L’ENPA SCRIVE A BURGARELLA, LUI INCATENATO RISPONDE

Giovanni Burgarella e la figlia Francesca
Giovanni Burgarella e la figlia Francesca

PISTOIA. Giovanni Burgarella, l’uomo che da alcuni giorni si è incatenato ad una delle inferriate di piazza del Duomo per protestare contro il sequestro subìto dei suoi due cani da parte dell’Enpa che accusa il proprietario di maltrattamenti nei confronti degli animali, resiste. E non passivamente.

Perché l’ente sequestratore, che non poteva certo rimanere insensibile ad una protesta così eclatante, sembra gli abbia fatto pervenire una lettera. E lui, proprio mentre stiamo scrivendo, sta rispondendo, coadiuvato, nell’occasione, dalla figlia Francesca che, armata di net book, sta allineando dettagli, pensieri e riflessioni paterne in modo da poter formulare le dovute controaccuse.

“Di male in peggio – ci ha detto Giovanni Burgarella – perché con quello che mi hanno scritto hanno addirittura appesantito il torto della loro posizione. Mi scrivono che i due cani erano assetati; ci credo! Alle due ore nelle quali gli animali sono stati nel furgone senza bere, se ne sono aggiunte altre cinque, quelle durante le quali è avvenuto il sequestro e il trasporto al canile. Soltanto a notte fonda e inoltrata i miei cani si sono potuti rifocillare, mangiare, e fare anche i bisogni”.

“Mi accusano di aver maltrattato le bestie – aggiunge –, portando come argomento il fatto che al momento del sopralluogo i due quadrupedi fossero nelle gabbie della macchina. Sono arrivati alle 21,30, non alle 7 del mattino e a quell’ora, di sera, dimostrare che i cani avrebbero poi trascorso la notte nella macchina, anziché nelle loro cucce, è solo un’ipotesi, non certo confortata da fatti. Se avessero voluto incastrarmi, il raid, quelli dell’Enpa, avrebbero dovuto compierlo la mattina per riuscire a dimostrare quello di cui mi accusano ingiustamente”.

In serata, ci ha assicurato Giovanni Burgarella, la lettera di contrattacco all’Enpa scritta a quattro mani con la figlia Francesca sarà pronta per essere divulgata alla stampa. E per i due cani si prospetta un’altra nottata al canile che presto si capirà se si tratti del luogo dove stanno trascorrendo un’ingiusta reclusione o quello nel quale sono stati tratti in salvo.

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