Il confinamento imposto dal Covid non ha determinato grandi cambiamenti nei comportamenti dei lettori. È quanto emerge da un’indagine promossa dalla Regione
FIRENZE. Poco più di un cittadino su due in Toscana ha letto un libro nell’anno precedente alla pandemia: è giovane, nella fascia d’età tra i 19 e i 35 anni ed ha scelto le sue letture prevalentemente tramite passaparola di amici, canali social e blog, in rete.
Il confinamento dovuto alle restrizioni per il contrasto all’epidemia da Covid-19 non ha invece determinato grandi cambiamenti nei comportamenti tra i lettori. La metà di essi ha dedicato alla lettura lo stesso tempo e coloro che hanno letto di più (24,8%) sono stati bilanciati da coloro che hanno letto di meno (25,3%).
È la sintesi estrema dell’indagine “La lettura in Toscana” che aveva l’obiettivo di rilevare la propensione alla lettura dei cittadini toscani, promossa dalla Regione con il Tavolo di coordinamento del Patto per la lettura in Toscana di cui sono stati presentati i risultati, oltre ad un approfondimento sulla strategia educativa promossa dal progetto regionale “Leggere forte” con il Centro per il libro e la lettura (Cepell).
Dati alla mano, in un campione di circa 3400 persone dai 19 anni in su, il 63 per cento circa legge – cioè ha letto almeno un libro in un anno — e tra i lettori vi è una maggior presenza di: giovani e adulti (il 78,3% dei lettori/ci hanno infatti meno di 66 anni), persone con titoli di studio elevati (tra chi legge i soggetti con diploma di scuola superiore o laurea sono pari all’80%), impiegati (31%) e donne (53%).
“Un’indagine importante non solo per gli operatori culturali e per chi si occupa degli aspetti legati al libro e alla lettura – ha detto Chiara Lanari in rappresentanza dell’assessorato alla cultura della Regione Toscana portando i saluti del Presidente Eugenio Giani – ma anche per gli amministratori che possono avere un riferimento per indirizzare le loro politiche e sviluppare progetti per la crescita delle comunità.
Tra i risultati emersi, non può non colpire l’accentuazione delle diseguaglianze che ha provocato la pandemia, che impone riflessioni nelle quali la lettura può e deve avere un ruolo decisivo come strumento per il «progresso civile, sociale ed economico, la formazione ed il benessere dei cittadini”.
Le parole della lettura — Le parole più utilizzate dalla popolazione toscana per descrivere il proprio immaginario legato alla lettura sono: crescere, scoperta, curiosità, creatività, apertura mentale, futuro, informazione, interesse, esperienza, intelligenza, ragionamento, e cittadino. Parole che esprimono le aspirazioni e le aspettative delle persone che l’indagine ha messo in luce soprattutto a vantaggio delle biblioteche “che sono chiamate ad organizzarsi – ha detto Lanari — per diventare sempre di più luoghi dove le aspirazioni e le aspettative della comunità intera possano trovare strumenti, risposte e nuovi stimoli”.
Biblioteche toscane – Piacciono ai giovani e ai giovanissimi. La fascia 0-14 anni si mantiene infatti al primo posto tra nuovi iscritti (41,5%) e al secondo per presenze (27% da 26,3% del 2018). La fascia 25-64enni con il 35,8% è al secondo posto dei nuovi iscritti mentre sempre al primo posto tra le presenze con un’incidenza del 39,5% (da 38,6% nel 2018) – la fascia 15-24enni rappresenta il 13,6% dei nuovi iscritti e il 19,7% delle presenze (in calo dal 2018 che al 21,7%). Gli over 65 sono gli ultimi per nuove iscrizioni (9,1%) e costanti per presenze (13,6% nel 2018 e 2019).
[bini –toscana notizie]