legambiente quarrata. IDROGENO VERDE E FOTOVOLTAICO: IL MAGICO DUO CONTRO L’INQUINAMENTO

I vantaggi di questa tecnologia integrata e il ruolo di Quarrata nei progetti nazionali e internazionali. Il territorio quarratino in pole position visto che ha già autorizzato l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nelle proprie casse di espansione. Il documento sulla transizione ecologica e Idrogeno verde

QUARRATA. Recentemente è stato approvato dal consiglio comunale il nuovo piano operativo del Comune. In tale strumento urbanistico all’articolo 146 nel comma 4 riguardanti le aree per opere di regimazione idraulica è stata inserita la richiesta avanzata da Legambiente Quarrata che permetterà all’interno delle casse di espansione e di laminazione “nel rispetto della vigente normativa ed in conformità alla funzione a cui sono adibite” di poter accogliere strutture ed impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

L’associazione presieduta da Daniele Manetti nel frattempo ha avviato un attento lavoro riguardo la transizione ecologica e l’Idrogeno verde. Secondo Legambiente infatti la produzione di idrogeno “verde” potrebbe rappresentare l’asso nella manica per la ripresa post covid 19 e il territorio di Quarrata da questa tecnologia integrata potrebbe avere un ruolo nei progetti nazionali e internazionali.

«Un grandissimo ringraziamento – ha detto Daniele Manetti – va ai volontari di Legambiente Quarrata Massimo Niccolai, Raffaele Persello, Lisa Lazzi, Maurizio Bertolucci e soprattutto ai giovani volontari Leonardo Capperi, Elisa Innocenti, Bruno Buracchi, Duccio Colzi e Enrico Becchi che si sono impegnati con il sottoscritto attraverso l’ambientalismo scientifico ed indagini sul posto per aver partecipato ed iniziato a mettere le basi per realizzare i documenti tecnici che hanno per obiettivo la costruzione  di un parco fotovoltaico e poi perché impegnati a cercare, sempre attraverso l’ambientalismo scientifico, di attuare, eseguire e mettere in pratica innovative proposte inerenti alla produzione di Idrogeno verde».

Di seguito pubblichiamo il documento che riassume il lavoro svolto e anticipa i programmi per il futuro:                                                   

«In merito ai tanti i documenti tecnici sulle concentrazioni di polveri fini che sono stati redatti dai volontari di Legambiente Quarrata, abbiamo avuto modo di capire quanto, come e perché le aree di Montale, Agliana, Quarrata e Bottegone siano particolarmente soggette ad inquinamento atmosferico e abbiamo anche presentato e fatto approvare nel piano operativo del nostro Comune,  il progetto per un parco fotovoltaico all’interno delle casse d’espansione del territorio di Quarrata,  come una delle grandi soluzioni.

Oggi possiamo aggiungere che non solo il progetto si è evoluto, ma anche che, grazie a questo, Quarrata avrebbe le carte in regola per ospitare un tipo di tecnologia all’avanguardia, totalmente rinnovabile e che abbatterebbe l’inquinamento ancora di più: quella che unisce il fotovoltaico con l’idrogeno.

Lo ricordiamo: il progetto prevede  parchi fotovoltaici ubicati  nelle casse di espansione per esempio  di Olmi e il primo lotto di Pontassio, che sono semplici serbatoi  che contengono e trattengono per un certo periodo di tempo acqua alluvionale, non parchi ambientali come quella di Querciola B1; e sono parchi ampliabili nel tempo, con un potenziale stimato di 2-3 MW e la possibilità di alimentare 500-1000 abitazioni medie.

Lanciato da Legambiente Quarrata nel 2016 e subito inserito nel Piano Strutturale del Comune, è stato poi approvato nel piano operativo dal Consiglio Comunale con deliberazione del Consiglio Comunale n.61 del 24/07/2020 nel luglio 2020 e poi approvato in Regione Toscana ed inserito nel B.U.R.T. (Bollettino Ufficiale della Regione Toscana) nel dicembre 2020.

E come si ricollega tutto questo alla produzione di idrogeno e alla riduzione dell’inquinamento?

I pannelli solari producono energia elettrica a partire da quella solare, piuttosto che da combustibili fossili (petrolio, gas, carbone), perciò già così contribuiscono a ridurre le emissioni. Però hanno due limiti: primo, l’energia prodotta in eccesso non può essere accumulata per lungo tempo in batterie tradizionali; secondo, è chiaro che la loro efficienza diminuisce nella fascia notturna, e nei giorni e nei periodi dell’anno meno soleggiati.

