LEOPOLDO GALEOTTI E LA PICCOLA PATRIA

Il dépliant
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PESCIA. L’Associazione di Studi Sismondiani di Pescia promuove e organizza due appuntamenti a Pescia (10 e 11 aprile) dedicati alla figura dell’avvocato Leopoldo Galeotti, protagonista con la sua attività pubblicistica, dapprima della vita politica del Granducato e poi, con l’attività parlamentare, ai primi decenni dell’Italia post-unitaria. L’iniziativa è svolta in partecipazione scientifica con l’Associazione Amici di Pescia, con il Centro Studi ‘Sidney Sonnino’ (Montespertoli), con la Fondazione Spadolini – Nuova Antologia (Firenze), con la Società Toscana per la Storia del Risorgimento (Firenze) ed è patrocinata dal Comune di Pescia.

Esponente di punta del liberalismo, Leopoldo Galeotti (Pescia, 1813-Firenze, 1884) fu portavoce di quel ceto dirigente conosciuto come moderatismo toscano (a cui appartennero Gino Capponi, Cosimo Ridolfi, Giovan Battista Giorgini, Francesco Forti), una classe che portò notevoli contributi ai temi dello sviluppo economico in agricoltura, in finanza, nell’educazione e nelle istituzioni benefiche.

La frequentazione della cerchia dei moderati toscani iniziò per Galeotti a Firenze, dove si trasferì, dopo la laurea in Giurisprudenza a Pisa, per esercitare la professione di avvocato (dal 1839) nello studio di via Archibusieri. Sebbene la sua residenza fu da allora a Firenze, Galeotti mantenne un continuo legame con Pescia, acquisendo in Valdinievole un vasto patrimonio costituito da fabbricati urbani e terreni agricoli. Scomparso senza eredi diretti nel 1884 (oggi i suoi discendenti indiretti sono i Galeotti Flori), lasciò per disposizione ereditaria il patrimonio all’Opera Pia a lui intitolata, che – amministrata dal Sindaco e dal Vescovo di Pescia – doveva provvedere alle parrocchie più bisognose, all’asilo d’infanzia e al Conservatorio di S. Michele.

Fu invece a Firenze che Galeotti svolse gran parte della sua attività pubblica, prendendo parte, dopo la promulgazione dello Statuto toscano (1848), ai Consigli generali e all’Assemblea costituente. Qui fondò con Marco Tabarrini il giornale «Il Conciliatore» e, alla sua soppressione, «Lo Statuto» (1849-1851), collaborando anche a «Il Costituzionale» e all’«Archivio Storico Italiano», il primo periodico di fonti storiche italiano, edito da G.P. Vieusseux.

Ebbe mandato parlamentare per il Collegio di Pescia durante il Regno di Sardegna (VII legislatura) e in quello d’Italia (VIII-XI legislatura), con l’eccezione di un breve periodo durante la IX legislatura, causato dall’esito disastroso per i moderati toscani della tornata elettorale del 1865. Riguardo alla sua esperienza politica nel primo Parlamento italiano compose La prima legislatura del Regno d’Italia.

Ricostruire l’attività pubblica di Galeotti, significa in sintesi confrontarsi con due fasi cruciali che caratterizzarono l’evoluzione politica e istituzionale della Toscana: quella che riguardò il difficile inserimento del Granducato nel processo unitario (1859-1865), e quella relativa alla trasformazione dell’ex capitale, Firenze, in capitale del nuovo Stato italiano (1865-1871).

Venerdì 10 aprile, alle 16, presso la Gipsoteca L. Andreotti (piazza del Palagio 7) avrà luogo la presentazione del volume intitolato Nascita di un liberale. Leopoldo Galeotti tra locale e nazionale in una antologia di scritti (1840-1865), edito a cura di A. Chiavistelli, V. Gabbrielli, L. Mannori (Pistoia, Gli Ori, 2013, 359 p.). Il volume si apre con un saggio introduttivo di L. Mannori che ripercorre le vicende biografiche e intellettuali del personaggio; segue un’ampia selezione della pubblicistica di Galeotti che, senza tralasciare estratti dalle sue più importanti monografie, è tratta da «Il Conciliatore», da «Lo Statuto» e, soprattutto, da «La Nazione», organo ufficiale del gruppo moderato toscano.

Il libro sarà presentato da tre storici, Piero Roggi (Università di Firenze), Francesca Sofia (Università di Bologna) e Simonetta Soldani (Università di Firenze). Alla presentazione parteciperà mons. Giovanni De Vivo, vescovo di Pescia, la cui presenza è collegata alla volontà testamentaria di L. Galeotti, il quale, ottenute molte facilitazioni per le sue ricerche (si veda, ad esempio, l’opera Della sovranità e del governo temporale dei Papi, 1846) studiando presso la biblioteca capitolare di Pescia, da lui descritta come “l’unica al servizio degli studiosi che esista in Pescia”, è qui che volle lasciare la sua personale biblioteca.

Dopo la presentazione seguirà, alle 17, la visita del Palazzo Galeotti in piazza Santo Stefano, condotta da Anna Maria Maraviglia (Comune di Pescia), Maria Cristina Masdea e Valerio Tesi, entrambi del Mibac.

Palazzo Galeotti, sede del Museo Civico, è a oggi chiuso ai visitatori, in attesa della sua riapertura ufficiale al pubblico nel 2016.

Sabato 11 aprile, alle 9:30, al Convento di S. Michele (piazza Matteotti 3). si terrà la Giornata di studi, a cui parteciperanno studiosi locali e nazionali per ripercorrere, nelle due parti – in cui è scansionato l’incontro – , la transizione dell’attività di Galeotti dalla dimensione della comunità locale, a quella regionale e, infine, a quella nazionale. La Giornata sarà aperta dall’intervento prolusivo di Luca Mannori, per poi toccare gli aspetti politici (Marco Pignotti e Amleto Spicciani), economici (Letizia Pagliai), e gli interessi storico-istituzionali (Carlo Vivoli).

Per Galeotti il passaggio alla dimensione nazionale non significò, tuttavia, una perdita di attrazione da parte dello spazio locale; infatti, fin a quando divenne senatore, fu costantemente deputato del Collegio di Pescia; e inoltre sarà alla sua città natale, alla biblioteca Capitolare e alla Comunale che Galeotti devolverà la sua collezione libraria (su questi aspetti si soffermeranno gli interventi di Paolo Vitali e di Carla Papini), lasciando per legato testamentario la fondazione dell’Opera Pia a lui intitolata (si veda al riguardo la relazione di Beniamino Bedini). Sulla composizione dell’ingente proprietà fondiaria, quasi tutta costituita da beni “acquistati col lavoro della professione legale”, e sui suoi interessi prediali, interverrà Claudia Massi; completano la Giornata di studio gli interventi di Manuel Rossi sulle origini della famiglia Galeotti, quello di Vincenza Papini sulle sue relazioni amicali e femminili e l’approfondimento sul tema della Istruzione Pubblica (Salvatore Cingari).

[pagliai – comunicato]

Scarica: Leopoldo Galeotti e la piccola patria

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