnolo, progettista Ing. P. Pasquali) e da collaboratore esterno (coordinatore per la sicurezza Arch. Livio Moretti); … la redazione di progetto del tratto di pista successiva a via degli Argonauti in direzione di Porta San Marco è indicata nella tavola di progetto “All. I – tav. 1”; con campitura verde è indicata, tra via degli Argonauti e via del Pelago, “area a verde pubblico da togliere mq. 100”; oltre via del Pelago sono indicati, con graficizzazione sintetica e di non facile lettura nel formato di stampa reso disponibile, una serie di posti auto, per la cui realizzazione la tavola di progetto non riporta modifiche alle alberature esistenti o a zone a verde pubblico (ma questo aspetto potrebbe essere stato rappresentato con non sufficiente chiarezza nell’elaborato progettuale indicato) … Negli altri elaborati progettuali non compaiono altre esplicite indicazioni in merito alla riduzione di aree a verde”.

Risulta evidente che gli elaborati forniti dal Comune alla Soprintendenza non sono completi, ma ciò che manca non sembrano dettagli, in quanto l’area su cui stanno lavorando e asportando tutte le aree a verde, ha dimensioni ben più importanti dei 100 mq indicati: si tratta infatti di una fascia di 180 metri di lunghezza per quasi 10 di larghezza (per più di 1.500 mq di superficie), con la conseguenza fra l’altro di sacrificare ulteriormente e drammaticamente il terreno a disposizione degli alberi esistenti.

Siamo a chiedere quindi, insieme a molti altri cittadini, che questo progetto venga finalmente mostrato nella sua interezza alla città, che si verifichi se esso tutela il bene pubblico in questione o se, invece, riduca drasticamente le aree a verde e di fatto le trasformi in modo definitivo e irreversibile, introducendo e consolidando l’uso a parcheggio di auto in un’area libera, storicamente destinata a usi ricreativi cittadini.

Si invia per conoscenza questa comunicazione alla stampa, perché venga messa a conoscenza dell’opinione pubblica, e alla Soprintendenza stessa affinché verifichi se le trasformazioni in corso sono ammissibili e se siano state correttamente autorizzate.

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