Ma è qui che entra in gioco l’idrogeno: l’energia elettrica in eccesso prodotta dai pannelli solari può essere usata per l’elettrolisi, una reazione che separa l’idrogeno (H2) dalla molecola dell’acqua (H2O). Questo idrogeno può essere poi trasportato o stoccato in molti modi, ed essere impiegato come combustibile per energia elettrica e termica nelle stesse abitazioni attraverso le attuali tubazioni del gas metano, in attività industriali e artigianali, nei trasporti, o per alimentare bio-trituratori.

Foto di repertorio dell’anno 2016. Come si presenterebbe la cassa di espansione di Olmi con un parco fotovoltaico al suo interno

Tutta questa operazione, producendo come residuo ,solo vapore acqueo come gas di scarico e nessun altro inquinante..

Ma le tecnologie per tutto questo sono già disponibili e competitive?

In parte sì, e in parte sono ancora in via di sviluppo molto veloce. Un idrogeno prodotto in questo modo viene detto “verde”,  ma il suo utilizzo domestico, al momento, prevede dei costi che non lo rendono ancora conveniente; in questo settore, meglio puntare alla riqualificazione edilizia e alle pompe di calore. Al contrario, risulta molto vantaggioso se utilizzato nei trasporti (mezzi pesanti ed Autobus), o nelle industrie del settore chimico, siderurgico ed edilizio, perché grandi produttori di gas serra.

Altri tipi di idrogeno, poi, hanno costi più bassi, ma sono inquinanti, perché prodotti con elettricità da fonti fossili (idrogeno nero), da metano e carbone (idrogeno grigio), o da metano con cattura di CO2 (idrogeno blu).

L’idrogeno verde, invece, è totalmente rinnovabile e pulito, e le stime lo vedono competitivo rispetto agli altri tre almeno dal 2030, se non prima.

E i progetti nazionali e internazionali che già sono in porto promettono bene. La strategia dell’Unione Europea prevede di far diventare dominante l’idrogeno verde fra 2020 e 2024, coprire con questo un fabbisogno di 40 GW tra 2020 e 2030 (oggi meno di 100 MW), e sviluppare le sue tecnologie su larga scala fra 2030 e 2050.

L’Italia è fra i Paesi che hanno già tracciato delle linee guida per una strategia nazionale, prevedendo di investire € 10 miliardi fra 2020 e 2030 e coprire il 20% del fabbisogno elettrico al 2050. Quanto al fotovoltaico, si stima che il costo del watt di picco (potenza massima istantanea) si ridurrà alla metà di quello attuale già dal 2022.

Detto tutto questo, il messaggio e la via da percorrere sembrano chiari. Le tecnologie integrate di fotovoltaico e idrogeno promettono passi da gigante verso un futuro più ecosostenibile; i tempi della burocrazia, spesso, si muovono con quelli di uno gnomo; ma in un Comune sottoposto a inquinamento come quello di Quarrata, i progetti per due parchi sono già in porto.

Perciò, Legambiente Quarrata premerà perché le Istituzioni locali e regionali riconoscano l’importanza e l’urgenza di questi studi di fattibilità e poi di progetti, in modo che tutto avvenga in maniera trasparente e partecipata, coinvolgendo in prima linea anche i cittadini interessati e rendendo più consapevoli tutti gli altri.

Nel comune di Quarrata siamo veramente in pole position per questi innovativi progetti, perché sul suo piano operativo approvato definitivamente è stata inserita all’Articolo 146 Comma 4  (Aree per opere di regimazione idraulica la voce , tramite richiesta tecnica ufficiale di Legambiente Quarrata e che riporta “Le casse di espansione e di laminazione, nel rispetto della vigente normativa ed in conformità alla funzione a cui sono adibite possono accogliere strutture ed impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”.

Tutto questo ci da un enorme vantaggio, perché ci vogliono tempi lunghissimi di oltre due o tre anni per fare varianti significative al “piano operativo” e quindi siamo in vantaggio per la costruzione di questi progetti innovativi su tutti gli altri comuni, che per quanto ci risulta  non hanno diciture e approvazioni simili nei loro piani attuativi.

È importantissimo mettere alla prova la “politica quarratina” per cosa riesce a fare nello sfruttare al meglio questa grandissima occasione che è da non perdere assolutamente».

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

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