Si conoscono, si frequentano, si dichiarano amici su Facebook, si inchinano gli uni agli altri. Poi uno fa una querela perché la gente, stufa di essere presa in giro, esprime una propria opinione e magari fa una battuta su un baccalà o uno stoccafisso; oppure si permette di scrivere che la Misericordia di Agliana ha buttato via mezzo milione di euro, e pubblica perfino le sentenze definitive del tribunale: ed ecco che la Procura si sveglia, ordina indagini e (perbacco!) le affida ai carabinieri della polizia giudiziaria. Così vengono fuori delle straordinarie raccolte di barzellette. Sapete perché? Perché la Misericordia, l’avvocata Ilaria Signori, i carabinieri della Pg della Procura, si scopre che sono tutti finemente collegàti da un unico filo rosso che passa come un’imbastitura attraverso il Lions e/o altro. Si scopre che un sostituto Pm al mattino rinvia la gente a giudizio perché turba il popolo che ha solo il diritto passivo di essere bue; e alla sera coordina la rete degli ingressi di clandestini in Italia. E meno male che lo stronzo incompatibile era Silvio Berlusconi, come hanno sempre sostenuto Marco Travaglio e il Pd! Nel frattempo i cosiddetti giornalisti di Pistoia russano… [Il sommario è di Edoardo Bianchini]
AGLIANA-QUARRATA-MONTALE. Linea Libera è refrattaria alle serate di gala e non avremmo mai potuto presenziare alla serata in cui è stato presentato il programma per il prossimo anno dei leoncini che propone due ovvietà, reggetèvi forte: “la salute come diritto universale e la transizione ecologica”.
Davvero originali e dirompenti nel panorama internazionale tanto caro alla sinistra Mattarello-draghiana con grattugiata di bottarga di Greta.
La sera “charter night” della sezione Lions dei tre comuni è stata tenuta dalla perennemente abbronzata “donna di Agliana” e presidenta Lucilla Di Renzo, questa volta senza camice bianco ma con un elegante longuette (a proposito: ma la mascherina? L’avete eliminata perché poco fascion?).
Il direttore – quello cattivo che il Ciottoli chiama a sfottò il carcerato e che ha fatto 104 giorni di arresti domiciliari solo perché ha chiesto alla procura di Pistoia di convincere il Mazzanti a ripristinare la legalità nel Comune di falsi pubblici – a proposito dell’abbronzatura lucilliana, mi ha perfino chiesto: «Ma al San Jacopo hanno per caso anche il macchinario per lampadare i dirigenti?». E non prendetevela con me, Alessandro Romiti, umile latitante, come mi definisce quel genio di Trapélo, che fino alla vittoria di Benesperi ha preparato cena e bottargate a casa mia per la campagna elettorale…
Don Ferdinando Betti c’era anche lui, ma non sembrava affatto un baccalà, espressione per la quale il direttore cattivo si è preso un rinvio a giudizio per diffamazione da parte di una procura in cui uno dei sostituti, Curreli, al mattino fa il PM e alla sera favorisce l’ingresso dei clandestini in Italia, fornendo protezione alle Coop accoglienti e ai preti disubbidienti e felici (il neretto l’ha aggiunto il criminale Bianchini sempre pronto a seguire disegni criminosi).
Non c’erano i sindaci Pedrito e Okkione che hanno però inviato al “bacio della pantofola di Donna d’Agrumìa” gli assessori Ciottoli e Romiti (quello buono e bravo di Quarrata, non chi scrive). Quest’ultimo ci appare però troppo convenzionale con la sua banale cravattina borghese, come anche il Betti: è meglio il look di Agnellon/Panetton Ciottoli, che ha evitato di tirare fuori lo smoking delle grande occasioni.
Del resto, noblesse oblige, l’assessore ex sceriffo si è – saluto al Duce! – ben prestato alla comparsata, immergendosi nel suo ruolo istituzionale, per il necessario rispetto all’inciucio avviato con il Pd agrumiese: lui tiene ben due famiglie, non una! Ma “tutto torna” come disse una il collega Alberto Vivarelli.
Per fare un passo indietro: non si è mai saputo dal Mazzanti chi fosse andato a pappare al Croce di Malta con il Lions sotto la presidenza dell’ingegner Franco Baldi.
Abbottonato e con la bocca cucita come un nipote di Breznev, Okkione non ci ha mai detto se a sedersi a tavola fosse stato Simone Niccolai, l’assessore agli abusi edilizi a cottimo; ma oggi, con la presenza del Romitino, il legame Pd-Giunta/Lions è venuto a galla come i pesci delle Terme di Caracalla (questa è un aggiunta-disegno criminoso del Bianchini: non incolpate Alessandro Romiti).
Non possiamo che assegnare il premio di “uomo genuino” (d’Agrùmia) al nostro attento lettore-assessore che, con la sua camicia celeste, sbottonata, era davvero autentico e molto fit (ma glielo avete detto alla Georgia?).
Noi di Linea Libera, non possiamo che fare una retrospettiva graffiante sulla serata: il sindaco Pedrito non ha fatto comparsa per non riaccendere le contestazioni (mai rettificate o chiarite e dunque vere) che lo vede da tempo vicino a certe corporazioni, presidiate da anonimi politici e notevoli professionisti tutti lì – sia chiaro – solo per fare opere filantropiche. Che altro mai?
Okkione, dal canto suo, non sarà andato per evitare di esporsi alla ennesima pubblica figuraccia per una partecipazione scandalosa, con un evento senza maschera: a tutto vi è un limite!
Tra gli ospiti, spiccava anche il luogotenente Placido Panarello, nostra conoscenza: intima, osiamo dire, visto che conosce tutti i nostri articoli e i numerosi querelanti collegati e collegabili, quali il presidentissimo Artioli o il fu comandante Andrea Alessandro Nesti che è libero dal peccato e senza macchia, siempre!
Anche il sottufficiale dei Carabinieri è noto per la sua generosità e altruismo verso il prossimo (avrebbe anche partecipato a un evento alla Misericordia di Agliana, qualche anno fa, tipo l’Associazione Anna Maria Marino, concelebrato (?) dalla Presidenta Ilaria Signori, nota per i suoi stretti legami con la Benemerita e sua amica su Fb).
Ma alla luce delle istruttorie scritte dalla Pg della Procura, ci viene da chiederci se davvero queste frequentazioni non siano un pochettino sopra le righe agli effetti delle disposizioni dell’articolo 326 del c.p.p. che il luogotenente conosce senz’altro. Che ne pensano i lettori?
Il conflitto di interesse che lo ha solo la vice questore romana Nunzia Schilirò quando il 25 u.s. rivendicava la sua opinione personale contro il vaccino covid, mentre il lioneer Panarello è libero e indipendente quanto deve relazionare su presunti reati di persone collegate nel convivio e in una splendida simbiosi di intenti, così ben collocati in una cornice di brillanti e lustrini?
Le relazioni sono purtroppo scritte e firmate, possiamo anche pubblicarle visto che siamo noi a essere oggetto dell’indagine della P. G. della Procura. I lettori devono solo avere un poco di pazienza, che il tempo è galantuomo.
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]