L’ESONERO DI ALVINI E IL PROGETTO ANDATO A FARSI BENEDIRE

Massimiliano Alvini. 1
Massimiliano Alvini. 1

PISTOIA. A quattro giornate dalla fine della stagione regolare della Lega Pro girone B, la Pistoiese ha esonerato l’allenatore Massimiliano Alvini, rimpiazzandolo con Valerio Bertotto, già difensore dell’Udinese ed ex selezionatore della rappresentativa della Lega Pro.

Il calcio è strano o, perlomeno, fa storia a sé: si è sempre detto, da che mondo è mondo. Certo, ultimamente, si fa ancora più fatica a capirlo, a comprendere le sue dinamiche. Premesso che ogni presidente se proprietario della società coi suoi soldi fa ciò che vuole, talune scelte sfuggono a qualsiasi logica.

In serie A, ad esempio, a 6, 7 giornate dal termine sono stati esonerati dapprima Pioli (Lazio) e poi Novellino (Palermo) e Mihajlovic (Milan). Prendiamo Alvini. Siamo stati noi tra i primi, quando tutti tacevano, a inizio annata agonistica, a chiederci come mai non venisse mai discusso nonostante gioco e risultati non arrivassero.

Pian piano abbiamo compreso, dalle parole degli addetti ai lavori, che esisteva un progetto e che questo progetto sarebbe arrivato sino in fondo: solo allora si sarebbe deciso un’eventuale prosecuzione del rapporto di lavoro. Benissimo. Si trattava di una scelta, che si poteva condividere o meno, ma rispettabilissima.

Massimiliano Alvini. 2
Massimiliano Alvini. 2

Nel frattempo abbiamo avuto modo di seguire l’opera di Alvini, di conoscerlo meglio come persona più ancora che come tecnico. Il gruppo, a mano a mano che i mesi passavano, è stato ridisegnato, ha perso elementi “caldi”, non idonei a fare spogliatoio, la squadra arancione ha iniziato pure a giocare un discreto calcio, anche se la Dea Bendata non è stata propizia vista la mole di infortuni traumatici accusata.

Domenica scorsa contro un’eccellente Carrarese, la formazione di casa nostra, pur giocando male, molto male, ha conseguito un punto d’oro riportandosi fuori dalla zona-playoff, pur con gli stessi punti, 30, del Rimini. Certo, l’atteggiamento della gran parte dei calciatori è apparso molle, non da équipe in lotta per salvarsi. E che è cosa è accaduto? Che il progetto è andato a farsi benedire.

Può darsi, anzi ne siamo convinti considerato il valore del diesse Ricci, che dietro all’esonero ci siano valutazioni che si riveleranno azzeccate, ma tutto ciò ci lascia quantomeno perplessi se non addirittura allibiti. E il silenzio di tutta l’annata agonistica?

Possibile che solo a 4 turni dalla fine, con le trasferte di Arezzo e Savona e le partite interne con Teramo e Pisa da disputare si sia afferrata la situazione? Possibile? O in tutti gli addetti ai lavori è subentrata una maledetta paura? La psicosi da retrocessione? Il peggio non è la caduta diretta, ma i play out (a meno che qualcuno non sappia altre cosine, delicatissime…). Insomma, signori si cambia. All’improvviso, facendo credere un nuovo trainer possa fare miracoli.

Alla faccia del progetto. Beh, sarà l’età che passa, sarà che i tempi cambiano, ma in questo calcio non ci ritroviamo più. Qua la mano, Alvini. Qua la mano Pioli, Novellino, Mihajlovic. E sempre forza Pistoiese, nonostante tutto.

[Gianluca Barni]

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